Questi sono i giorni in cui i tifosi milanisti, a sei giorni dal ritiro anticipato della squadra per il lotto d'incontri di preliminari di Europa League, navigano con nervosismo sul web in cerca di una notizia striminzita che ovviamente latita.

Si attende con ansia che almeno Ibrahimovic sia a disposizione di Pioli per lunedì 24, visto che sul fronte acquisti e' una tabula rasa: trattative per nomi di secondo o terzo piano che non decollano, nomi accostati per mesi ai rossoneri che si accomodano altrove in 24 ore. Non vi è nulla di così diverso dalle ultime 12 estati milaniste, pochi soldi a disposizione, molte voragini finanziarie da colmare malvolentieri,  una dirigenza che rilascia le uniche dichiarazioni, col contagocce, su argomenti che interessano meno di nulla (stadio), stampa che si barcamena nel farci sapere che il Milan richiamerà Begovic per fare da vice a Donnarumma, che Gabbia potrebbe maturare altrove e che per Bakayoko si è inserito il Chelsea.
Un nulla cosmico probabilmente dovuto ad una proprietà che ha fretta di costruire uno stadio per arrivare al suo vero obiettivo, cioè incassare un miliardo per la vendita della società il prima possibile per smarcarsi da un mondo che non conoscono e che probabilmente detestano. E questo obiettivo porta con sé non solo una sostanziale assenza di pianificazione sportiva a medio termine, ma una serie di mosse per tenere buoni i supporters, perlomeno quelli disposti a bersi di tutto pur di vivere una sorta di rassicurazione interiore basata sul nulla.

Oggi il buon Pioli afferma che bastano pochi acquisti: evita, come suo costume, di sottolineare che proprio perché sono pochi avrebbe gradito iniziassero la preparazione con gli altri e non il 25 settembre! Ricordiamoci quanto siano stati letali per la classifica i nostri ritardi: fiducia a Rebic solo nel girone di ritorno, ingaggio di Ibra con un anno di ritardo, vendita di Suso che bloccava ogni velleità tattica protratta alle calende greche! Credo che Pioli esterni esattamente ciò che pensano in molti: il Milan post-lockdown ha fatto faville e per provare a vincere l'EL (che andrà ai cugini) ed arrivare quarti in campionato non solo servono quattro profili concreti, ma servono subito.

Qualcuno sostiene che l'ingordigia di Raiola relativamente al rinnovo di Zlatan sia da contrastare con decisione: non sono d'accordo. Ibra sa perfettamente che la fragile impalcatura Milan sta in piedi grazie a lui, non solo, con lui ha concrete possibilità di entrare in Champions dall'età dei Faraoni e questo ha un prezzo. Stare a disquisire per un fuoriclasse del genere è l'emblema del poverume strategico che ci circonda, manco fossimo in esubero di uomini squadra-spogliatoio.

Ma a qualcun altro è venuto un sospetto non del tutto campato per aria: dato per assodato che anche quest'anno siamo assolutamente al di fuori dalla portata dell'ingaggio di profili che possano davvero fare la differenza, non è che ci sia un accordo tra le parti per tirarla in lungo e sia Zlatan che Gigio hanno già firmato da un mese?
Se non vuoi arrivare a Depay o a Zapata, tenere a bada i cani famelici con Kean o Pessina è impresa ardua: la firma last minute di Donnarumma ed Ibra verrebbe invece facilmente spacciata come l'ingaggio di due fuoriclasse ex novo.
Questione di comunicazione. Occulta.