Sono tra coloro che salutano il ritorno di Zlatan Ibrahimovic con l’entusiasmo della disperazione: in un gruppo formato da mezzi giocatori, carriolate di campagne acquisti completamente sbagliate e progetti di grandi talenti mai sbocciati (Romagnoli), aggiungiamo all’unico vero grande giocatore in rosa (Donnarumma), quello che è stato un fuoriclasse.

Non ho idea se il gigante svedese avrà voglia di cazziare 24 ore al giorno i mocciosi scarsi e viziati con cui dovrà avere a che fare, quel che è certo è che l’operazione di convincimento della punta ex Galaxy è durato un’eternita’ ,figlia molto probabilmente delle più che giustificate riserve che Ibra ha su questa banda male assortita, e rappresenta de facto la toppa ad un progetto inesistente e condotto da cani.

Allo stesso tempo si registra un probabile arrivo di Todibo al posto di Duarte, millesimo tassello senza senso di questi dieci-dodici anni in cui il Milan ha ingaggiato un plotone di orrori frutto d’improvvisazione ed incompetenza disarmanti.

Ibra arriva a tappare i buchi di un Leao che ad oggi, come quasi tutti i suoi compagni, ha scambiato il Milan per un Luna Park, e di Piatek sul quale speravo davvero tanto, ma che si è perduto nel nulla.

Silenzi assordanti in altri reparti dove la densità di bidoni è un’emergenza nazionale: sembra che per innescare il gladiatore di Malmö, qualche buontempone stia pensando di concedere la quarantesima occasione di affermazione a pippe siderali quali Suso e Calhanoglu (la possente batteria delle nostre ali specializzate nel cross altezza caviglia o terzo steward) e all’imprescindibile betoniera ivoriana che il simpatico Mirabelli ha stappato alla pressante concorrenza di Sambenedettese e Ternana. Questi i tre figuri che andrebbero panchinati anche durante le sedute tattiche a Milanello (al grido marziale di “ma che ce frega, ma che c’emporta”), e sostituiti con assoluta rapidità, penso a Deulofeu per l’esterno sinistro, ma che, temo, ci ritroveremo titolatissimi.

Di sicuro mi farò delle grasse risate al primo, inevitabile scazzo tra Kessie ed Ibra : il mio amato Zlatan, infatti, non ha nulla a che vedere con Biglia ed ha un carattere poco raccomandabile.