Siamo reduci dalla grande vittoria dell’Argentina di Leo Messi nella grande condor contro la Francia. Non sembra ancora vero quanto accaduto e forse dobbiamo ancora metabolizzare, ma l’esito finale possiamo tranquillamente definirlo il migliore possibile, perché si tratta della chiosa perfetta della storia di Leo Messi con la maglia dell’Argentina, che proprio nell’ultima partita dell’ultimo mondiale della sua vita è riuscito a vincere la coppa del mondo 36 anni dopo l’ultima volta. La notte che mette Messi sullo stesso piano di Maradona contro un ragazzo che è destinato ad essere il miglior calciatore dei prossimi 10 anni, Mbappé.
Non abbiamo tempo per metabolizzare perché dobbiamo stilare la nostra personale TOP 11 della competizione (più 7 “panchinari”).
Iniziamo!

Modulo: 4 3 3.
EMILIANO MARTINEZ: il Dibu merita di essere il portiere titolare di questa top 11. La storia di questo portiere è incredibile. 4 anni fa durante il mondiale in Russia era sugli spalti a tifare, mentre adesso è diventato campione del mondo risultando decisivo in tutta la fase a eliminazione diretta. Non bisogna segnalare chissà quali parate nella fase a gironi, ma dagli ottavi in poi è stato decisivo quasi (quasi eh) quanto Messi. Contro l’Australia ha fatto un miracolo al 95º su Kuol evitando i supplementari, poi para praticamente tutto durante i tiri da rigore nei quarti contro l’Olanda e in finale contro la Francia effettua una delle parate più belle della storia dei mondiali al 120º minuti e poi para un rigore decisivo a Coman. Non è la prima volta che questo portiere si mette in mostra con la maglia dell’Argentina, chi infatti segue il calcio sudamericano ricorderà quanto fu decisivo nella semifinale della coppa America del 2021 contro la Colombia ai calci di rigore. Un portiere che senza alcun dubbio dopo tanta gavetta si è tolto la soddisfazione più grande della sua vita. Peccato solo per quel gesto finale, ma lo sappiamo, tutti i portieri sono “un po’ pazzi”.
HAKIMI
: il Marocco è stata la grande sorpresa del torneo e merita di vantare qualche calciatore in questa squadra. Hakimi non sta facendo benissimo al PSG, ma nel Marocco ha dimostrato totalmente le proprie qualità da terzino di spinta ma anche da leader. Insieme ai suoi compagni ha scritto la storia del Marocco e del calcio africano.
ROMERO: non era iniziato bene il mondiale per l’ex giocatore di Atalanta e Genoa, infatti dopo la brutta prestazione contro l’Arabia era stato messo in panchina contro il Messico. Una mossa di Scaloni per far passare un segnare al ragazzo di non poter abbassare la guardia e di dimostrare a pieno le proprie qualità. Dopo quella panchina infatti è stato rimesso in campo e non ha praticamente più commesso un errore. Ha lottato su ogni pallone, dimostrandosi il leader difensivo della squadra. Credo che d’ora in poi sarà un calciatore molto più costante di rendimento anche nei club (e Conte non potrà altro che esserne felice!).
GVARDIOL: se non ci fosse stato un calciatore che citerò più tardi molto probabilmente sarebbe stato il miglior giovane del mondiale. Classe 2002 già nel mirino delle grandi d’Europa per cifre stratosferiche, che in questo mondiale ha dato la sensazione di poter diventare veramente un grandissimo difensore. Ha una grande struttura fisica, è cattivo, marca a uomo e ha intensità, sembra quasi un difensore vecchio stampo. Deve migliorare nella costruzione però ha tanti margini di crescita. Ha sbagliato una sola gara, quella con l’Argentina e contro Leo Messi. Aver affrontato il più forte a questa età sotto tanti punti di vista potrebbe anche essergli molto utile per capire come migliorare. Grandissima sorpresa.
THEO HERNANDEZ: non mi è piaciuto nella finale ma ha fatto un buonissimo mondiale. Dopo tanto sacrificio (e polemiche) si è guadagnato finalmente la nazionale e anche la titolarità praticamente alla prima dopo 8 minuti, a causa dell’infortunio del fratello Lucas. E ha dimostrato di poterci stare nella Francia, mettendo in mostra tutte le potenzialità che conosciamo (strappo, velocità, gamba, intensità, qualità) ma ha dimostrato anche di essere molto migliorato anche in fase difensiva (e non era facile considerando che difendeva senza l’aiuto da parte di nessuno, perché Mbappé non rientrava mai). Buon mondiale per Theo.
ENZO FERNANDEZ: una bellissima sorpresa, ma fino a un certo punto. Chi conosce il calcio conosce questo ragazzo da diversi anni. Non partiva come titolare ma ha dimostrato di avere la testa e la maturità per esserlo ed(insieme a un altro ragazzo che citeremo dopo)è stato il migliore dell’Argentina dopo Messi. Qualità, quantità, equilibrio, intelligenza tattica... un centrocampista TOTALE che a soli 21 anni è già diventato campione del mondo. Meritato il premio del miglior giovane. 
AMRABAT: il centrocampista difensivo migliore del mondiale. È stato il leader del Marocco e quasi in tutte le gare è stato il migliore in campo, confermando la crescita degli ultimi mesi vista a Firenze ma addirittura facendo più di quanto si potesse immaginare in una squadra che ha saputo valorizzare le caratteristiche del centrocampista della Fiorentina. Questo mondiale l’ha messo in mostra e non è da escludere che non si possano in futuro interessare squadre importanti a livello europeo. Forse per rendimento è stato il miglior “italiano” del torneo. Bravo Sofy!
MODRIC: non posso non mettere uno dei centrocampisti più forti degli ultimi 30 anni e forse uno dei più forti della storia, che anche in questo mondiale ha trascinato la sua nazionale al terzo posto dopo il secondo di 4 anni fa, dimostrando di non aver vinto a caso il pallone d’oro, non che ci fossero dei dubbi ovviamente. Leader tecnico, leader carismatico, leggenda di questa nazionale.
MESSI: non credo di dover motivare il perché... 7 goal in 7 partite e 3 assist, a segno in 6 gare su 7, 5 premi come migliore in campo, miglior giocatore del torneo, giocatori con più gare nella storia dei mondiali e...campione del mondo! Messi in questo mondiale ha fatto quello che fece Maradona nel 1986. Ha preso sulle proprie spalle una squadra e un paese intero portandoli alla vittoria, trascinando, incidendo, cambiando l’inerzia delle gare ma soprattutto la storia di questo mondiale. Senza Messi forse l’Argentina non sarebbe arrivata nemmeno ai quarti. Il goal con il Messico in una gara che sembrava un inferno, la prestazione con la Polonia, il goal con l’Australia al primo tiro in porta, l’assist spettacolare per Molina contro l’Olanda, l’assist spettacolare per Alvarez contro la Croazia, doppietta in finale e primo rigore calciato sia con l’Olanda che con la Francia che ha indirizzato l’Argentina alla vittoria. Senza dimenticare le giocate di qualità, il sacrificio, la grinta e la tenacia messe in campo in ogni minuto di ogni partita. Questo mondiale lo mette al livello di Maradona definitivamente, non che dovesse dimostrare chissà cosa. Messi andrebbe ringraziato, non criticato. E tante persone non lo capiscono.
Sembrava quasi un film: lui che è sempre stato criticato per il rendimento non vincente in nazionale, vince la coppa America (capocannoniere, miglior assist man, miglior giocatore del torneo), la coppa dei campioni contro l’Italia e il mondiale al termine di un percorso con momenti di difficoltà a seguito della partita più bella del nuovo secolo. Credo che ci faranno veramente un film...
ALVAREZ: vale il discorso di Enzo Fernandez. Parte in panchina, subentra, incide e non lo toglie più. Una sorpresa che poi tanto sorpresa non è, conoscendolo. Ha avuto una intesa con Messi fin da subito ai massimi livelli. Ricordiamoci che a 21 anni ha già vinto il mondiale segnando 4 goal, ora gioca nel City(e Guardiola troverà il modo di far giocare Julian insieme ad Haaland) e con il River Plate ha vinto la coppa Libertadores in finale contro il Boca Juniors. Messi ha giocato con Crespo, Tevez, Higuain e Aguero ma alla fine il mondiale l’ha vinto con un grandissimo talento di 21 anni che non ha ancora la barba... le vie del calcio sono davvero infinite! E soprattutto sono bellissime!
MBAPPÉ: Messi è ancora oggi il calciatore più forte, ma questo ragazzo è destinato ad esserlo per i prossimi 13/14 anni ed è destinato a superare ogni record. Ha già vinto un mondiale, ha fatto due finali e ha già segnato a 24 anni 12 goal. Klose, che è quello che ne ha segnati di più, è a 16. Molto probabilmente (e qui se la giocherà con Haaland) è destinato a diventare il miglior marcatore della storia del calcio e fra non molto vincerà anche la Champions League e il Pallone d’Oro (anche più di uno). Non gli manca il tempo per entrare nella storia. E ha fatto un mondiale fantastico.

Panchinari.
Credo sua giusto nominare anche altri calciatori (due portieri per un posto, due difensori, due centrocampisti e due attaccanti).
BOUNOU/LIVAKOVIC: nomino entrambi perché meritano di essere citati. Hanno trascinato in semifinale a suon di parate dal dischetto e in partita le loro nazionali. Meritano di entrare nella squadra dei mondiali.
SAISS: il vero capitano di questo mondiale, che non abbandona la nave nemmeno con ferito. Ha dato tutto quello che potesse dare per il Marocco, addirittura ha giocato stirato e anche infortunato per aiutare la propria squadra. Così si comporta un capitano, una guida.
MONTIEL: non ha fatto chissà cosa nell’arco della competizione, sicuramente ci sarebbero stati altri calciatori che avrebbero meritato di entrare in questa squadra. Ma ha segnato il rigore decisivo che riporta la coppa del mondo in Argentina dopo 36 anni. Ed è stato freddo, lucido, cattivo, non gli sono tremate le gambe(o almeno è stato bravo a non farlo notare). Altro prodotto del vivaio del River Plate come Alvarez e Fernandez. Ottimo lavoro Gallardo!
BELLINGHAM: forse è stato sottovalutato il rendimento di questo calciatore. Classe 2003, 19 anni e primo mondiale da titolare con l’Inghilterra. Ha giocato 5 gare di ottimo livello, dimostrandosi un centrocampista totale, abile in entrambe le fasi, con grande gamba ma soprattutto con grandi qualità e con una intelligenza tattica efficace. Inoltre ha trovato il suo primo goal in un mondiale perché vanta grandi abilità anche di inserimento. È un ottimo centrocampista totale. È il futuro dell’Inghilterra insieme a tanti altri calciatori.
RABIOT: non mi è piaciuto un finale anche se non era al 100%, ma fino ai quarti il rendimento di Rabiot è stato eccellente, confermandosi sui livelli dell’ultimo periodo alla Juventus. In un centrocampo a due credo si valorizzi al massimo.
GRIEZZMAN: in finale ha fatto molto male ma è stato dopo Mbappé l’uomo più importante. Sulla carta veniva disegnato trequartista ma era da ogni parte del campo, portava equilibrio e collegava i reparti. Merita di essere in questa squadra perché ha fatto un buonissimo mondiale anche se senza segnare.
GIROUD: vale lo stesso discorso di Griezzman. Tolta la finale, ha fatto un buonissimo mondiale segnando dei goal pesanti. E quando si tratta di pesare i goal Giroud diventa uno stratega.
ALLENATORE
SCALONI E REGRAGUI: per me sono due allenatori che hanno fatto un capolavoro e non me la sentivo di escluderne uno. Entrambi hanno scritto la storia delle loro rispettive nazionali, hanno dato una chiara identità alla squadra prendendo anche delle decisioni forti ma senza lasciare mai indietro nessuno. Sono i due allenatori più grandi di questo torneo. Uno ha vinto la coppa dopo 36 anni, l’altro ha portato una africana per la prima volta in semifinale di un mondiale. Questa è storia!

Termina qui la mia squadra Top di questo mondiale. Ho scelto i calciatori che dal mio punto di vista hanno inciso e determinato maggiormente in questo mondiale.
Adesso manca solamente un articolo, ovvero il super pagellone di ogni singola squadra!
E ben presto arriverà!