Forse il modo era sbagliato, forse i tempi sono prematuri, ma il calcio come ogni sport è un business e non venitemi a raccontare dei ricordi passati dove era sport.

Chi comanda è il denaro, gli sponsor, le tv, abbiamo visto che si va avanti anche senza pubblico, abbiamo visto che l'evoluzione è già in atto e che le squadre minori, quelle che non hanno seguito saranno man mano marginalizzate.

Questo è il momento in cui se chi si trova in serie inferiori od ha squadre con basso seguito, deve organizzarsi per creare qualcosa di nuovo, perchè se non seguirà i tempi, spariranno dal panorama calcistico e sportivo.

Questa superlega o una nuova Champions o qualche altra forma di elite, si formerà perchè lo vogliono gli sponsor, perchè coloro che mettono denaro comandano, mentre i tifosi sono semplicemente coloro che assistono allo spettacolo e non hanno potere.

Non fatevi ingannare da tutte queste ribollite voci, da queste alzate di scudi, il vero attacco non è ancora giunto, ma presto arriverà e non vi stupirà più.

Un tempo lo sport era romantico, nel tennis si andava a giocare a rete, il calcio era il tempio dei grandi giocatori funamboli, le piste d'atletica erano gioia per gli atleti che cercavano di vincere senza obbligo di record, lo sport era una gioia di sforzo fisico.

Ormai siamo sui social, gli atleti sono un pizzico glamour, devono crearsi un'immagine, devono far vedere che loro oltre ad essere campioni in campo sono anche dei figurini fuori, devono ostentare benessere... tutto l'apparire.

Ricordo quando in campo si entrava coi calzettoni abbassati, con le maglie strappate, ora non è più possibile.