Il 28 febbraio evidenziai quanto fosse importante per l’Inter la Coppa Italia, quale poteva essere il valore di questo trofeo vincendolo eliminando in semifinale il Milan e battendo eventualmente la Juventus in finale.
L’estate scorsa, a mercato concluso, giornalisti, tifosi e addetti ai lavori avevano pronosticato un anno scarno di successi per la compagine nerazzurra, anche l’alta dirigenza parlava pubblicamente di anno difficile.

Diciamo la verità, solo un pazzo poteva immaginare che dopo le partenze di Conte, Lukaku e Hakimi, e la tragedia sfiorata di Eriksen, l’Inter potesse essere competitiva in Campionato, Champions League e Coppa Italia.
L’Inter però è pazza per definizione, nel bene e nel male, lo recita anche il suo inno, e forse proprio per questo è così amata dai suoi tifosi, che anche ieri sera hanno dato spettacolo nella Curva Nord dell’Olimpico con un’altra meravigliosa coreografia e con cori incessanti che hanno trascinato la squadra all’incredibile vittoria finale, all’alzare una coppa che mancava da undici anni.

Chiellini, grande lottatore sul campo e onesto commentatore fuori, ha ammesso che in questo momento l’Inter è superiore non solo alla sua Juve, ma anche al miracoloso Milan, in procinto di vincere scudetto.
Sì, l’Inter non ha più Conte, Lukaku, Hakimi ed Eriksen ma è la più forte. Per statistica, numeri alla mano, ha la miglior difesa e il miglior attacco della serie A, è andata a vincere ad Anfield Road, ha polverizzato il Milan nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, ha battuto tre volte su quattro la Juve (supercoppa italiana, campionato e coppa Italia), ha stabilito il nuovo record di tiri in porta in una partita del campionato italiano (37), ha espresso e continua ad esprimere un gioco dominante, propositivo, coraggioso (al contrario di quello che sostiene il signor Arrigo Sacchi).

Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma mi sarebbe piaciuto vedere questa squadra con ancora Romelu Lukaku al centro dell’attacco, quel giocatore che sta facendo male al Chelsea ma che all’Inter è stato il valore aggiunto per raggiungere la finale di Europa League e per vincere lo scudetto spodestando dal trono dopo nove anni una Juve che sembrava irraggiungibile, come sono il Bayern in Germania e il PSG in Francia.
Lukaku in Italia era dominante con la sua fisicità, la sua potenza, la sua velocità in campo aperto, la sua personalità che trascinava i compagni. Nei momenti difficili palla a Romelu e ci pensava lui.
Ora in rosa quel tipo di giocatore non c’è. Lautaro Martinez anche ieri sera ha dimostrato quello che da sempre penso di lui: buon giocatore, ma non eccezionale. Dzeko ha 36 anni, ha fatto una buonissima prima parte di stagione giocando praticamente sempre: ora non tiene più una palla.
Io sono convinto che con Lukaku l’Inter avrebbe almeno 5 punti in più, ne avrebbe fatti almeno 12 invece di 7 su 21 tra gennaio e febbraio. Lukaku un goal al Genoa lo avrebbe fatto, Lukaku nei 70 minuti di dominio interista nel derby incredibilmente perso 2 a 1 un goal lo avrebbe fatto o lo avrebbe fatto fare…con Lukaku l’Inter sarebbe molto probabilmente ad una vittoria dalla seconda stella.
Il fuoriclasse di Lecce (Antonio Conte), una volta annusata l’aria, ha impiegato mezzo secondo ad andarsene, consapevole che la stagione sarebbe stata quasi sicuramente priva di trofei. Il “grande condottiero” ha abbandonato la sua “amata” truppa e lasciato nelle mani di Simone Inzaghi l’incombenza di portare al quarto posto i resti dei campioni d’Italia e di dare dignità ad una stagione sulla carta potenzialmente disastrosa.
Simone Inzaghi ha accettato la sfida consapevole delle difficoltà, del rischio di bruciarsi la carriera.
Simone Inzaghi non ha dato solo dignità a questa stagione calcistica neroazzurra, Simone Inzaghi ha dato gli ottavi di finale di Champions League dopo dieci anni, ha messo in bacheca l’ottava Coppa Italia della storia interista, Simone Inzaghi a due giornate dalle fine del campionato è lì a giocarselo a due punti dalla prima in classifica.
Nessuno si aspettava questa stagione, questi risultati. Ora è troppo facile per tutti dire l’Inter è la più forte, il campionato non lo sta vincendo il Milan, lo sta perdendo l’Inter.
A luglio qualcuno si aspettava questi risultati? Qualcuno ha scommesso sulle vittorie dell’Inter?
No signori, nessuno di voi, di noi si aspettava questa Inter, nessuno a scommesso un centesimo sullo scudetto nerazzurro.
Domenica si decide il campionato. L’Atalanta non è più quella che ha fatto innamorare milioni di appassionati di calcio, non è più quella squadra unica per gioco, corsa e mentalità che andava senza timore a imporsi sui campi italiani ed europei fino a qualche mese fa. Il Milan in questo momento ha la forza mentale che abbatte tutti gli ostacoli, che ti fa essere più forte di quello che sei realmente.
L’Inter stanca, stanchissima, va a Cagliari contro che si deve disperatamente salvare.
La stagione che non ti aspetti, non succede, ma se succede…