No. No. No. Non mi piacciono i personaggi statici. Proprio non mi piacciono. Li detesto! Nei film, nei libri, nella quotidianità, non mi conquistano! Io, per le capacità dell' individuo umano, credo nello sviluppo, nel cambiamento, nella volontà di miglioramento, nel progresso e nell' apprendimento quotidiano, nella crescita intellettiva e morale, nella forza dell' aspirazione verso ciò che è posto più in alto, nel non accontentarsi, nella prevalenza del presente e nell'addio speranzoso del veder svanire quel congiuntivo che mi è parso forse difficile da coniugare quando ero più piccolo, ma che invece ho scoperto essere non tanto complicato da esporre a voce. È il presente indicativo, è solo lui il tempo più complesso da esporre, perchè necessita certezza. Domani e stamattina la probabilità, la frazione, la percentuale... ed oggi la certezza fa un salto nel vuoto? Quante volte ci è difficile dire "io sono", preferendo il "se io fossi"? Mi ricongiungo al Milan: una macchina che funziona e che non sbaglia, ora pare non essere assolutamente un Terminator tanto infallibile. Scudetto? Un maledetto sogno di mezzo inverno? Ma non può finire qui! A me, a me! A me? A me, me tifoso! A me non piace! Nel proseguire i giorni, come il Milan ognuno di noi è alla ricerca di un' ascesa da affrontare, una salita da compiere per salutare dall' alto chi è giù, per vedere, giungere sopra la vetta appuntita della ripida. Io ci pianterei seccamente la mia bandierina con scritto "Damiano" per mostrare che "ecco io ci sono arrivato già, io ci sono!" Questa ascesa, può essere immaginata come una salita forse un po' dantesca sotto certi aspetti, personalmente però mi piace crederla come una "ziqqurat". La ziqqurat è una struttura religiosa appartenente all' antica civiltà dei Sumeri, veniva realizzata con delle piattaforme sovrapposte tra loro. L' edificio, come si può vedere in delle immagini che testimoniano i resti di ciò che ne è rimasto, è caratterizzato da una salita con centinaia di gradini. Per giungere nel luogo di culto era obbligatorio salirli tutti, uno per uno, non che fosse per niente facile, infatti davvero l' "arrampicata" doveva essere faticosissima ed affannosa. A scuola mi insegnavano a ripetere le classi sociali della civiltà dei Sumeri così da impararle. Dovevo concepirle tutte sopra una struttura piramidale. Al di sopra di questa struttura c' erano i sacerdoti, i più potenti e poi giù di lì tutti gli altri, uno alla volta partendo dai funzionari e terminando con i più poveri, come se ognuno stesse su uno degli scalini dello ziqqurat. Io non so se, salendo questo ziqqurat astratto, c'è realmente un punto d' arrivo, o forse... oppure... c'è ma come da filosofia buddistha è molto molto elevata, praticamente impossibile da scalare? Qualunque delle due sia la realtà rimango consapevole che secondo le tanto odiate incertezze della probabilità, perché sicurezza non c'è, non ci arriverò io, ma quasi (un' altra parola figlia della probabilità) certamente nemmeno il Milan, perché secondo le frazioni dell' insieme R dei numeri matematici è davvero una realtà lontanissima. Tutto è possibile? Ma non significa che è possibile proprio per me, non significa che saremo noi gli unici ad arrivare su, non trovi! Il Milan salendo si è un po' arenato. È caduto, vittima dei tanti espertoni che ripetevano quanto il Milan fosse al di sopra delle proprie responsabilità, quanto fosse impossibile tutto ciò.
Il Milan non è mai stato un indicativo per i tifosi italiani. Il Milan era un congiuntivo, un gruppo che continuava la sua strada, ma gli altri vedevano in questi ragazzi qualcosa... uno spiraglio di incertezza, il Milan non è mai stata la reale favorita, era circondato da dubbi e perplessità crescenti, la maggiore credeva nel tracollo, almeno di posizione, del Milan, dell' alzarsi dell' Inter e dell' elevarsi anche dell' altra, l' allarmante Juventus. Il Milan anche oggi tenta di scalare lo ziqqurat, purtroppo la fatica persiste e prende il controllo sulla lucidità dei ragazzi, oggi ricordano poco ai tifosi quegli atleti sorridenti del mese scorso. E si sale, e si sale, si sale i gradini dello ziqqurat o almeno ci si prova, ma questi gradini sembrano aumentare e diventare più alti. Oggi sono "gradoni". Lo fa il Milan, lo facciamo noi tutti, tentiamo di migliorarci, ma più il livello si alza, più è complicato. Così, come successe a Gregor Samsa, il personaggio di Kafka, protagonista dell' opera "la metamorfosi", anche il Milan subisce un cambiamento fisico, una mutazione di identità, tutto ciò pare assai inspiegabile. Così, la ventiduesima giornata di Serie A, la sera del 13 febbraio, il turno contemporaneo alla festa di Carnevale, data caduta sul giorno 14 febbraio secondo il nostro calendario, il Milan rimane sconfitto in Liguria contro lo Spezia, quindi arriva lo sconforto e lo stupore versato per un' incredulità parecchio negativa. Il Diavolo, per una sconfitta davvero inspiegabile, da qui, nelle ultime due settimane, abbassa il livello ed ecco il tracollo. Allora sembra perduto molto, soprattutto la vivacità della manovra e poi, quella che era la mia preferita, la grande mentalità rossonera, una realtà che governava il gruppo, questa si è affievolita. Come nel più classico Carnevale, che voi siate a Rio, a Viareggio, a Milano o a Roma, ci si traveste con i costumi della tradizione e così fa anche il Milan. L'inizio di una metamorfosi che non sappiamo quando e come si arresterà, una sofferenza che getta dubbi e preoccupazioni persistenti sullo stato attuale del Milan.
Insomma il periodo non è dei migliori. Il giorno di Carnevale è cominciato tutto. I Ragazzi passano da primi a secondi e quel giorno i cugini nerazzurri sconfiggono la Lazio, nella notte vengono inondati di fiducia, una che cresce col tempo. La fiducia è dei tifosi, quelli avversari e non, che pensano che è l' anno in cui i nerazzurri arriveranno primi. La fiducia è dei giornalisti, della stampa, di chi scrive, ora sì che sono loro i favoriti per il campionato, anche per loro. La fiducia è nel gruppo Inter, appartiene al mister Antonio Conte, ai giocatori e allo staff, ora si sentono inarrestabili. Ecco questa metamorfosi per me tanto maledetta, giunta il giorno di Carnevale, un giorno gaudioso dove ci si traveste per scherzo. Milan, le metamorfosi carnevalesche sono un gioco! Non rimanere incastrato nei panni del 14 febbraio! Ai lettori devo ricordare qual è la realtà più sincera: anche il Milan ha subito una metamorfosi dopo il Carnevale scorso, era il 23 febbraio 2020. Infatti dopo la sconfitta contro il Genoa nello scorso anno, il Milan si è ripreso e dopo il lungo stop dovuto al Covid, eccoci. Noi siamo partiti in corsa, velocissimi, sfidando le leggi gravitazionali e i forti venti atmosferici e abbiamo compiuto ciò che a cui non eravamo preposti. Ma ora può scomparire tutto così? No, che non può! Come ho già scritto "a me non piace"! Ritengo giustificato il mio capriccio! Non faccio le bizze per la non riuscita ipotetica del sogno, quello di arrivare primi in campionato, lo posso accettare da persona matura che so essere, ma io... no! Non posso convincermi che il Milan dopo tutti questi mesi possa essersi, così, spento! Signori, salendo questa "ziqqurat del congiuntivo" come può essere solo uno stupidissimo Carnevale, lui! Un giorno di divertimento e costumi, a recarci questo scherzetto!? Non ci sto! Pretendo il mio Milan e non il ritorno a ciò che eravamo due o tre anni fa, ovvero una squadra con degli obiettivi ben più modesti! Intanto tra tifosi continuiamo a giocarci l' opinione di sapere quando e se il Milan tornerà, se questo non è solo un blackout o uno scherzo di pessimo gusto, se noi ci rialzeremo a breve.
Siamo vittime dell' incertezza e forse, per un po', noi, i sostenitori rossoneri, abbiamo creduto di essere dentro una certezza ben definita. A quanto pare non è così. Come una cosa ci viene data, è assurdo davvero, ci può essere tolta, una privazione veramente? È arrivata la burla del Carnevale. Sul più bello, giù il cappello.

Damiano Fallerini