Scrivo mentre assisto al solito spettacolo del nulla di un povero Milan all’Olimpico contro una Roma appena passata in vantaggio senza fare assolutamente niente. Ma se il niente si scontra con un ologramma sportivo fatto di proiezioni di Champions che furono, soccombe l’ologranma. Ovviamente ignoro quale potrà essere il risultato finale, ma in tutta onestà mi interessa poco.

Penso a chi ancora quest’anno si è abbonato per vedere questi disperati, questo anticalcio moltiplicato all’infinito: non li capisco. Alla fede c’e’ un limite che si chiama decenza e dignità, due tra le tante qualità che questa armata Brancaleone non ha.

Sto rivedendo il Milan di Montella, di Brocchi, di Inzaghi, di Gattuso e Giampaolo fotocopiato all’infinito perché quando gli errori sul mercato sono seriali per anni quello che si costruisce è questo mostro senza fine, a prescindere dalla guida.
Se oggi penso a chi potrebbe essere definito senatore di questi scappati di casa mi viene un malore, perché sono Biglia o Kessié o Calhanoglu che festeggia 100 presenze del tutto inutili e buttate via con il numero 10 sulla maglia che fu di Gianni Rivera: una bestemmia.

In quasi 50 anni di tifo attivo non ricordo un Milan che abbia giocato così male come quello degli ultimi sette anni: no, nemmeno quello di Wilkins, di Hateley, di Canuti o Pasinato era in grado di non produrre assolutamente niente. Questo Milan ci riesce praticamente ad ogni partita da intere primavere: si susseguono i DS da barzelletta o da osteria calabrese, fate voi, e i risultati sono ovvi: ad una casa senza fondamenta, costruita sulle sabbie mobili, si continuano ad aggiungere piani e stanze, una più brutta dell’altra, come un alveare in stato di degrado delle peggiori periferie metropolitane.

Se il Milan ci lascia le penne anche a Roma, il morale degli smidollati finisce a livello di una miniera ottocentesca di carbone ed il rischio è quello di un’esplosione di grisu’. Non esistono ne’ le basi, ne’ i tempi, ne’ le palle per pianificare un piano di uscita ed il rischio retrocessione, parola proibita, potrebbe anche concretizzarsi. 

Gennaio e’ lontano: anche ammesso che per evitare il baratro i virtuosi del rendimento a Wall Street mettano le mani alle tasche e trovino tre giocatori navigati disposti a salvare una banda di disperati dalla discesa agli inferi: ipotesi, entrambe, tremendamente remote.

Questi anni di dolori ed umiliazioni potrebbero avere proprio nel 2020 il loro tragico epilogo nella serie cadetta.
Forse, se così fosse, qualche responsabile di questa vergogna, perché una longa manus esiste, comincerebbe a mettersi una mano sulla coscienza.