Comincerei col riavvolgere la VHS, visto che la riflessione mi riporta agli anni '90, più precisamente al Mondiale che almeno per me e, credo, gran parte della mia generazione, continua ad avere un sapore magico, oltre le notti di quell'estate.
Dopo i Mondiali, iniziai a coltivare la passione per il Calcio giocato e la curiosità mi spinse a scoprire anche il "Calcio del Passato", i tanti Campioni la cui carriera era già volta al termine. Capitava quindi, di leggere le loro riflessioni, o seguirle in televisione e in radio, dove si trovavano ospiti come opinionisti o di spalla al cronista di turno. L'indicazione che ricordo quasi unanime nel paragone tra il loro Calcio e il Calcio che si accingevano a commentare in quel momento, è appunto la mutazione che il gioco vive, a quanto pare ininterrottamente, da sempre e che lo porta a porre l'accento su velocità e tattica.

Mi sono chiesto varie volte se in questa valutazione, oltre all'incontestabile evidenza, subentrasse anche una punta di romanticismo, in quanto velocità e tattica portate a livello estremo rischiano di soffocare un po' il talento, quello che però in fondo fa nascere la Passione per lo Sport e lo Spettacolo.
Ovviamente, ho anche provato a rispondermi... Così, nel riavvolgere la VHS della mia memoria calcistica, ho pensato alla carriera di qualche grande Campione che abbiamo ammirato giocare e che per ovvie ragioni anagrafiche, mentre il gioco diventava sempre più veloce, diveniva a sua volta un po' più lento.

Penso che Roberto Baggio (non potevo che iniziare da lui) dall'estate che lo portò alla Juventus a quella che lo portò a salutare il grande palco con al braccio la fascia di Capitano del Brescia, deve aver per forza perso qualche Km/h nel suo scatto e nella sua progressione, così come Del Piero dal goal alla Fiorentina a quello all'Atalanta nel giorno dell'addio o Totti dagli esordi all'ultima stagione ad intermittenza con Spalletti. Su tutti ricordo il Ronaldo che giocò nel Milan, visibilmente fuori forma, eppure...

Eppure direi che le Notti possono continuare ad essere magiche, sia quando contro ogni logica atletica un giocatore "Over 35" (o magari è più correto dire "Under 40") decide le sorti della sua squadra, sia quando uno sconosciuto di 20 farà di meglio dall'altra parte del campo, perchè per farlo non basteranno tecnica e velocità, servirà del Talento.