La cocente eliminazione dalle competizioni europee ha lasciato un Conte incredulo, rammaricato, triste e terribilmente solo. Solo con le sue convinzioni, la difesa a 3 e quindi tre centrali in una partita con un solo risultato, solo contro la dirigenza, che oltre al confermare e migliorare i risultati dell'anno scorso gli ha imposto un low profile mediatico dopo l'incontro estivo con i vertici della beneamata e solo contro lo spogliatoio, sicuramente già in sommossa per i vari casi Eriksen, Nainggolan e Sensi.
Il primo allenatore per remunerazione in Serie A, ma anche l'unico a vantare 3 scudetti in Italia oltre svariati altri titoli nostrani e all'estero, si ritrova solo contro se stesso a ripetere i miracoli in Serie A fatti con la Juventus per salvare la sua storia all'Inter e la sua credibilità come allenatore tra i Top al mondo. 
Superflui sarebbero giudizi sull'ennesima gaffe di stile ed educazione verso un maestro della panchina e verso la povera Anna Billò che addirittura cercava di "salvarlo" ponendogli una legittima domanda dopo il suo rifiuto o meglio dire scena muta non trovando parole per controbattere la perfetta disanima del serafico Capello. 

Come salvare il salvabile? Vincendo lo scudetto ovviamente, ma senza un attento esame di coscienza e conoscenza tattica, per il leccese il compito sarà arduo però possibile se il suo pupillo Lukaku e il resto della squadra non lo lasceranno solo, tra i primi.