Quante volte abbiamo letto o sentito dire negli ultimi anni che la Serie A fosse ormai un campionato minore, con un livello tecnico e atletico molto basso e in effetti i risultati nelle coppe europee sicuramente non lo contraddicevano.
Società indebitate o con pochi soldi, stadi vetusti, contratti tv risibili, insomma un panorama da far cadere le braccia, tanto più che l'unica squadra che abbia tentato in questi anni un avvicinamento alla vetta, la Juventus, con l'acquisto di Cristiano Ronaldo, è stata respinta pesantemente e dolorosamente, tanto da trovarsi oggi coinvolta in enormi tempeste giudiziarie e finanziarie.

Ma qualcosa quest'anno sembra cambiato. Già con la chiusura della prima fase sono state tre le squadre promosse alla fase della Champions a scontri diretti dopo tanti anni. L'unica retrocessa in Europa League è stata la Juventus, ma anche nelle altre coppe Roma e Fiorentina hanno passato il turno e la Lazio arrivando terza è retrocessa in Conference.
Insomma le 7 squadre iniziali erano ancora tutte in Europa a Febbraio.

In questa tre giorni abbiamo avuto un'ulteriore conferma: tutte le squadre in Champions hanno vinto (unica nazione ad averlo fatto), tutte le squadre impegnate in Europa League e in Conference hanno passato il turno e anche in questo caso siamo l'unica nazione ad avere ancora 4 squadre nelle coppe minori.
A cosa si deve questo cambiamento?
Sinceramente gli accoppiamenti in Champions non "mortali" hanno facilitato i risultati, ma bisogna anche ricordare che negli anni passati squadre italiane contro portoghesi, tedesche e inglesi perdevano quasi sempre.
Evidenzierei poi che Juventus, Roma, Lazio e anche Fiorentina hanno un livello piuttosto alto rispetto alle altre squadre partecipanti alle coppe minori. Diciamo quindi che al campionato italiano manca una squadra di punta che possa lottare per vincere una Champions, ma ha tante buone squadre che possono fare un discreto cammino.

Un'altra caratteristica che secondo me ha portato a questi risultati è un segno che contraddistingue noi italiani, la capacità di inventarsi sempre, la fantasia e la resilienza. Proprio nei momenti di grave difficoltà, nei momenti in cui ci sono poche speranze riusciamo a venirne sempre fuori con brillantezza.
Ricordiamoci, ad esempio, i due mondiali vinti non certo da favoriti e anzi partendo da una situazione di enormi polemiche come il post  calcio scommesse e l'esplosione di calciopoli.
Ma ricordiamoci anche della pioggia di medaglie alle ultime olimpiadi, dopo praticamente due anni di Covid.
Le nostre squadre sono tornate ad essere competitive sia giocando sulla tattica, cosa che a noi italiani non è mai mancata, ma acquistando parametri zero da rivitalizzare e soprattutto giocatori sconosciuti o semi sconosciuti che si stanno rivelando di grande prospetto. Insomma mancando i soldi abbiamo acceso la fantasia.
Infine, forse, anche questa stagione calcistica strana dove c'è stato un mondiale di mezzo a cui le squadre più importanti hanno dato tanti giocatori, può avere causato questa nostra rinascita. Tutte le squadre abituate a vincere il proprio campionato stanno faticando, il Bayern in Germania, il Real in Spagna, il City, in Inghilterra, il PSG in Francia e anche in Italia abbiamo un Napoli in testa, partito certamente non da favorito.

Lo so, non bisogna essere trionfalisti, anche perchè manca il ritorno degli ottavi di Champions, dove alcune situazioni potrebbero essere ribaltate, gli accoppiamenti degli ottavi di Europa League non sono agevoli, ma mi sembrava giusto sottolineare questo aspetto momentaneo, ma secondo me non casuale. Come dare torto a un noto detto "i soldi non sono tutto", anche se certamente aiutano...

La speranza è che la Serie A, soprattutto a livello di Lega si scuota dal suo torpore e dal suo provincialismo per dare così una ventata di innovazione di cui il movimento avrebbe bisogno, altrimenti questi risultati risulterebbero solo dei fuochi fatui.