Lunedì sera, quando le trattative di Spalletti per liberarsi dall'Inter erano iniziate soltanto da poche ore, già circolava il nome di Pioli come piano di riserva rossonero, una voce apparsa subito inquietante. Ciò che preoccupava era la rapidità con la quale  Pioli aveva scavalcato nomi più appetibili, come quelli del più che scafato Ranieri e di Rudi Garcia, entrambi liberi e disponibili. La situazione, insomma, si era fatta improvvisamente sinistra per il Milan.

E dal momento che per la nota Legge di Murphy, se c'è una possibilità che qualcosa vada storto state certi che ci andrà, nel pomeriggio di ieri il nome di Spalletti è rapidamente svanito così... come lacrime nella pioggia, per citare il replicante Roy Batty in Blade Runner. Al suo posto troneggiava granitica la figura tanto temuta dai tifosi rossoneri, quella di Stefano Pioli, un uomo che negli ultimi anni è andato mietendo successi sulle panchine di tutta Italia. Interisti e Juventini stanno rosicando alla grande! Come me la sto spassando eh eh eh!

Ora, io non so cosa sia successo fra domenica e lunedì sera, anche perchè non vivo nelle tasche di Gazidis, Maldini, Boban e Massara, ma la storia delle difficoltà di Spalletti nel liberarsi del contratto con l'Inter mi sembra tanto una scusa. Ammettiamo pure che ci sia stato un iniziale equivoco fra Spalletti e i suoi datori di lavoro, per cui il primo era convinto di andare via con una ricca buonuscita e i secondi che l'allenatore fosse disposto a levare le tende gratis. La società milanista, tuttavia, non poteva concedere altre 24 ore alle parti per ammorbidirsi? E tale ultimo quesito ne introduce un altro. Il Milan e Spalletti volevano davvero convolare a giuste nozze? A me pare proprio di no.

Partiamo da Spalletti e consideriamo che, per quanto in ribasso, il Milan non è il Vladikavkaz e, se hai voglia di accettare la sua offerta allo stesso ingaggio che ti sta pagando l'Inter per stare a casa, ci vai. In caso contrario, e non ci sarebbe nulla di male, declini l'offerta e rispondi cortesemente di volerti prendere un periodo sabbatico retribuito da Suning. Ma mettersi a litigare sulla buonuscita con la tua ex-società, è un sintomo che l'entusiasmo per la nuova avventura non c'è e già così la faccenda non principia bene.

Maldini e Boban hanno abbandonato la pista Spalletti proprio per questo motivo? Non credo. Se così fosse, avrebbero virato sulla figura ideale per prendere una squadra ambiziosa in crisi a campionato iniziato, cioè Ranieri, esperto in operazioni di questo tipo. Magari su Garcia, per far capire a tutti che si fa sul serio. Invece hanno virato su Pioli.

La verità sta nella vilissima pecunia. Se è vero, infatti, che Pioli ha firmato un biennale a 1,5 milioni netti all'anno, vuol dire che in questi 2 anni prenderà circa 2/3 dell'ingaggio che Spalletti pretendeva per un anno solo oppure le stesse prebende da garantire a Ranieri e Garcia per una sola stagione. E' la stessa ragione per la quale Veretout è saltato, ad esempio, solo per una manciata di milioni.

L'operazione Spalletti ha tutta l'aria di essere stata un paravento per arrivare al fatto compiuto con Giampaolo. Nel momento in cui il tecnico di Giulianova è stato pubblicamente sfiduciato, infatti, non si poteva più tornare indietro, ma dal momento che Spalletti aveva difficoltà a liberarsi, è stato annunciato Pioli, il tecnico hard discount. Pensateci bene e, se vi vengono altre idee in mente, ne sono lieto per voi. A me, lo confesso, non ne vengono. Mi dispiace.

Se Beppe Viola fosse vivo, commenterebbe, come già ebbe modo di fare in occasioni simili e in tempi simili, che certe operazioni vengono sbandierate senza pensare che così si prendono in giro i tifosi. Di certo però saranno soddisfatti i contabili al vertice del Milan, quelli che nel gergo aziendale vengono chiamati bean counter. Festeggeranno, insomma pensando che i fagioli destinati a uscire dalle casse sociali saranno molto pochi, che poi è la situazione ideale per ogni contabile che si rispetti.

Bon, ormai da tifoso milanista posso ben dire di essere stato reso cinico dal destino, come recitava il testo di "Scettico blues" negli anni '20. E posso affermare che "me ne rido beffando il destino così".

In ogni caso, buon lavoro a Pioli, niente di personale nei suoi confronti.