Potremmo chiamarlo "Lo strano caso di Marco Giampaolo". Richiamato nel gennaio scorso alla guida della Sampdoria dopo l'affrettato esonero di D'Aversa, il tecnico di Bellinzona è andato incontro a mesi tutt'altro che esaltanti (la media punti non è stata lontana da quella del suo predecessore), culminati con una salvezza al cardiopalma raggiunta a due giornate dal termine grazie al rigore parato in pieno recupero da Audero nel derby e ai disastri di Genoa e Cagliari. Proprio la salvezza all'ultimo respiro con conseguente retrocessione dei rivali cittadini ha permesso a Giampaolo di guadagnarsi una sorta di "golden card", la possibilità di poter allenare la Sampdoria per il campionato 2022-2023. La società, attraverso le parole dei suoi dirigenti, dal Presidente Lanna al direttore tecnico Osti, passando per Romei, passano l'estate assicurando che "Giampaolo sarà il valore aggiunto della Sampdoria". E i tifosi vanno in visibilio per la conferma di un allenatore che in conferenza stampa dimostra sempre una grande padronanza di linguaggio e un certo fascino.
Bella, l'estate Sampdoriana.

Poi però arriva il campionato. E i numeri sono impietosi: 2 punti in 5 partite, con solo 2 gol all'attivo e ben 9 al passivo. Due buone prove contro Atalanta e Juventus, seguite dall'umiliazione di Salerno, dal pareggio in extremis con la Lazio fino ad arrivare alla debacle veronese. Il 2 a 1 degli scaligeri non deve trarre in inganno: la partita di Verona per la Samp poteva essere una nuova Salerno se non fosse stato per i miracoli di Audero. La squadra è sembrata spaesata, impaurita, senza idee e senza motivazioni. In panchina, tranquillo, Giampaolo prendeva appunti sul suo taccuino. Di Francesco un paio d'anni fa venne esonerato dalla Sampdoria dopo 3 punti in 7 partite. Giampaolo è a quota 2 in 5 e all'orizzonte c'è il Milan campione d'Italia e la non facile trasferta di Spezia. Facile immaginare che il tecnico di Bellinzona non riuscirà a fare meglio dell'ex Roma.
Cosa accadrà, quindi? Di Francesco fu esonerato con disonore, sbeffeggiato dai tifosi e considerato uno dei peggiori allenatori mai visti in casa Samp. Lo stesso destino, però, non attende Giampaolo. Il "Maestro" gode infatti di un credito infinito da parte dell'ambiente blucerchiato che faccio fatica a comprendere. Spesso i tifosi citano il triennio giampaoliano 2016-2019 come periodo d'oro della storia recente Sampdoriana, dimenticando le numerose goleade subite e i modesti piazzamenti a metà classifica per una squadra che in rosa poteva vantare gente del calibro di Zapata, Muriel, Schick, Bruno Fernandes, Torreira, Skriniar (per citarne alcuni a caso) e un Quagliarella capocannoniere. E' ironico pensare che due allenatori come Mazzarri e Novellino, che hanno ottenuto risultati di gran lunga superiori a Giampaolo e con rose infinitamente più deboli alla guida della Samp siano quasi ignorati dai tifosi, mentre guai a toccare Giampaolo.
Non sono bastati nemmeno i cocenti fallimenti del tecnico col Milan e col Torino a far cambiare idea ai Sampdoriani. Giampaolo è un grande allenatore ed è quello giusto per la Sampdoria. 

Questo mistero a tinte blucerchiate, questa illusione di massa che ha convinto un'intera tifoseria e una dirigenza a credere di avere tra le mani un grande allenatore e un Maestro di calcio sta portando lentamente (nemmeno troppo) la Sampdoria alla rovina. Il cambio societario è sempre più lontano, l'unico obiettivo dell'attuale Sampdoria è mantenere la categoria, con ogni mezzo possibile. E questo compito non può essere affidato ad un allenatore-filosofo convinto di essere sempre nel giusto e che non si rende conto di non avere più il polso per allenare una squadra di Serie A.
Il secondo tempo di Verona è stato emblematico: cambi di modulo e di uomini sconclusionati, giocatori che vagano per il campo senza sapere cosa fare, Quagliarella che esce dal campo infuriato. E tutti i nuovi acquisti, quelli che dovrebbero alzare il livello tecnico della Samp, in panchina. A Verona la Sampdoria ha schierato a centrocampo il terzetto Verre-Rincon-Vieira, tre riserve dell'anno passato, un centrocampo privo di qualità e chiaramente non ben assortito. In panchina sedevano Djuricic, Villar, Pussetto e Yepes. Winks nemmeno convocato per un presunto problema fisico. "Non sono ancora pronti", dice Giampaolo. Allegri ha schierato a Firenze Paredes titolare due giorni dopo l'arrivo a Torino. Ma Giampaolo aspetta, eternamente aspetta, che i giocatori entrino nei suoi magici schemi. Nel frattempo, la Sampdoria perde, affonda, sotto i colpi degli avversari. 

La Sampdoria di oggi è attrezzata per la salvezza, la Società nonostante le gravi difficoltà è riuscita ad allestire una rosa che sulla carta è superiore a quella di almeno 5-6 squadre. Ma gli sforzi compiuti da Lanna e soci saranno inutili se alla guida della nave si mette un Capitano che ha sempre più l'aria del pirata kamikaze più che del coraggioso condottiero.
Urge un cambio di rotta al più presto, prima che il Marinaio blucerchiato si perda nella tempesta. D'Aversa è ancora sotto contratto, ma non verrà mai richiamato. Di nomi giusti per sostituire Giampaolo ce ne sono molti. E uno è un grande allenatore che ha allenato con personalità la Sampdoria in tempi recenti. Ottenendo risultati migliori di Giampaolo. Il suo nome è Ranieri. Sir Claudio Ranieri.
Se la Sampdoria vuole salvarsi, non può che chiedere ancora una volta il suo aiuto.