Juventus-Inter, partita sempre molto sentita, termina in pareggio, con due reti totali. Entrambe le squadra ora danno di certo più peso alla partita di ritorno, quella decisiva, che si svolgerà a San Siro, in casa dei nerazzurri. Al termine della partita, molte polemiche e tanta tensione che per poco non sarebbe scoppiata in risse, ma per fortuna non è accaduto nulla. 
Questa partita è sempre molto importante per entrambe le squadre, che sia campionato o coppe, vincerla è una questione di orgoglio e una dimostrazione concreta dell'essere i migliori calcisticamente parlando, agonisticamente parlando.

Una partita che durante il primo tempo si è svolta tranquillamente: entrambe le squadre hanno gestito per un periodo di tempo. Prima l'Inter, che facendo girare la palla ha aspettato che la Juventus venisse per rendere i giocatori bianconeri più affaticati, così da sfruttare il momento di disattenzioni per portarsi in vantaggio. Perciò, statisticamente parlando, l'Inter ha sovrastato la Juventus, con una percentuale di possesso palla che va oltre il 60%, ma questo non è del tutto rilevante, perché la partita si è conclusa con uno a uno, che è sempre amaro per entrambe le squadre. L'Inter ha tirato leggeremente di più e ha raggiunto la porta avversaria una volta in più rispetto alla Vecchia Signora, che l'ha raggiunta solo tre volte.  Molta agonia come scritto prima, infatti a fine partita il totale dei cartellini gialli è stato di cinque, leggermente più alto per l'Inter, che ne ha collezionati tre, uno in più rispetto alla Juventus.

L'allenatore toscano della Juventus, Massimiliano Allegri, ha schierato una formazione iniziale leggermente differente da quella che vediamo spesso durante il campionato di Serie A. Perin titolare in porta, Gatti alla destra nella difesa a tre e Fagioli mezz'ala, anche se ormai ci ti amo abituando a vederlo, dopo la fiducia guadagnata con Allegri. 
La Juventus scende sul terreno di gioco con un 3-5-1-1, che può variare in altri diversi moduli in caso di necessità. Di Maria gioca trequartista, dietro la punta Dusan Vlahovic. A centrocampo, ormai da un po' di tempo è Manuel Locatelli il "capo" che fa girare la palla.  Alla sua destra e alla sua sinistra troviamo Fagioli e Rabiot, il quale ultimo sta vivendo un grande periodo dopo una brutta passata stagione in cui ha deluso parecchi.  A difendere la propria porta, una difesa quasi brasiliana, formata da Gatti e Danilo ai lati con Gleason Bremer davanti al proprio portiere.
L'Inter scende in campo con una formazione simile, 3-5-2, che punta sui veloci esterni che mettono il pallone dentro per le due punte. A gestire il centrocampo troviamo Brozovic e dietro di lui, Acerbi per guidare la difesa composta da lui, Bastoni e D'Ambrosio. 

Durante la prima frazione di partita, il gioco non è totalmente eclatante, difatti le occasioni totali per entrambe le squadre saranno un paio o poco più. La Juventus ha un'occasione al quarto minuto con Di Maria e al minuto '35 un breve check per un probabile rigore per i neroazzurri, che però non è stato assegnato. È questo ciò che accade di eclatante durante la prima frazione di gioco e i giocatori rientrano negli spogliatoi con voglia di fare questo "benedetto" gol per portare la propria squadra in vantaggio sopra quella avversaria.
Alla ripresa, il gioco è di certo molto meno monotono, non molto, ma un po'. Al 64esimo Henrikh Mykhitaryan trova spazio in area, ma la sua conclusione finisce larga di poco sulla destra, non riuscendo a trovare la rete del vantaggio per l'Inter.

Non ci sono altre occasioni fino alla rete del vantaggio della Juventus: all'83esimo, Juan Cuadrado riceve un pallone in area, riesce a controllarlo e non senza qualcuno che lo marcasse, fa partire la conclusione verso la porta di Handanovic: la palla entra in porta all'angolino basso di sinistra, anche se alcuni giocatori nerazzurri si sono immolati. Grande festa allo Stadium, gol molto pesante per la Juventus.

Ormai durante il recupero, a pochi istanti dalla fine della partita, al minuto novantaquattro, cross in mezzo dell'Inter: Bremer è pronto a colpire il pallone di testa e spazzarlo, ma liscia il pallone con la testa e lo tocca palesemente con la mano: l'arbitro non esita neanche, calcio di rigore, decisione corretta. 
Dal dischetto parte il belga Romelu Lukaku, freddo spiazza Perin e zittisce la curva della Juventus. Gol pesantissimo per l'attaccante nerazzurro, che subisce anche insulti razzista.
Dopo pochi secondi il calcio di inizio della Juventus, l'arbitro fischia tre volte e decreta la fine della partita: Juventus 1, Inter 1.
La partita per raggiungere la finale di Coppa Italia si deciderà la prossima domenica, nella partita di ritorno a San Siro.

In sintesi, oggi abbiamo visto semplicemente... Juventus-Inter!

Andrea, 14 anni