Era una creatura leggendaria il simbolo della città di Milano a cavallo del XIII secolo, che vuole riallacciarsi alla figura del capoluogo lombardo avvenuta ad opera dei Celti attorno al III A.C.  Si tratta della scrofa semilanuta e la troviamo raffigurata in uno stemma della corte interna di Palazzo Marino e sul porticato del Palazzo dei Giuriconsulti. L'attuale stemma di Milano è costituito da uno scudo sannitico bianco, cui è sovrapposta una croce di San Giorgio rossa contornata da rami di alloro con un fiocco di nastro tricolore al centro.

Ma avete letto bene? Sissignori, avete ben compreso! Il vero simbolo della città di Milano era una scrofa?!? Già, proprio così, per anni abbiamo fatto i "ganassa" con i romani parafrasando SPQR (Sono Porci Questi Romani) per poi scoprire che anche nel nostro stemma nel periodo medioevale c'era un maiale e per giunta la scrofa meneghina era pure semilanuta (cioè un maiale femmina dal pelo lungo per metà corpo). 
Lo storico latino Tito Livio narrò che l'attuale città di Milano sarebbe stata fondata nel VI sec. A.C. dai Celti condotti da un familiare del reame un certo Belloveso, che parrebbe allorquando giunse con il suo esercito nella pianura padana, a quei tempi una vera palude, si fosse imbattuto con un "mental coach" dell'epoca che gli avrebbe narrato, all'apparizione di una scrofa sbucata dalla vegetazione in cerca di cibo, l'animale era ritenuto sacro da quel popolo, come fosse stato quell'episodio premonitore dell'imminente fondazione della città e così la leggenda narrò che la "scrofa semilanuta" avesse indicato sia il luogo che il nome della futura città che di lì a breve sarebbe sorta.  La città appena nata venne battezzata con il nome Medhe-Lan che significa terra di mezzo e la scrofa semilanuta divenne il suo simbolo. Saranno poi i latini a cambiarne il nome in Mediolanum.

           Lieta del fato Brescia raccolsemi,

           Brescia la forte, Brescia la ferrea,

           Brescia Leonessa d'Italia

           beverata nel sangue nemico.

           
Dalle Odi Barbare di Giosuè Carducci (1877)

Questa strofa del Carducci sto leggendo sul mio smartphone mentre ci rechiamo al Rigamonti per assistere al match della seconda giornata di ritorno tra Brescia e Milan. In verità il Carducci, cui va il merito di aver reso popolare la gloriosa definizione di "Brescia Leonessa d'Italia", non fu il primo ad impiegarla. Riprende infatti, a distanza di vent'anni, il verso del poeta risorgimentale di sua conoscenza Aleardo Aleardi che in suo Canto osservando il colorito tramonto dietro i monti bresciani così recitava.

          Calar pareva dietro la pendica,

          D'un de' tuoi monti fertili di spade,

          Niobe guerriera de le mie contrade,

          Leonessa d'Italia,

          Brescia grande e infelice.

          Da: "Canti patrii" Aleardo Aleardi (1857)

L'appellativo attribuito alla città bresciana di "Leonessa d'Italia" derivò dal movimento di rivolta della cittadinanza bresciana passato alla storia come le "Dieci Giornate di Brescia" (dal 23.3 al 1.4.1849) contro l'oppressione austriaca che scaturì proprio all'indomani della sconfitta piemontese ad opera degli austriaci nella battaglia di Novara. La fierezza degli insorti fu così tenace che gli valse quell'eterno appellativo e successivamente, nel 1899 alla città di Brescia venne conferita la medaglia d'oro come "Benemerita del Risorgimento Nazionale".

Mentre sto narrando queste storie araldiche la partita Brescia-Milan è terminata con la vittoria rossonera grazie all'unico gol (il terzo in due gare) di Ante Rebic.  E' questa la nostra terza vittoria consecutiva in campionato, quasi un record di questi tempi, l'ala croata proveniente dall'Eintracht Francoforte entrato nella ripresa con un altro azzeccato cambio dell'allenatore Pioli al posto di un opaco Leao ci ha tolto le castagne dal fuoco, che per dovere di cronaca rischiavano ugualmente di bruciarsi se il nostro portierone Gigio non avesse compiuto salendo in cattedra due parate spettacolari su Bisoli e Torregrossa.
Sarà per tutta la gara Tonali l'ottimo regista delle rondinelle, che se pur calate fisicamente nell'ultima mezz'ora di gioco, avrebbero meritato per intensità e volume di gioco almeno il pareggio. E' vero che Ibra nel primo tempo si è divorato un gol a porta vuota (non è da lui!) ed è anche vero che a ridosso dei minuti finali Hernandez ha colpito con una delle sue rasoiate la traversa della porta difesa dal finlandese Joronen, ma alla fine un gol annullato ad ambo le squadre pareggierà i conti, ma non si potrà sfuggire alla dura legge del calcio che premia solo la squadra che getta il pallone nel sacco. Le tifoserie di Brescia e Milan sono gemellate da anni e si stimano reciprocamente comportandosi, a prescindere dall'esito della partita in maniera esemplare. Forse al Brescia ha pesato l'assenza di un attaccante di peso come Mario Balotelli, assente per squalifica, ciononostante le rondinelle ben disposte in campo da Corini hanno messo alle corde per oltre un tempo la squadra rossonera che dovrà immediatamente rimediare a questi suoi limiti altrimenti comprometterà la pur tenace rimonta che in classifica la vede ad oggi a ridosso della zona Europa.

Suonano alla porta, apro è il mio nipotino di ritorno dalla festa di compleanno di un suo amichetto.
" Beh! com'è andata?... bene nonno ci siamo divertiti, poi abbiamo giocato alla Play Station con un nuovo gioco di auto da corsa, fichissimo!!... e nonno ma la partita com'è finita? ha vinto il Milan?... sì Matteo ha vinto 1 a 0... ah, bene... e ha segnato Ibra vero?... no Matteo ha segnato Rebic... cosa??... e quindi Ibra è fermo a un solo gol!! ... ma quanto debbo aspettare per arrivare ai suoi 10 gol, così mi regali la maglietta con il N° 21 che mi hai promesso?... dai ti modifico la promessa: nonno regalerà la maglietta di Ibra a Matteo anche se non segna 10 reti alla fine del campionato purchè.... che cosa vuoi dire!?... cos'è 'sta modifica?... volevo dire: basta che ci riporti in Europa!... promesso?? promesso Matteo te lo giuro!... guarda che se non mantieni la promessa sono io che scriverò a VxL e proprio al Direttore e dirò che ho un nonno bugiardo... e per giunta milanista!.... dai Matteo nonno ti vuole bene... e manterrà la promessa... buona notte... anche a te nonno!!!


Un abbraccio

Massimo 48