Domani il raduno, il primo incontro a Milanello ancora a ranghi ridottissimi. Mancheranno tutti coloro che hanno prolungato il finale di stagione con l'appendice delle nazionali, qualcuna anche inutile, diciamolo chiaramente e mestamente... Sarà peculiare, strano, ma speriamo non insipido o senza scossa, l'ingresso al campo senza vedere sulle linee laterali Maldini e Massara, e sul prato Ibrahimovic, Tonali e Diaz.
I giocatori che faranno parte della rosa 2023/24 devono notare queste assenze, sentire forte il senso di smarrimento iniziale e soprattutto capire subito, cosa è a loro richiesto: impegno e dedizione, senso di appartenenza ad un gruppo che, pur ammainate le bandiere, rinsalda e stringe i ranghi attorno all'unico capitano di brigata rimasto: Stefano Pioli.
Sarà importissimo per loro ma importantissimo anche per il Mister, un impatto che deve risolversi subito, senza lasciare che tempo o indifferenza non affronti questa rivoluzione, voluta da una proprietà insensibile verso lo scopo ultimo del calcio, per come lo intendiamo noi, cioè l'emozione.

Al pari, anzi forse ancora di più, c'è la grande curiosità di sentire il nostro Coach alla conferenza stampa. Conto davvero su questo primo confronto con la stampa, amica ma soprattutto nemica, sempre pronta a bivaccare su presunti scontati fallimenti e beffe inventate; capace nel preparare fantasiosi intrecci, quando la penna è orfana di notizie vere. Spero finalmente che l'opinione pubblica degli sportivi, degli youtubers e dei tifosi rossoneri, possano ricevere le dovute spiegazioni da parte del rappresentante tecnico del team dirigenziale, di tante scelte sulle quali aleggiano oggettivi dubbi.
Non sono giornalista quindi le dinamiche su come si procede con le domande, per non indispettire o mettere sulla difensiva la controparte, non le conosco. Ma so certamente cosa ci interessa sapere e mi auguro vivamente che gli scambi di battute non si risolvano in una melensa ed improduttiva conferenza dai toni democristiani, dove domenade e risposte sono scontate, annacquate ed evasive.
I temi sul tavolo sono tantissimi, ma le domande sul passato, sulle scelte del club o di altri per esso, devono trovare pochissimo spazio e rubare pochissimo tempo, se fatte.
Ciò che vuole sapere il tifoso è quali siano le idee tecnico-tattiche del Mister, cosa intende sviluppare, per intuire anche chi effettivamente è di transito anche se presente e chi in arrivo, come profilo, anche se non come nome definitivo. Eviteremmo lo stillicidio di nomi e nomignoli da copertina; avremmo la percezione di un serio e concreto progetto fatto di movimenti calibrati e puntuali, non strutturato dalle occasioni di mercato, che è necessariamente frutto di improvvisazione. Quale sia la collocazione tattica di Loftus-Cheek e un accenno, perché non ancora ufficiale, su Pulisic. La tattica e la strategia del campo si imporrà sull'economia, pur rispettando ovviamente il ricco budget a disposizione, oppure sarà il costo di ogni singola operazione e la riuscita dei piani A o B o C, a determinare la stessa?
Ecco, questa seconda ipotesi sarebbe in tutta onestà, molto molto grave! In America insegnano fin dalle scuole primarie che il metodo è Work hard, Vison, Focus, Mission, Goal. E quindi non c'è spazio per tentennamenti o andirivieni alla CDK (lo dico per assecondare quello che ritengo sia stato uno dei temi del licenziamento di Maldini, dato anche lo scarso riscontro di risultati). Perché quello che leggo, di Taremi e non Morata, per ragioni di fiscalità, dello scarto a priori del tema SMS (che è davvero uno scempio perché è un caso lampante di rapporto qualità prezzo e prospettive perfettamente adeguato). Di seconde linee come Isaksen, dal campionato danese (non commento) al posto di un Chukuweze in sentore di simil-Leao della fascia destra...
La collocazione e la gabbia tattica intorno a Reijnders che sembra ottimo tecnicamente ma leggerino in interdizione. Insomma farci capire che tutto va verso un Milan superiore oggettivamente nel valore dei singoli ma ancora di più nel concetto di gioco da sviluppare in questa prossima fondamentale stagione.
E che il mercato sia svolto con questa intenzione. Io pretendo che tutta la rivoluzione operata ad inizio giugno sia per dimostrare che la Società ha avuto ragione e porti la seconda stella o consolidi il percorso fin qui svolto con un trofeo da alzare a fine stagione, anche in faccia ai superbi, agli strafottenti e ai miscredenti. Forza Rossoneri!