Nel corso della sua carriera Gian Piero Gasperini è stato spesso considerato dagli addetti ai lavori un maestro di calcio.
Eccezionali e storici i risultati da lui ottenuti: la Serie B conquistata con il Crotone, la qualificazione in Europa League con il Genoa e ovviamente il miracolo Atalanta, condotta in Champions League e dove non era mai stata in campionato (3 terzi posti fila).
Risultati importanti conquistati attraverso un gioco offensivo, ma diverso da quello che si è imposto nel decennio: lo straordinario Barcellona di Guardiola e il suo tiqui-taca aveva inevitabilmente condizionato il pensiero di molti tecnici, le cui idee calcistiche sono state indirizzate verso uno sviluppo orizzontale dell'azione, un lungo possesso palla e un fraseggio basso per arrivare in porta. Gasperini invece predilige come detto un calcio offensivo, propositivo ma più verticale, che punta a raggiungere direttamente gli attaccanti. Un calcio dunque veloce e anche fisico perché le sue squadre basano le loro partite sui contrasti, sui duelli a uomo a tutto campo con dei riferimenti precisi. È molto dispendioso, certo, ma esalta i giocatori a disposizione, li valorizza.
Viene quindi naturale che una volta terminata la loro carriera, molti di questi giocatori, che hanno deciso di diventare allenatori, si siano ispirati a lui, a San Gian Piero da Grugliasco e al suo calcio.

Il primo è stato sicuramente Ivan Juric, che da giocatore è stato alla corte di Gasperini al Genoa ed è sicuramente il suo principale "seguace".
Nelle squadre da lui allenate, Crotone (portato in Serie A per la prima volta), Genoa, Hellas Verona e Torino, (condotte a tranquille salvezze) si può ben notare la base "gasperiniana" anche se presenta delle differenze. Il calcio del tecnico croato è infatti meno offensivo e spregiudicato e più pratico, pragmatico, con maggior attenzione alla fase difensiva. Basti vedere le ultime classifiche di Serie A: dopo le grandi, le squadre di Juric sono state quelle con meno gol subiti. Il suo vice è Matteo Paro, che è stato suo giocatore a Crotone e di Gasperini al Genoa. Sta studiando per diventare primo allenatore e siamo certi che quando lo sarà l'influenza dei due maestri si potrà vedere.
Restando in Serie A ci sono anche due neoallenatori, Raffaele Palladino e Salvatore Bocchetti che sono stati influenzati da Gasperini, loro allenatore quando erano giocatori al Genoa. Nella loro conferenza stampa di presentazione hanno affermato rispettivamente che "Gasperini è il mio maestro" e che "la mia idea di calcio è quella di Gasperini", a dimostrazione della stima per il tecnico e della sua influenza su di loro. Ed effettivamente nelle loro prime gare da tecnici hanno mostrato principi del gioco del tecnico nerazzurro, seppur con qualche differenza. Il calcio del primo è infatti meno verticale di quello di Gasperini e Juric, è più palleggiato, più fraseggiato, anche per la presenza di Sensi, Rovella, Pessina, giocatori tecnici e di possesso palla. E i risultati sono stati ottimi: 3 vittorie nelle prime 3 gare e 9 punti. Il secondo è stato promosso come primo allenatore dell'Hellas Verona dopo essere stato secondo di Tudor lo scorso anno e tecnico della Primavera quest'anno. Con lui la squadra veronese è tornata ad esprimere un calcio molto simile a Juric e Tudor, se vogliamo con un pressing ancora più feroce e intenso anche se i risultati faticano ad arrivare.
Scendendo più in basso di categoria troviamo Francesco Modesto, che finora ha allenato tra Serie C (Rende, Cesena e Pro Vercelli) e Serie B (Crotone) e che è stato designato dagli stessi Gasperini e Juric quale loro erede.
Chiudiamo la rassegna con Abdoulay Konko, allenato da Gasperini al Genoa. Gli stessi rossoblù gli hanno dato l'opportunità di allenare nelle giovanili, prima l'Under 17 e poi l'Under 16 oltre in una partita di Serie A, la trasferta di Firenze, terminata con una netta sconfitta 6-0, come tecnico ad interim prima dell'arrivo di Blessin.

Tante sono le soddisfazioni di Gasperini nella sua carriera, e sicuramente il fatto che tanti nomi, tanti giovani allenatori, lo considerino come il loro maestro... rientra tra le più belle.
Ora però scatta la sfida: Gasperini resisterà all'assalto della nuova leva o i giovani allievi riusciranno a batterlo?