Io ho giocato a pallone fino a 19 anni, poi ho scelto l'università nonostante avessi giocato titolare fino alla Serie D, ho ricoperto tutti i ruoli, tranne portiere (ok giocato una volta in un torneo tra amici) preferivo giocare in attacco, ma pure da terzino o da libero, ma non mi sono mai trovato a fare il marcatore, se non sui calci piazzati dove alla fine conta anche la statura fisica.
Non mi è mai piaciuto dover giocare avendo come scopo quello di non far giocare un altro. E quando i ruoli non piacciono è inutile, se devo giocare in difesa fatemi fare il terzino o il libero, ma non lo stopper perché è difficile farlo. E infatti è diventato un ruolo per lo più sconosciuto. Un ruolo per cui bisognerebbe trovare persone in grado di farlo, con la voglia e la tenacia di impegnarsi nel non far segnare e magari togliersi qualche soddisfazione quelle poche volte in cui si va in attacco.

A marcare in Italia abbiamo sempre avuto una buona scuola, gente che prendeva alla lettera le parole dell'allenatore "gli stai attaccato anche quando va negli spogliatoi" tanto che diventa automatico, appena vedi l'avversario lo cerchi finché "Va bene che mi devi marcare ma fammi mettere giù la borsa e cambiarmi".
Nella nazionale italiana forse l'unico marcatore vero è Chiellini, una volta ce ne erano di più, adesso si parla di guardare il pallone e non l'avversario. Ora, se l'avversario è Messi, l'unica cosa che può funzionare è recitare il rosario e sperare che lo colga un attacco di gastrointerite. Il calcio in sé è materia infinita perché già solo le tattiche si rincorrono, tuttavia oggi un Sergio Brio varrebbe più di un De light, meno tecnico rispetto all'olandese pure più sgraziato, ma da stopper ha preso 1 cartellino giallo in tutta la carriera e con i piedi non era un fenomeno ma tutti se ne stavano sicuri perché tanto dietro ci pensava lui. Come lui tanti altri che in passato erano normali come un Vierchowod, Nesta, Stam, Moore, Cannavaro, Puyol, Ferdinand, Materazzi, Montero. Ora rimangono Chiellini, Piquet, Ramos? Già con la loro età, ma perché non si investe nel rivalutare un ruolo ormai quasi estinto? Ho sentito qualcuno, considerato un guru, dire che oggi non si seguono più le persone ma si segue il pallone, sì ma se perdi il pallone il gol è sicuro se segui la persona almeno ci stai tu in mezzo, ok segui il pallone se devi marcare giocatori immarcabili quei 3 o 4 al mondo.
Sarà uno sporco mestiere, ma qualcuno lo deve fare, a meno che non si metta in conto di prendere 4 gol a partita ma segnarne almeno 6 o 7...