La vittoria del Milan a Parma, allo stadio Tardini, mi da l'opportunità di analizzare molti aspetti della situazione, attuale e futura della squadra rossonera, legati non esclusivamente alle prestazioni sportive esibite nel rettangolo di gioco. Una panoramica a 360 gradi che ho esposto in cinque punti, anche nel tentativo di capire, se la squadra che tanto amiamo, potrà tornare a quei livelli altissimi a cui siamo stati abituati per moltissimi anni.

Vorrei incominciare dalla breve intervista rilasciata da Paolo Maldini, prima del fischio d'inizio della partita. Se "Paolino" ha un pregio è quello di essere sempre trasparente, evitando di regalare sogni o false promesse, che potrebbero essere solo che deleteri. Annunciava l'imminente accordo con Zlatan Ibraimovic, per un'altra stagione e nel lanciare una frecciata al giovane portiere milanista, liquidava l'argomento ripetendo che bisogna essere in due per sposarsi e che sapeva fino a quale limite di offerta poteva spingersi. Ibra, Gigio Prodigio e Calha i tre rinnovi che tengono in stallo la Dirigenza e dal cui esito dipendono molte delle scelte che verranno messe in atto e il cui ritardo probabilmente incomincia a togliere qualche sorriso.

1 - La partita si è sbloccata presto. Uno splendido gol di Rebic, al minuto nove frutto di una bella azione e di un passaggio magistrale del campione svedese che a 39 anni si dimostra, per distacco, il più forte giocatore di questa squadra. Al Milan è sufficiente trotterellare, il Parma è poca cosa e il due a zero realizzato da Kessie nel finale del primo tempo, manda tutti negli spogliatoi con la convinzione che la partita sia già chiusa e archiviata. Nulla di più sbagliato perchè al minuto 60, l'arbitro campano Maresca, sventolava il cartellino rosso sotto il naso di un incredulo Ibra, che abbandonava il campo a testa bassa. Trenta minuti di sofferenza. Un gol del Parma, una eccellente parata in due tempi di Gigio, l'ingesso di forze fresche e il cambio di modulo proposto da Mister Pioli, fino al gol negli ultimi minuti di Leao, grazie ad una splendida percussione sulla fascia di Dalot e l'esultanza per il 3 a 1 finale.

2- Le statistiche certificano che è la tredicesima vittoria su quindici trasferte. All'appello mancano il pareggio a Genova e la sconfitta a La Spezia. Diciannovesima vittoria, uguagliando a otto giornate dalla fine quelle ottenute la scorsa stagione, chiusa con 66 punti, contro i 63 attuali. Consolidando il secondo posto in classifica in attesa di conoscere i risultati delle avversarie. Sull'espulsione non scendo in commenti, è già partito il solito processo mediatico. Segnalo solo che Maresca, come scritto è Campano e quando arbitra il Milan ha il cartellino rosso fin troppo facile, ma se voleva "farci male" poteva allontanare anche Donnarumma, che ha protestato in modo più plateale di Zlatan, oppure Theo, colpevole di un'entrata vergognosa, sulle gambe di un'avversario. Quindi allontaniamo i sospetti di complotti e gustiamoci questa vittoria, pensando già alla prossima partita a San Siro, domenica prossima, contro il Genoa.

3- L'importanza di avere molte soluzioni a disposizione ha consentito a Mister Pioli di fare scelte impossibili nei mesi precedenti. Con un uomo in meno e con il Parma pericoloso solo con le palle alte, ha aggiunto un centrale, Gabbia, oltre ai centimetri di Meite davanti alla difesa. Con Dalot per Kalulu e Leao per Rebic, fare un gol in contropiede era abbastanza preventivabile, mentre uno svagato Calha è stato sostituto da un solido, ma impercettibile Krunic. Il turco sta diventando un enigma. Con queste prestazione diventa difficile, se non impossibile, accontentare le sue richieste economiche e il tempo che scorre può consigliare il Milan a cercare soluzioni economiche per evitare di sottoscrivere un contratto che potrebbe rivelarsi fallimentare.

4- Ventun giornate al primo posto in classifica, nove al secondo, a otto giornate dalla fine del campionato diventa difficile non riconoscere i meriti di questo gruppo. Quanto la situazione economica del calcio italiano (e non solo) sia grave è ampiamente risaputo.  Scaricare sulla pandemia le forti esposizioni è vero soltanto in parte. I debiti sono stati accumulati negli anni. Il Covid e i mancati introiti che sta generando rendono solo più complicato il rapporto con i creditori. L’esercizio 2020 si è concluso con perdite da capogiro, la Roma ha chiuso con un rosso di 204 milioni di euro, il Milan di 195 milioni, l’Inter ha generato una perdita di 103,1 milioni e la Juventus di 89,7. Quattro squadre che hanno obiettivi di alta classifica e che, insieme, generano poco meno di 600 milioni di perdite e, in modo diverso, questa stagione sarà ben peggiore. E' in questo contesto che arrivare fra le prime quattro squadre apre scenari totalmente diversi e se per Società come Napoli, unica con il Torino a non avere perdite, Lazio, Atalanta o Milan, con esposizioni minori, sarebbe grave, ma superabile, per Roma o Juventus sarebbe drammaticamente grave.

5- Questo è il panorama calcistico, non solo nazionale, al quale calciatori e procuratori, non danno importanza, pensano che tutto passerà e che si continuerà come o peggio di prima, sbagliando totalmente. Gli stipendi non pagati, le richieste di dilazionamenti sono all'ordine del giorno e anche questa stagione si conclude senza tifosi negli stadi.  Il quadro debitorio che riguarda tutta la Serie A, evidenzia quanto i club abbiano il fiato economico corto. E' in questo contesto che avere un Fondo Economico come proprietario è una garanzia di solidità, sicuramente guardano lo Sport in modo diverso da quello a cui siamo stati abituati. Ciò non vuol dire che sia sbagliato e probabilmente aiuta a capire perchè sia più facile rinnovare il contratto per un solo anno, ad un grande Campione come Ibra e non ad un giovane Campione come Gigio. 

Se stiamo assistendo ad un modo nuovo e più americano, di gestire lo sport, lo vedremo negli anni, se viceversa in assenza di regolamenti UEFA precisi è un braccio di ferro fra Paul Singer e il "pizzaiolo" Rino Raiola, penso che sapere il nome di chi è destinato a perdere non sia difficile. Perchè come dice un famoso detto: " I soldi nella vita non sono tutto" ...... specialmente per chi ne ha tanti.
Forza Milan