Stagione di transizione: espressione utilizzata allorquando un’annata non va secondo quelle che erano le iniziali aspettative. Tanto vale allora fornire una giustificazione, il più delle volte accettata dal momento in cui si verificano dei cambiamenti, come può esserlo quello della guida tecnica. A Napoli, il passaggio da Sarri ad Ancelotti è stato un cambiamento che ha avuto i suoi momenti di défaillance che hanno determinato un andamento al di sotto delle aspettative, inducendo lo stesso tecnico a riflettere sulla bontà della sua rosa, cercando di individuare quali sono gli aspetti da migliorare e di conseguenza capire chi potrà far parte o meno del suo progetto. “Tutti sono sotto esame”: più volte Ancelotti lo ha ripetuto e ora che il campionato volge al termine è tempo di capire chi sono i promossi, i bocciati e i rimandati.

PORTIERI - Tutti promossi gli estremi difensori: Meret, il cui talento è ormai noto, è il presente e il futuro del Napoli e probabilmente della Nazionale insieme a Donnarumma. Ospina, in prestito dall’Arsenal, sarà riscattato: nel suo contratto è previsto il riscatto automatico dopo 25 presenze in campionato. L’essere stato titolare nelle ultime due contro Atalanta e Frosinone sottolinea l’intento della società nel fare affidamento sul colombiano. Su Karnezis nessun dubbio, ma la sua permanenza a Napoli dipenderà solo dalla volontà nell’accettare di essere la terza scelta.

DIFENSORI – Il reparto arretrato del Napoli è quello che necessita di maggiori miglioramenti. Se non fosse per Koulibaly che regge la baracca sarebbero dolori. Eppure il senegalese ha mostrato alcune difficoltà senza l’aiuto di un valido compagno come Albiol, assente da mesi per infortunio. Il duo è senza dubbio promosso: gli unici motivi per cui potrebbero non vestire l’azzurro nella prossima stagione sono le sirene di mercato per Kalidou e la voglia di terminare la carriera in patria dello spagnolo. Promossi anche Maksimovic, Chiriches e Luperto: tutto sommato buona la stagione del serbo, mentre il rumeno (sfortunato a causa degli infortuni) fornisce quell’esperienza che piace ad Ancelotti. Discorso a parte per l’under 21 azzurro: destinato a lasciare il Napoli in prestito la scorsa estate, il suo trasferimento fu bloccato proprio da Ancelotti, pronto a scommettere sull’ex Empoli e sulla sua duttilità tattica. Luperto infatti può giocare sia da centrale che da terzino sinistro. Bocciato Mario Rui: i terzini sono la nota dolente della rosa. Sia il portoghese che Hysaj hanno dimostrato i propri limiti appena si alza il livello della competizione. L’albanese però potrebbe finire tra i “rimandati” per la sua capacità di giocare sia a destra che a sinistra e, in casi di estrema necessità, anche da centrale. Ma nei giorni scorsi è circolata la voce secondo cui Mario Giuffredi, procuratore dei due terzini, abbia comunicato al Napoli la volontà di cambiare aria. Non sarebbe una gran perdita, anzi, sarebbe l'occasione per andar a prendere giocatori in grado di rinforzare le fasce. Sotto osservazione Malcuit – buona la prima parte di stagione, in fase calante la seconda - e Ghoulam, con quest’ultimo alle prese con un complicato recupero dopo i due infortuni al ginocchio. La permenenza a Napoli di Faouzi dipenderà molto probabilmente dalle sue condizioni fisiche.

CENTROCAMPO – La mediana è il reparto numericamente da migliorare, dato che dopo gli addii di Hamsik e Rog non sono arrivati rimpiazzi. Quest’ultimo, in prestito al Siviglia, rientra tra i bocciati: nonostante il talento, non è mai stato in grado di dare continuità alle sue prestazioni. Promossi con lode Fabiàn Ruiz e Zielinski – giovani ma già vicini alla consacrazione e capaci di giocare una stagione fuori ruolo -, così come per Allan. Per il brasiliano vale lo stesso discorso di Koulibaly: Ancelotti vuole la sua permanenza, ma occorre capire se per lui arriveranno delle offerte irrinunciabili. Bocciato Diawara: il guineano non ha mai convinto né Ancelotti né il suo predecessore Sarri. Ogni volta che è stato chiamato in causa è sembrato spesso spaesato, incapace di incidere nelle giocate e poco tranquillo, proprio come uno studente impreparato che si presenta ad una sessione d'esame. 

ATTACCO – Rimandato Verdi: l’ex felsineo non ha mai convinto e rientrerebbe tra i bocciati, ma dalla sua ha l’attenuante dei vari problemi fisici che lo hanno assediato nell’ultimo anno e mezzo. Stesso discorso per Ounas che probabilmente sarà ceduto in prestito. Il talento del franco-algerino è fuori discussione: velocità, dribbling, capacità di saltare l’uomo. Il problema è che gioca ancora per sé e non per la squadra, sintomo questo di una maturazione ancora non raggiunta. Il suo voler portare troppo la palla lo induce a strafare, il che spesso rende le sue giocate inefficaci e fini a sé stesse. Promossi Callejon e Milik, e non potrebbe essere altrimenti. Lo spagnolo è uno degli incedibili e insostituibili non solo per Ancelotti ma per tutti i tecnici venuti all’ombra del Vesuvio. Il polacco invece ha dimostrato di non risentire affatto dei due gravi infortuni subiti: 20 gol e 5 assist, a dimostrazione che nemmeno due legamenti crociati ko hanno intaccato le sue enormi potenzialità. Non solo, è uno dei pochi attaccanti capaci di segnare in ogni modo: di destro, di sinistro, di testa, su rigore e addirittura su punizione. Un talento ancora giovane (25 anni) su cui puntare e confermatissimo da Ancelotti. Promosso anche Younes: dopo il grave infortunio al tendine d’achille, il tedesco sta mostrando in quest’ultima parte di stagione tutte le sue decantante qualità.

E Mertens e Insigne? Promossi, entrambi. Il belga-napoletano non ha mai nascosto il desiderio di rimanere e Ancelotti ha già detto di non vedere un Napoli senza Mertens. L’unica tentazione potrebbe essere una di quelle super offerte dalla Cina che spingerebbero Dries a cogliere l’ultima occasione di un mega stipendio. Insigne non lascerà Napoli, benchè la presenza di Raiola e i dissidi con l’ambiente partenopeo potrebbero indurre a pensare il contrario. Inoltre in settimana l'incontro a quattro con Ancelotti e De Laurentiis ha sancito la volontà di continuare in azzurro. Ma serebbe rimasto a prescindere: Insigne è un talento, per lungo tempo il migliore italiano in circolazione prima che spuntassero i vari Zaniolo, Chiesa o Kean. Ma i suoi limiti fisici e caratteriali – o meglio emotivi – non gli hanno mai permesso la definitiva consacrazione. Nessuna squadra europea di rilievo spenderà per Lorenzo la cifra richiesta da ADL (si parla di 100 milioni, ma anche 60-70) dal momento che, ad oggi, in quelle squadre non sarebbe titolare. Barcellona, Liverpool, Atletico Madrid? Troppo alta e forte sarebbe la concorrenza per lui, chi spenderebbe tanto per una riserva? Potrebbe ricevere offerte dall’Italia, ma, a questo punto, tanto vale rimanere in azzurro per diventarne la bandiera che dice di voler essere.