Si dice che la storia di Trieste, sia complessa. In realtà è più lineare e semplice di quanto si possa immaginare. Città, insieme a Trento, da cui è distante 360 km,e in due regioni diverse, che ha fatto da sempre parte delle rivendicazioni nazionalistiche italiane. Città fedele all'Austria, per secoli, anche perchè l'Austria, ne garantiva oltre che ricchezza soprattutto autonomia. C'era anche un bellissimo monumento a Trieste dedicato alla dedizione della città, al duca Leopoldo d'Austria, avvenuta nel 1382. Monumento che venne fatto letteralmente a pezzi con l'avvento dell'Italia. Con la fine della prima guerra mondiale, senza sparare un colpo a Trieste, venne presa questa città di confine simbolicamente il 3 novembre del 1918 con lo sbarco della nave Audace che da quel momento darà il nome al molo ( fino a quel tempo San Carlo), per diventare, appunto, molo Audace. Del Regno d'Italia conoscerà soprattutto il fascismo, che qui si manifesterà prima che altrove,con tutta la sua violenza disumana, che aveva come scopo primario quello di sopprimere il popolo sloveno. Verranno poi a Trieste proclamate le leggi razziali, nel settembre del '38, ci saranno deportazioni, ci sarà poi l'occupazione nazista, dopo l'armistizio, dell'8 settembre del '43, ci sarà il primo ed unico campo di "sterminio" in Italia, anche se allora Trieste faceva parte del litorale tedesco. La Risiera di San Sabba. La città verrà liberata il primo maggio del '45 e per 42 giorni ci sarà l'amministrazione ed occupazione del territorio da parte delle truppe jugoslave e partigiani, con il comitato esecutivo italo-sloveno, 42 giorni dove si verificheranno anche delle conseguenze tipiche della guerra arresti, esecuzioni, vendette, proprie di una guerra durissima come quella che è stata la seconda guerra mondiale, poi il territorio, che conoscerà nel tempo anche gli effetti dell'esodo giuliano-dalmata, con l'accordo di Belgrado con la nota linea Morgan, vedrà subentrare nel governo provvisorio gli angloamericani, che vi rimarranno fino al 26 ottobre del '54, con il Trattato di Pace del '47, doveva nascere il Territorio Libero di Trieste, suddiviso in Zona A, amministrata in quel tempo dagli angloamericani e Zona B, dagli jugoslavi. Non nascerà mai effettivamente il TLT, l'amministrazione provvisoria italiana che subentrerà dal '54 diventerà definitiva. E poi il tutto si chiuderà definitivamente con il Trattato di Osimo del '75. Ma il grosso della vicenda si risolse de facto con il Memorandum di Londra del '54. Città contesa, da fronti diversi, interessi diversi, e lo sport ne è stata una vetrina nazionalistica importante. A partire dal calcio. Come la Triestina, nota come Unione dalle parti della Venezia Giulia.

La Triestina fa rima con Italia. E' nata proprio con l'avvento dell'Italia il 2 febbraio 1919 (dopo un accordo preliminare datato 18 dicembre 1918) da queste parti sarà una vera e propria causa nazionale. Prova ne fu quanto accadde tra il '47 e il '48. La squadra, che giocò anche alcune partite nello stadio di Udine, retrocesse in Serie B. Ma visto che Trieste, era contesa, non era in Italia, seppur partecipava al campionato italiano, unicum che non si ripeterà più nella storia del calcio italiano, visto che in città c'era una seconda squadra che militava nel campionato jugoslavo, l'Amatori Ponziana, altro unicum tutto triestino, si decise, in via straordinaria, proprio per queste ragioni nazionalistiche e nazionali, di ripescarla per una stagione a 21 squadre. Verrà allenata da Rocco, e incredibilmente, con anche 5/6 giocatori che saranno gli stessi della stagione della retrocessione, agguanterà il secondo posto, dietro il "grande Torino". Si disse che intervenne anche Andreotti, che era responsabile dell'Ufficio delle Zone di Confine, che si occupava della propaganda dell'italianità delle zone contese tra Italia e Jugoslavia, e che dei finanziamenti vennero destinati per la causa nazionale della Triestina. Un risultato più che sportivo, su cui delle riflessioni dovrebbero sorgere, certamente rilevante dal punto di vista politico. Da quel momento la Triestina non si ripeterà più con un simile "risultato" calcistico. E non sarà un caso che non appena verrà meno la necessità della causa nazionale, inizierà il declino della Triestina. Già un calo si verificherà a partire dalla stagione successiva, quando  non si poneva più il problema dell'altra squadra concorrente. Perchè con la rottura tra Tito e Stalin, l'Italia poteva stare tranquilla, la Jugoslavia di Tito divenne alleata in quel momento divenne una sorta di cuscinetto con l'Unione Sovietica.