Ci affidiamo al titolo di una famosissima novella per spiegare qualcosa che di favola ha ben poco.

Aurelio De Laurentis presidente del Napoli dopo tanto silenzio ha ripreso a parlare. Non una buona idea tutt'altro. Forse era meglio il suo silenzio quando senza tanti giri di parole attacca la Juve.

Lo scudetto perso lo scorso anno è causa solo di una differenza di introiti e bilancio.  Con la stessa situazione avrebbe vinto 10 scudetti consecutivi. Beato lui, a me sembra solo gelosia.

Lo scorso anno ha avuto un occasione d' oro, persa solo all' ultimo incontro dopo un crollo appena raggiunta la vetta. Colpa del bilancio? Non proprio, non convince nessuno. Troppo facile, meglio non ammettere la verità. Lo scudetto è  stato perso quando anche lui ci credeva dopo aver effettuato il sorpasso.

La scusa dei bilanci e dei soldi offende i tifosi, quelli ci sono  quindi le cose sono due: o ammettere di non volerli mettere o cominciare a cambiare le cose senza accampare scuse.

La volpe che non arriva all' uva sa di scusa o presa in giro. Mettere i soldi e vincere vorrebbe dire poi entrare nel giro vorticoso di perdere decine di milioni di euro, ogni anno cosa che l' avidità del presidente non accetta.

Raccontare alla piazza la verità rappresenta un suo dovere, le sue responsabilità non finiscono mettendo la testa dietro il sasso.

Questa piccola differenza non è  marginale e lui ne è consapevole,  troppo intelligente per non capirlo. Se poi De Lamentis si offende di fronte alla realta' , vuol dire che l' orgoglio non gli basta. 

Invece di inventare storie dovrebbe dimostrare quello che dice, non far passare una promozione dai dilettanti alla A come qualcosa di miracoloso.  Troppo facile dimostrarlo quando sei ricco  e l' investimento e' minimo, il bello arrivava ora e tirarsi indietro non e' da uomini di sport.

Da grande imprenditore sa bene come fare per aumentare il fatturato, non si puo' aspettare che il nuovo San Paolo venga pagato dal comune. Maradona non vive piu' a Napoli i tifosi vogliono fatti, non vivere di ricordi.

Le armi non vanno riposte ma affilate per combattere e regalare gioie ai tifosi..