Era l'11 luglio 2017 e la infinita telenovella "Il Rinnovo di Donnarumma" faceva registrare il suo antefatto; mesi di trattative, fiumi di inchiostro, contestazioni in campo, cali di rendimento, interviste pepate, polemiche infinite.
Il bimbo prodigio del calcio italiano (nato il 25/2/99) aveva da circa 6 mesi ottenuto la maggiore età, che ai nostri rampolli al massimo consentiva di firmare in proprio le assenze scolastiche e che, nel mondo dorato della serie A, gli ha consentito di apporre un autografo da 6 milioni netti (+ 1 per il fratello Antonio) con scadenza 30/6/2021.
Nella stranezza di quel periodo, Milan con proprietà cinese a dir poco misteriosa, guidato da due dirigenti fatti fuori dall'Inter, vieppiù screditati dallo sdegnoso rifiuto della leggenda Paolo Maldini di assumere incarichi dirigenziali, non ci parve strano che la firma del ragazzo arrivasse nella fase di maggiore frizione tra il suo agente Raiola e il DS Mirabelli, che arrivarono a un passo dallo scontro fisico.

Proprio in questi giorni Mirabelli ha rivelato di aver fatto firmare il rinnovo al clan familiare dei Donnarumma, approfittando della momentanea assenza del Procuratore al tavolo della trattativa; una specie di blitz a danno di Raiola, che oggi sta facendo pagare a caro prezzo quella inopinata sconfitta.
Come la Storia ci insegna, ci sono vittorie che assomigliano a disfatte e questa ne è un tipico esempio; il Milan, nel frattempo passato di mano, a persone serie e economicamente in vista, recuperato Maldini in seno all'organigramma, aveva in mano un formidabile asso. Anzi addirittura due assi. E i pokeristi sanno quale vantaggio assicuri una coppia d'assi all'apertura del gioco. 

Il primo asso era la possibilità di trattare subito all'insediamento della proprietà un nuovo prolungamento; ragioniamo un attimo: Elliot arriva il 18/7/2018, Maldini un mese dopo circa, il contratto di Donnarumma scadrà quasi TRE ANNI DOPO!
Avesse trattato un prolungamento al 2023 (5 anni è il massimo consentito) oggi Donnarumma sarebbe ancora sotto contratto PROBABILMENTE ALLE STESSE CIFRE DEL 2017 O POCO PIU'! Oppure nel 2019 o finanche nei primi mesi del 2020.
Si è detto e scritto che ciò non è stato consentito dal suo Procuratore, che avrebbe rifiutato ogni contatto con la dirigenza; scommettiamo che se il ragazzo fosse stato messo alle strette avrebbe tenuto lo stesso comportamento del 2017? Scommettiamo che avrebbe firmato anche con l'opposizione di Raiola, ma col beneplacito della famiglia? 
Questo tentativo non è stato fatto, non solo, ma il Milan ha rinunciato a giocarsi anche il secondo asso QUELLO CHE GLI AVREBBE CONSENTITO DI TRATTARE LA VENDITA DEL RAGAZZO AL MIGLIOR OFFERENTE!
Sostanzialmente la Società ha fatto il gioco del suo Procuratore che ora, restando in gergo pokeristico, ha una scala reale servita in un piatto di platino. Le richieste per rinnovare partono da 12 milioni netti per non più di 2 anni e 20 milioni di commissioni all'agente Mino Raiola.
Per gli amanti della contabilità stiamo parlando di 48 milioni lordi, che con la commissione fanno un totale di 68 milioni per ottenere cosa?
IL GIORNO DOPO LA FIRMA, SI APRIREBBE LA TRATTATIVA DI UN NUOVO RINNOVO VALIDO DAL 1/7/2023...
Ecco come Carmine Raiola detto Mino ex pizzaiolo ma Avvocato e soprattutto Agente FIFA ha incastrato il Milan nella sottile rete di una vendetta meditata per 4 anni.

Oggi è troppo tardi per la Società correre ai ripari, anche se volesse approfittare del perdurante tallone di Achille del giovane calciatore, innamorato del rosso-nero... Vedremo se questo amore vale i 4 milioni netti all'anno che impediscono il rinnovo.
Al massimo e in Società bacerebbero in terra, davanti a un pre accordo con una altra squadra, si potrebbe trattare un intesa tra le Società, una decina di milioni, con un rinnovo di facciata al giocatore.
Almeno ne uscirebbero tutti in positivo...