Domenica, si è conclusa la settima giornata di campionato, fermo ora per la consueta sosta nazionali. Un break mai come in questo momento utile a tutte le compagini. Permettendo loro di tirare il fiato, recuperando i numerosi infortunati, sopratutto i positivi al Covid e rodare ulteriormente i nuovi meccanismi. Anche se il giro delle nazionali ha sempre i suoi pro e contro, perché non tutti gli atleti a volte ritornano nello stato di come sono partiti. 
Ma già dopo questa prima tornata tra coppa e campionato alcuni valori cominciano a delinearsi ed una rapida analisi è giusta farla.

Il punto della situazione 
A comandare la classifica c’è il Milan di Pioli, un po’ inflessione nelle ultime due uscite, ma che dalla scorsa ripresa post Covid non si è più fermato. Un super Ibrahimovic sempre più leader, però i rossoneri hanno dimostrato di poter vincere anche senza di lui. Grazie ad una squadra ben messa in campo con uomini validi in tutti i reparti. Saelemaekers, Diaz, Kjaer, Leao, Bennacer stanno andando oltre le più rosee previsioni e qui bisogna riconoscere al mister emiliano tutti i giusti meriti. 

Dietro ad inseguire ci sono Roma e Napoli. I partenopei sono una conferma del bel lavoro svolto da Gattuso già nella passata stagione conclusasi con la vittoria della Coppa Italia. Il buon Ringhio è un tecnico intelligente adattando il modulo agli uomini ed il suo 4-2-3-1 da i suoi frutti riuscendo a far coesistere 4 punte di altissimo livello. La Roma del sempre contestato Fonseca, va avanti tra mille vicissitudini ed una rosa ridotta rispetto al passato campionato, in serie positiva da 11turni. Non ci sono i ricambi per gli esterni d’attacco ed un terzino destro degno di quella fascia. Nonostante tutto Peres, Karsdorp, Pedro e Mkhitaryan, stanno sopperendo a questa falla, sperando che la loro condizione non venga a mancare, almeno fino al mercato di Gennaio.

Arrancano invece le favorite Juventus ed Inter. I bianconeri sono al cosiddetto anno zero ed una stagione così: affidata ad un inesperto Pirlo, che fino ad ora non è riuscito a ripetere quella maestria che esprimeva sul rettangolo verde anche seduto su una panchina, c’era d’aspettarselo. Certo dalla sua ci sono che gli ultimi arrivi non sono proprio dei top player e la squadra risulta incompleta in più reparti. La scialba prestazione in Champions contro il Barcellona, sono la riprova di tutto ciò. Chi sta ancora peggio è l’Inter di Antonio Conte. Un gioco non soddisfacente, centrocampo senza mordente che non sostiene la squadra e Vidalsoltanto un lontano ricordo di quello visto aTorino. Continuare il cammino europeo è diventato impresa quasi ardua e le critiche intorno al tecnico salentino cominciano a farsi sentire, che comunque ha tutte le sue colpe. 

A sorprendere invece c’è il Sassuolo di De Zerbi. Questa squadra andrà sicuramente lontano. Il tiki taka messo in atto al San Paoloqualche giornata or sono è stato di pura accademia e considerando che Boga deve ancora ritrovare la giusta condizione, il dado è tratto.

Le sorprese della passata stagione Atalanta e Lazio, soffrono ma non mollano. Gli uomini di Inzaghi nonostante il caos tamponi, la carenza di uomini e gli impegni ravvicinati dimostrano di avere un carattere da grande squadra: duri a morire. Gasperini invece appare un po’ in difficoltà con il turn over. L’ossessione di voler recuperare subito Ilicic a tutti i costi è forse un errore, ma la rosa di qualità che ha disposizione lo tiene a galla.  Mirančuk da quel che ne dica il tecnico è ormai pronto e ad un Muriel così non si può proprio rinunciare.

Brillanti e vivaci Sampdoria e Cagliari. Con ottimi buoni innesti come Zappa, Sottil e Damsgaard, che daranno sicuramente le giuste soddisfazioni ai propri tifosi. Sempre solido e compatto il Verona di Juric. Nonostante le pesanti partenze; Barak, Tameze e Lovatonon sono da meno.

Senza infamia e senza lode Bologna ed Udinese. Con rose che scarseggiano in qualità. Sotto le due torri i vari Svanberg, Domingueze Schouten sono poca roba e manca da troppo tempo ormai uno che la butti dentro. Ad Udineil solo De Paul non può bastare, qualcosa nel meccanismo dei Pozzo deve essersi inceppato, non arrivano più i talenti sconosciuti di una volta. Il dai e vai con il Watford sembra non funzionare, per entrambe le squadre.

Da mani nei capelli Genoa, Fiorentina e Torino. Con rose incomplete ed inadeguate e allenatori nel pallone più completo. Ai Grifoni sempre la solita rivoluzione che non porta da nessuna parte se non ad un campionato di sofferenza. I granata sono il risultato di un mercato sbagliato. Con giocatori rimasti contro voglia Izzo e Sirigu su tutti e mancati arrivi funzionali al nuovo progetto tattico. Il resto lo fa Giampaolo con il suo 4-3-1-2. Per i Viola il problema penso sia sopratutto nella guida tecnica, con Iachini ormai prossimo al esonero, anche se il reparto avanzato manca di un vero leader. Il francese Ribery non ha più il passo di Monaco e questo lo si sapeva da diverso tempo. Il presidente Commissoanziché sparare fumo è meglio che faccia il suo mea culpa.

Tra le tre neo promosse meglio lo Spezia, dell'emergente Italiano, che continua con il bel gioco organizzato della scorsa stagione. Buone le prove di Agudelo e di Pobega, una mezza ala d’inserimento scuola Milan dal futuro assicurato. Soffre il Benevento di Inzaghi, che sta dimostrando ancora una volta tutte le sue lacune come allenatore nella massima serie. I pitagorici fanalino di coda fanno quello che possono, il gigante Simy e il fantasista Messias non bastano. Il presidente Vrenna nel mercato invernale dovrà pesantemente intervenire, se vuol mantenere la categoria.

Al campo l’ardua sentenza ….