L'eliminazione ai rigori con il Marocco al mondiale del Qatar ha decretato il verdetto finale: Luis Enrique non sarà più l'allenatore della Spagna. Si conclude ormai la gestione dell'ex allenatore di Roma e Barcellona, caratterizzata da bel gioco, tiki taka strettamente "barceloniano" ma con zero titoli in bacheca.
La Roja ha deciso di ripartire da un prodotto di casa sua, uno che le giovani stelle spagnole le conosce molto bene: Luis De la Fuente. Dall'Under 21, casa sua per molto tempo, fino ad arrivare alla prima squadra, il classe 1961 avrà a disposizione una rosa giovane e piena di talento per riportare la nazionale spagnola alla vittoria nel più breve tempo possibile. Andiamo però a scoprire chi è Luis De la Fuente.

Chi è Luis De la Fuente?

Nato ad Haro il 21 giugno 1961, Luis De la Fuente è un ex calciatore. Tra le maglie vestite in carriera: per più di un decennio ha militato nell'Athletic Bilbao, oltre a Siviglia e Alaves. Punto fisso della difesa dei rojiblancos colleziona, in sette stagioni, 146 presenze in campionato vincendo due scudetti, una Coppa del Re e una Supercoppa di Spagna.
Da allenatore, numerose sono state le vittorie nei settori giovanili, dall'Under 15 fino ad arrivare all'Under 21, De la Fuente si è sempre distinto per forza e giovani lanciati, come dimostra la vittoria dell'Europeo Under 21 dove fece giocare molti ragazzi che adesso si trovano stabilmente in prima squadra.
Innovativo ma legato alla tradizione, il nuovo Commissario Tecnico della Spagna ha guidato l'Under 21 per quattro anni, prima di essere promosso. La Rojita giocava con il 4-3-3, pressing alto e tiki-taka.

La nuova scuola spagnola

La Spagna dovrà sicuramente ripartire dalla nuova scuola, dai giovani. E chi può farlo meglio se non Luis De la Fuente. Dalla Rojita alla Roja, vediamo chi possono essere i ragazzi che seguiranno il loro vecchio allenatore in Under 21. Giocatori come Pedri e Gavi sono ormai "pianta" stabile della nazionale maggiore, ma sono molti i coetanei che potrebbero raggiungerli per il salto di qualità. Un ragazzo molto interessante che potrebbe essere pronto per la nazionale maggiore è Sergio Gomez, terzino sinistro prelevato in Belgio quest'estate dal Manchester City per una cifra intorno ai 13 milioni. Classe 2000, è dotato di una straordinaria velocità e di una discreta esperienza, come fanno notare le 5 presenze in Premier League e le 4 in Champions League. Altro talento è sicuramente Gabri Veiga, trequartista dal fisico possente (185 centimetri d'altezza) gioca nel Celta Vigo: tre goal e 1 assist in 13 presenze per un classe 2002: sicuramente un profilo da tener d'occhio.
Mettendo da parte la partita con la Costa Rica, la Spagna ha fatto molta fatica a segnare, sia per l'assenza di una punta dai tanti goal, sia per la prestazione non sufficiente del reparto d'attacco. Manca infatti una prima punta vera e di livello da ormai troppo tempo. Abel Ruiz è uno dei candidati a questo ruolo nella Roja. Ventidue anni, già esordito in prima squadra, 10 goal in 18 partite con la Rojita e 3 goal e 3 assist in 23 presenze con il Braga, la sua squadra dall'estate del 2020. 180 centimetri d'altezza, può sicuramente rappresentare una valida alternativa in attacco grazie alla sua struttura fisica e alla sua possenza.
Sempre in attacco, De la Fuente potrebbe portar con sé due esterni dotati di velocità e tecnica: Bryan Gil e Alex Baena. Entrambi classe 2001, il primo gioca con Conte al Tottenham, il secondo sta facendo la differenza in Liga con il Villareal: 9 goal e 4 assist tra Liga ed Europa League è lo score di uno dei giovani più promettenti del panorama calcistico spagnolo. Ultimo ma non meno importante, Nico Gonzalez, ventenne alla corte del Valencia di Gattuso, centrocampista roccioso e con un buon senso di posizione. 

Insomma, le basi per poter fare bene e per lasciare il segno in futuro ci sono, adesso spetterà a Luis De la Fuente cercare di valorizzare quel che ha in casa propria per poter riportare la Spagna alla vittoria di un Europeo o di un Mondiale nel minor tempo possibile.