Ci sono due cinesi che hanno una cordata di investitori, ma non ci son firme. La spiegazione è facile: ne hanno solo parlato al bar tra una briscola e un bicchiere di vino e, con la combriccola di sempre, hanno deciso che compreranno un club occidentale. Detto fatto: uno dei due raccoglie con il cappello 100 milioni di euro per la prima caparra; dei suoi amici si fida, ci gioca a briscola fin da ragazzo, e se dicono che vogliono il Milan lui ci crede. E’ ormai più di un anno che ne parlano di comprare questa squadra. Per una scommessa, mica per altro. I soldi non li hanno ma per questi Italiani: mafia, mandolino e maccaroni, qualcosa si inventeranno. E poi sono gli unici che ancora nel mondo si ostinano a guardare “l’isola dei famosi “, tanto furbi non devono essere. A fine serata si raccolgono dunque 100 milioni, ma così, sulla parola... in una cordata di amici non c'è bisogno di un contratto che stabilisca che i soldi versati serviranno a comprare il Milan famoso Club di Milano, ne è necessario scrivere le quote versate e da chi: tanto più che ormai sono tutti ubriachi, e inoltre chissenefrega “chi ha dato cosa”, l'acquisto è importante ed è una bella scommessa: tanto basta! Dopo qualche tempo Fininvest chiede cosa abbiano deciso i cinesi: Yonghong Li si ricorda di qualcosa, di un Milan da comprare, ma probabilmente erano troppo ubriachi e l’idea era svanita dalla mente di quelli che quella sera giocavano a briscola. Ma dalle insistenze degli occidentali, qualche passo verso l’acquisto l’avranno pur fatto: e infatti pensa che ti ripensa, riaffiorano alla mente alcuni ricordi, tipo una caparra da 100 milioni. Allora Yonghong Li preso alla sprovvista prende tempo, e concorda un’altra caparra da 100 milioni. Telefona ad Han Li, suo amico d’infanzia di cui si fida ciecamente, e lo manda in giro a recuperare 100 milioni di euro. La cosa non è così semplice: molti non si ricordano neppure, altri hanno perso interesse, altri ancora hanno cambiato lavoro e le cose non vanno tanto bene… Alcuni hanno deciso per attività alternative: tal “Cin ciu ito” ha deciso di comprare una barchetta e andare a pescare nei fine settimana (e poi il calcio manco gli piace); il suo amico “Non Ch'a na Lira” s’è giocato gli ultimi spiccioli alle corse dei cani. E altri tre con delle scuse palesemente false, si sono defilati. Han Li deciso a non fallire e a non fare una brutta figura nei confronti Yonghong Li, ha un’idea illuminante: nel quartiere conosce tutti, mettere in piedi una bella “Pesca” detta anche “banco di beneficenza” gli pare una gran bella cosa. Gira per il quartiere, recupera oggetti e denaro contante: i monaci di turno al convento “Credhi ha me” inseriscono la “Pesca” in una giornata di festa organizzata da tempo. Si raccolgono faticosamente gli altri 100 milioni di euro… il quartiere in festa crede che quei soldi serviranno a costruire scuole in un paese del terzo mondo che si chiama Italia (in questa maniera è più facile giustificare i bonifici). Raccolto il denaro Han Li lo porta da Yonghong Li. Ma ora il problema è con Fininvest: dopo aver consegnato i 100 milioni della seconda caparra, come può Yonghong Li raccontare che non ci sono più investitori e che il proprietario del Milan sarà un intero quartiere di una città cinese? Vabbè che l’Italia è lontana, che è piena di mafiosi e che quindi non si scandalizzeranno più di tanto dovessero tirarsi indietro, tanto più che la seconda caparra l’hanno pagata; ma ora che alcuni giornali avevano riportato la notizia, non voleva sfigurare. Per Yonghong Li era una bella occasione di rifarsi una credibilità dopo essere stato latitante dal 2004 e condannato al carcere per truffa in borsa quando era Broker. Girando nel parco della sua città cercando di fare chiarezza nella sua mente e risolvere il problema, si è reso conto che il presente non offre molte soluzioni, ma un barlume, una luce fioca si palesa nella sua mente: avrebbe potuto rivolgersi al passato. Certamente Yonghong Li aveva nel comodino della sua camera un’agendina con qualche contatto di alcuni “personaggetti” con i quali aveva tentato il colpo della vita alla Borsa di Pechino, grazie a cui si beccò la condanna. Gli amici non potevano certo aver dimenticato quei giorni di gioventù spensierati in cui tutto pareva possibile, anche comprare un Club Occidentale e far fesso uno degli uomini più ricchi del mondo: tal Berlusconi. Con fiducia si dirige verso casa alla ricerca della famigerata agendina. LA SECONDA PUNTATA TRA UNA SETTIMANA (È IL FASCICOLO SETTIMANALE DI “CRONACA VERA)