Buona sera ragazzi,

dai maturandi ai pensionati passando per i poveri sfigati come me, fermi a lavoro, sono tutti pazzi per il mercato e piu in particolare per l'arrivo dell'uomo che vestita la tuta, mister Sassi. L'uomo del gioco, quello che dovrà dare un anima internazionale a questa maledetta spietata Juve, vincente e concreta ma senza un anima. L'anima di un banchiere allenatore di provincia che si è meritato tutto quello che ha ottenuto. Una vera e propria scalata al potere, scalata ottenuta con impegno e costanza, scalata meritata in tutto e per tutto, scalata che lo porta in cima dalla porta principale. Forse quando a Napoli parlava di scalata al potere intendeva questo, in fondo lui è arrivato dove il Napoli non è ancora riusciuto ad arrivare.

Il bello della salita sta negli stimoli che quest'ultima ti dà. Il dito medio, la rabbia dell'ingiustizia subita, sono tutte componenti che ti spingono a lottare per traguardi sempre più grandi fortificandoti fino al punto di adattarti a cio che non ti aspettavi (vedi il Chelsea e il suo approccio piu mordibo) pur di vincere, pur di scalare il potere, pur di arrivare in cima, o per meglio dire alla Juve. Ma quando sali così in alto cadere è facilissimo. Sono quelle cadute che non fanno nemmeno rumore: parleranno di tragedia annunciata di allenatore di provincia e di scarsa personalità, e i vari Mou Wenger o lo stesso Allegri saranno ben lieti di sedersi ad un banchetto cosi gustoso.

L'unico modo per non cadere è quello di continuare a salire. Fissare nuovi traguardi, nuovi nemici e un nuovo popolo da portare alla vittoria europea. Magari ci riesce, il banchiere di provincia, magari diventa cosi cinico e spietato che esalta al massimo la Juve; non vince niente ma va al Barça dove alza tre Champions di fila. Magari Sarri è questo. Un capopopolo che pur di scalare il potere calpesta ogni singolo membro del suo popolo.