Un caldo pomeriggio domenicale fa da sfondo all'annuncio ufficiale di Maurizio Sarri alla Juventus, un annuncio atteso da giorni che non ha fatto altro che aumentare nei tifosi bianconeri quell'illusoria speranza che dietro ai ritardi dell'ufficialità potesse esserci un sogno chiamato Pep Guardiola. Dal 17 maggio, che ha sancito la fine dell'avventura di Allegri sulla panchina bianconera, sono stati tanti gli allenatori accostati alla vecchia signora creando così filoni narrativi diversi che in ogni caso creavano aspettative e divisioni tra tutti i tifosi italiani sia juventini che non: dal ritorno del figliol prodigo Conte (che come nel più classico dei film sceglie di allearsi con i rivali di sempre accettando la proposta dell'Inter) allo scippo del secolo con l'accostamento di Mourinho (interista dentro), dal nuovo che avanza Inzaghi (ormai pronto al grande salto dopo tre anni di buon livello alla Lazio) al sergente di ferro Mihajlovic (in fin dei conti una mera suggestione) fino ai nomi degli ultimi due finalisti di Champions Pochettino (anche lui in realtà ha alimentato le voci facendo capire di aver concluso la sua avventura al Tottenham) e Klopp (che però aveva chiuso la porta ai bianconeri ancora prima che fosse aperta).

Alla fine tra tanti solo in due sono rimasti a contendersi la mano della vecchia signora: Sarri (avversario di mille battaglie contro quel sistema chiamato "Juventus") e Guardiola (tecnico super vincente, inventore del tiki-taka: insomma l'uomo giusto sulla panchina giusta). Tra i due, tutto sommato, c'è un grande punto di contatto come la ricerca del bel gioco tanto cara al popolo bianconero che su questo punto si è dimostrato fin troppo critico con Allegri e il suo modo di vedere il calcio: prima il risultato poi in caso il gioco.

Il duello tra i due tecnici per sedersi sulla panchina della Juventus però non è mai nato se non sui giornali e nelle televisioni dove la voglia di sensazionalismo ha prevalso sulla veridicità dei fatti: Sarri alla Juve e Guardiola che rimane al Manchester City non si può infatti considerare come una sorpresa ma come la giusta conclusione di una storia che ha sempre avuto come solo e unico protagonista un ex impiegato di banca che dopo anni di lotta sui campi di provincia è riuscito attraverso il suo modo di vedere il calcio ad arrivare nell'olimpo del calcio mondiale passando nel giro di tre anni dal Napoli al Chelsea fino all'approdo in bianconero.

Il dualismo Sarri-Guardiola nato come tormentone di calciomercato si è trasformato in una lotta tra informazione e disinformazione illudendo i tifosi che da un momento all'altro il tecnico spagnolo avrebbe varcato i cancelli della Continassa quando in realtà si stava godendo una meritata vacanza dopo le fatiche della Premier. E' vero che nel periodo di calciomercato è facile incappare in alcuni errori per via di trattative che non si chiudono o di cambi di strategie da parte delle società ed è altrettanto vero che ogni calciomercato ha i suoi tormentoni che, proprio come quelli musicali, si ficcano in testa e rimangono nella memoria negli anni successivi: da Lavezzi all'Inter (ormai un'evergreen) al fantomatico ritorno di Cavani al Napoli (voce che torna ciclicamente) fino all'arrivo di Ronaldo alla Juventus. Ecco l'ultimo caso è poi diventato realtà ma dopo anni di accostamenti e smentite.

In questo caso però si è forse oltrepassato il limite cercando di trasformare una delle tante suggestioni di mercato in verità unica e inequivocabile, si è arrivati addirittura a dare le cifre di ingaggio e giorno di presentazione di Guardiola e c'è chi anche nella giornata di ieri, prima dell'annuncio, sosteneva che Sarri alla Juve fosse solo fantasia e che Guardiola era dietro l'angolo pronto a trasformare in realtà il suo approdo a Torino.

In questa vicenda non sono quindi bastate a fare chiarezza né le mosse della Juventus, che stava semplicemente aspettando che Sarri si liberasse dal Chelsea e che allo stesso tempo i blues avessero per le mani il sostituto del tecnico italiano, né le parole dello stesso Guardiola che più volte si è espresso sulla vicenda chiarendo la sua volontà di rimanere sulla panchina dei Citizens per almeno i prossimi due anni (come da contratto) e che il prossimo sarà quasi un anno zero per dar vita ad un nuovo progetto tecnico capace anche di imporsi in Europa.

Alla fine della fiera resta nell'aria un grande senso di rabbia e sconforto: dei tifosi bianconeri illusi che dopo aver vissuto un'estate da protagonisti con l'arrivo di Ronaldo potessero rivivere quelle emozioni con l'arrivo di Guardiola e che alla fine si dovranno accontentare di Sarri (non proprio amato in quel di Torino), dei tifosi del Napoli che dopo aver vissuto con Sarri tre anni indimenticabili si sentono traditi nell'intimo vedendo trasformato il loro condottiero in un Giuda che si è venduto al potere, dei tifosi di tutta Italia e dei dirigenti della Serie A che se da una parte ritrovano il gioco di Sarri dall'altra si aspettavano l'arrivo di un tecnico più vincente e che poteva rendere ancora più appetibile il nostro campionato all'estero, dei giornalisti italiani e non, quelli informati che si sono visti sbertucciati per un mese intero e che ora passano quasi in sordina nonostante avessero ragione e quelli disinformati che si sono divertiti inondando di falsità i tifosi per qualche copia venduta o punto di share in più e che ora torneranno come se niente fosse a raccontare le prossime mosse di calciomercato.

Né vinti né vincitori alla fine anzi forse un vincitore in tutto questo marasma c'è: Massimiliano Allegri che dopo cinque scudetti consecutivi portati a casa può finalmente godersi un pò di pace dopo le critiche ingenerose delle ultime stagioni.