«AC Milan comunica di aver acquisito il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Mario Mandzukic. L'attaccante croato ha firmato un contratto con il Club rossonero fino al termine della stagione, con l’opzione di estenderlo per la stagione successiva». E' il 19 gennaio 2021.

Marione, che era svincolato dopo la scialba (eufemismo) esperienza con la celebre maglia dell'Al-Duhail, club situato da qualche parte in Medio-Oriente, percepirà 1,8 milioni di euro (unmilioneottocentomila/00) per disputare gli ultimi cinque mesi della stagione con il club che era, in quel preciso momento, primo in classifica ed in corsa su tutti i fronti.

ENTUSIASMOLa Gazzetta dello Sport si fionda sulla notizia, con immancabile senso della misura, in prima pagina: gigantografia del bomber croato, con la nuova maglia rossonera, "Scudetto alla Diavola. Mandzukic: Ibra è un animale, io sarò come lui". Il giorno prima, la Rosa si era contraddistinta per la più sobria chiusura di prima pagina: "Milan, preso Manduzkic: piano scudetto con il croato". In fondo, Marione può vantare un curriculum di tutto rispetto ed è (stato) uno degli attaccanti di maggior rilievo dell'ultimo decennio in Europa. Nato a Slavonski Brod (Croazia) il 21 maggio 1986, dopo gli esordi in patria, ha iniziato l'esperienza di giramondo del pallone, vestendo con ottimi risultati le maglie di Wolfsburg (60 presenze e 20 reti), Bayern Monaco (88 gare e 48 gol), Atletico Madrid (43 presenze e 20 reti), prima di trasferirsi alla Juventus con cui ha collezionato 162 presenze e 44 gol. Nel gennaio 2020 è passato all’Al-Duhail, con cui ha giocato solo 7 gare segnando 1 gol. Nel suo ricco palmares ben 24 trofei, tra cui una Champions League, una Supercoppa Europea, un Mondiale per Club, nove Campionati e dodici tra Coppe e Supercoppe nazionali. Inoltre, con 33 reti in 89 presenze è il secondo cannoniere di tutti i tempi con la maglia della Nazionale della Croazia, con la quale ha conquistato l'Argento mondiale nel 2018. Tutto chiaro, no? 

LA MALEDIZIONE - Ed uno con questa carriera, uno che ha segnato in due finali di Champions League (una vinta col Bayern, una persa con la Juventus) ed in una finale di Coppa del Mondo (persa contro la Francia), uno con quella faccia da duro, uno come Mario No Good... che paura potrebbe mai avere ad indossare la famigerata Maglia Numero Nove rossonera? Stop. Qui si ferma il mondo e si ferma, purtroppo per lui e per noi, la carriera del nostro eroe: noi non siamo superstiziosi, ma la Maledizione di Inzaghi è vera ed è scientificamente provata! Come abbiamo detto su questo blog, giusto qualche settimana fa, è una iattura che colpisce implacabilmente in doppio senso: da una parte tutti quelli che osano indossare la Numero Nove del Milan dopo Superpippo (Pato, Torres, Destro, Luiz Adriano, Matri, Lapadula, Andrè Silva, Higuain, Piatek), dall'altra tutti quelli che passano dalla Juventus al Milan dopo lo stesso Superpippo (Bonucci, Caldara ed ancora Higuain). Mario Mandzukic saluta con entusiasmo (molto ben celato) la nuova avventura: "Ringrazio di cuore la dirigenza del Milan per l'opportunità di entrare a far parte di questo fantastico club. Sarà un onore indossare questa maglia piena di storia e combattere per i rossoneri. Posso solo promettere di fare del mio meglio in ogni partita e di aiutare la squadra in ogni maniera. Sono sicuro che insieme possiamo realizzare il sogno di ogni fan del Milan - e ce ne sono molti in Croazia. Pronto a combattere!". Dopo questo breve comunicato a mezzo social, la sua esperienza col Milan è praticamente finita.

ESPERIENZA FANTOZZIANA 
- Esordio negli ultimi minuti contro l'Atalanta ed il Milan perde 0-3 in casa, poi 17' col Bologna, 13' col Crotone, 26' nella disfatta di La Spezia che consegna il primato in classifica all'Inter. Mister Pioli, a questo punto, decide di concedergli la prima partita da titolare nel match di Europa League a Belgrado contro la Stella Rossa: esce al 71' per un infortunio muscolare dal quale, praticamente, non si riprende più.  Rientra dopo due mesi per giocare 27' a Parma, 17' col Sassuolo (sconfitta casalinga, col Milan in vantaggio fino al suo ingresso) ed un altro tentativo da titolare contro la Lazio (sconfitta per 0-3): no comment sul valore delle prestazioni, resta nobile la scelta di rinunciare allo stipendio del mese marzo (circa trecentomila euro), passato completamente in infermeria, per donarlo a scopi benefici tramite Fondazione Milan. L’attaccante ha giocato in campionato 182 minuti e, con lui in campo, i rossoneri hanno trovato la via del gol solo una volta e nemmeno con un proprio giocatore; infatti, l’unica rete milanista è stata l’autogol di Scamacca del Genoa. Delle 7 partite giocate, il Milan ne ha perse 4, il doppio di tutte le sconfitte subite nel 2020. In aggiunta, Mario Mandzukic è l'unico Numero Nove con almeno 5 presenze in Serie A a non aver timbrato il cartellino dei marcatori neanche una volta.

RESA INCONDIZIONATA
- Oggi Mario è il simbolo di un Milan a pezzi che, in maniera fantozziana, da campione d'inverno si è ritrovato invischiato nella lotta per il quarto posto: non dovesse farcela a centrarlo, saremmo dinanzi ad un record storico abbastanza imbarazzante. E proprio oggi, nelle convocazioni per la partita decisiva contro il Benevento, Mario Manduzkic non c'è: ha la bronchite, anche se probabilmente non sarebbe sceso in campo per via di un problema fisico accusato nel match contro la Lazio. Il direttore dell'area tecnica rossonera Paolo Maldini, che ha voluto l'attaccante croato come rinforzo per il reparto offensivo a gennaio, incalzato sul tema ha detto con evidente imbarazzo: "Sono dispiaciuto per lui perché pensava di essere in una condizione diversa, di non farsi male. Ma sappiamo benissimo che c'era questo rischio e anche se si sente molto forte, è una cosa fisiologica". Già, era una cosa fisiologica. A proposito, come si chiama l'allenatore del Benevento, che gioca contro il Milan questa sera?