Di Maria, metà Ribery prima della plastica e metà Ben Stiller nel ruolo strappalacrime di Simple Jack, il farmer diversamente abile che col suo refrain  “t-t-t-u m-m-m-i f-f-f-a-a-ai s-s-se-n-n-n-t-t-ti-i-i-r-r-r-e b-b-be-e-e-n-n-n-e-e-e” riuscì a smuovere le coscienze di milioni di Americani, spingendole in territori di consapevolezza del bene e del male talmente vasti e lontani, che nemmeno il Martin Luther King più ispirato era stato in grado di toccare e far vibrare mai.
Con quella faccia oblunga (che sa tanto di spunta sul “mantieni proporzioni” lasciata colpevolmente spenta durante un ingrandimento), fin dai tempi di Rosario innumerevoli risultavano i casi e le persone che avevano avuto la “fortuna” di conoscere ed apprezzare le arti ingannatorie di questo ragazzino così apparentemente a modo, coi capelli sempre ben impomatati e la riga sempre ben fatta, con quel sorriso apparentemente innocente e sincero, in realtà studiato ad arte per carpire con l’inganno la fiducia, per strapparti una firma e venderti un’enciclopedia di 50 volumi datata 1970, esattamente allo stesso modo in cui, col medesimo sorriso ha tentato (in certa parte riuscendoci) di vendere pochi mesi di finta prestazione sportiva ad una società (la Juve) che fino all’ultimo ha voluto credere, come le vecchiette di Rosario, alla sua buona fede, salvandosi dal tentativo di truffa sportiva solo grazie ai metodi spicci, ma risolutivi, di Maurizio Arrivabene.
Lo ricordano ancora molto bene, il Fideo, le vecchiette del suo quartiere, a Rosario! Per carità, non stiamo certo parlando di un Tevez o di un Montero, insomma, di ... veri e propri, gente che pur avendo trovato come guadagnarsi onestamente di che vivere, conducevano e conducono tutt'ora comunque una vita votata al crimine, semplicemente per il gusto di farlo. Come direbbe il Lombroso: perché alla propria natura non si può sfuggire. Un po’ come il messicano Mescàl e la sua banda dedita all'abigeato, in "Lo chiamavano Trinità", film cult scritto e diretto nel ’70 da E.B. Clucher, i quali, allorquando viene loro proposto, come compenso per un lavoretto che avrebbero dovuto fare, di poter prelevare 20 stalloni dall'allevamento del Maggiore Harryman (committente del "lavoretto"), Mescal e i suoi sommessamente rifiutano, chiedendo di poter, molto più dignitosamente, non prelevare, bensì rubare i venti stalloni. Tevez e Montero rientrano nella categoria dei criminali che non possono vivere senza delinquere, ma c'è chi afferma, tra coloro che conoscono bene sia i due su citati, sia  Di Maria, che sarebbe di gran lunga più divertente e spassoso passare una serata in compagnia di questi due campioni di gentilezza e buone maniere, piuttosto che nelle grinfie dell'infìdo Fideo.

Arrivato in Italia convinto di poter fare quello che più gli pareva, in nome di un passato calcistico (gli va riconosciuto) di primissimo piano, pretendeva di firmare un contratto impegnandosi semplicemente a presentarsi in campo la domenica mattina, in concomitanza con la partita, per fare delle sgambate allenanti, in modo da arrivare al mondiale di fine Novembre, in Qatar, in ottima forma per dare il massimo per l'amata Argentina. Messa la questione in questi termini, persino un terrapiattista che crede all’effetto Pac-Man si sarebbe posto qualche domanda sulle reali intenzioni di questo gaglioffo filiforme, che di juventino ha forse solo l’innegabile somiglianza fisica con Marty, la zebra di Madagascar.
La domanda alla fine è una soltanto: una volta finiti i mondiali, quale fonte misteriosa di energia dovrebbe mai donare a un Di Maria (che a quel punto non vede l’ora di tornarsene in Argentina, che conta i giorni che lo separano da questo evento come fa un galeotto sulla parete della sua cella dovrebbe donare a questo Abate Faria) le motivazioni per far sì che anche finiti i mondiali, la Juve possa ancora contare su di lui, riuscendo così a tenere incollati alla poltrona fino a fine stagione gli juventini, come farebbe appunto Marty con i suoi compagni di avventura  Alex il leone, Gloria l’ippopotama, Melma la giraffa ipocondriaca e gli immancabili pinguini? L’unica prova concreta della sua reale intenzione di impegnarsi, prima e dopo il mondiale, anche per le sorti della Juve sarebbe stato firmare un biennale, ma, guarda un po’, incredibilmente, nonostante gli innumerevoli tentativi di convincerlo a firmare anche per un secondo anno, elemento che avrebbe dato al progetto Di Maria tutt’altro spessore e tutt’altra credibilità, non c’è stato verso di convincerlo, né mai avrebbe potuto essercene, visto che persino un austrolopiteco sedato a botte di Valium capirebbe quali siano le sue reali intenzioni.

Benincasa, suo malgrado, si è trovato quindi ancora una volta costretto a dover rivestire il ruolo antipatico, che molto spesso in questi suoi mesi di Juventus gli è toccato (sempre comunque interpretato in modo spontaneo, mai forzato) di prendere da parte il ragazzo, e dargli, col massimo della stima per il giocatore, e ancor più per l’uomo, una scaricata repentina, ma violentissima, di calci nel deretano, i quali hanno immediatamente sortito l’effetto desiderato. Lo stesso che, per capirci, aveva a suo tempo ottenuto con gli ingegneri e con i piloti del cavallino rampante, e cioè, quello di farlo rampare sempre di più, sempre più in alto. Tanto che nelle ultime apparizioni della rossa in campionato, sul muso e sulle fiancate della vettura, avevano dovuto applicare una prolunga del campo giallo, perché altrimenti il muso del cavallino, per il troppo rampare, non si sarebbe più visto. Tanti, tra ingegneri, tecnici e piloti, sono coloro che ricordano con nostalgia i calcioni del Sior Maurizio!
Naturalmente, come tutti hanno ormai capito, Di Maria non avrà l'obbligo, come si dice, di lasciare la gamba, in sostanza di fare contrasti veri. Al minimo sentore di intervento, potrà buttarsi, e magari essere ammonito per simulazione, eventualmente anche espulso, se già ammonito, ma era necessario far presente al ragazzo che la finzione dovrà avere un limite di decenza da non oltrepassare. Le perplessità più grosse sono sorte, come previsto, quando il Fideo si è reso conto di un piccolo dettaglio, che fino a quel momento era passato inosservato: e cioè che in serie A gioca anche la Premiata Macelleria Bergamasca, allenata dal parrucchiere  per signora, Gasperini, che col suo fare mellifluo, da curato di campagna, di carriere ne ha stroncate a decine. Come previsto, Di Maria ha minacciato di far saltare tutto.

Per fortuna a dare una mano a ricucire lo strappo, e a convincere il Fideo, ci ha pensato, un po’ a sorpresa, la signora Di Maria, che avendo sentito raccontare da Wanda Nara e Oriana Sabatini, mirabilie sulle messe in piega e i tagli artistici targati Gasp, si è subito adoperata per richiedere (e già ottenere, a tempo di record da Rosario) sia per la gara d’andata, sia per il ritorno, per suo marito certificati sanitari che attestano la fobia da parte di Di Maria per ambienti cruenti, come sicuramente può classificarsi un campo di gara dove a giocare ci sia l’Atalanta, per ottenere l’esonero in occasione di quelle partite. Benincasa, messo alle strette non ha potuto far altro che accettare, ottenendo però di essere risarcito in natura, per il mancato schieramento del giocatore, con tagli e messe in piega per tutta la squadra, dirigenti compresi.

Dicevamo dell’aiuto giunto un po’ a sorpresa da parte della moglie del Fideo; sorpresa viste le forti perplessità palesate sull’Italia in generale e su Torino in particolare dalla signora Jorgelina, che per intere settimane ha tenuto tutti, addetti ai lavori e tifosi, col fiato sospeso. Sicuramente a destare perplessità nell’animo della bella Jorgelina saranno stati gli anni vissuti a Manchester dove aveva sofferto numerosi attacchi di panico. Anni che l’avevano portata ad esprimersi sulla vita in Inghilterra così: “Alle 14 è già notte, il cibo fa schifo, la gente è pallida e ti guarda strano”. A placare l’ansia della signora Di Maria, e a convincerla a dare l’OK all’operazione, è stata la compagna di Dybala, Oriana, la quale, più che con le parole, ha convinto la Cardoso con la sua carriera artistica di attrice e cantante di successo, con migliaia, e dico migliaia di visualizzazioni sulle varie piattaforme, comprese quelle petrolifere, dei suoi video ad alto contenuto adrenalinico\orgiastico\saffico.
Descritta la situazione in questi termini, ci sarebbero tutti gli elementi per cominciare ad essere preoccupati. A smorzare sul nascere eventuali tensioni è bastata una nota da parte della società, in cui si afferma che il dottor Arrivabene (il Sior Maurizio da Brescia) sia già stato incaricato di ricercare per la famiglia Di Maria la migliore sistemazione...

Ancora in attesa di un cortese riscontro da parte della redazione di VxL (la quale, circa una questione che concerne la corona del mese di giugno, sembra aver deciso di attuare la strategia dell’opossum), e considerando anche per il sottoscritto l’eventualità di rivolgermi ad Arrivabene per addivenire ad una conclusione (una qualsiasi a vostra scelta, ma che sia una), con qualche perplessità, un cordiale saluto comunque vi giunga dal vostro Piccio Di Sonno.