Non focalizzatevi su Hernandez, ma sulla dinamica del suo errore e del gol blucerchiato. Si sa che il francese parte dalla mancina e si accentra, per cui i tecnici avversari, che studiano i movimenti dei giocatori rossoneri, piazzano l'uomo sul percorso di Theo. Il giocatore aveva fatto segnare il Bologna perdendo palla in uscita e aveva reiterato l'errore contro l'Udinese. Ranieri ha piazzato ben due cagnacci. Il primo, Candreva, ha distratto Hernandez che l'ha data al secondo, lo spietato Quagliarella. Non era ancora il quarto d'ora del secondo tempo, la fascia oraria in cui le formazioni cervellotiche di Stefano Pioli pagano dazio, ovviamente per errori dei singoli, nella versione del tecnico rossonero. Ma gli errori individuali, sono come le carte nella partita a scopa del film "L'oro di Napoli", in quanto sanno dove devono andare.

Pioli è sceso in campo con l'ennesima formazione sconcertante. Aveva in panca Kalulu, difensore di ruolo, un po' grezzo, ma di talento. Aveva in panca pure Rebic e lo stesso Hauge, seconde punte autentiche e, a loro volta, di talento.
E che ti faceva Pioli? Schierava Saelemaekers arretrato, con il compito di fare anche l'esterno alto, e Castillejo accentrato come giocatore omnibus, un po' centrocampista un po' seconda punta. Non solo, ma il tecnico rossonero teneva dietro la squadra facendo salire la Sampdoria. Voleva bucare in contropiede la difesa rigorosamente in linea di Ranieri? E con chi, di grazia, con il bisnonno in carriola di Fra Tasso da Velletri? Il contropiede non è il pezzo forte di Ibra. Castillejo è veloce e generoso, ma è leggero come una piuma e non ha tecnica a sufficienza per portare a termine l'azione. Aggiungiamo poi che, abili nella tattica del fuorigioco, i doriani preferivano giocare altissimi, facendo finire quasi sempre gli avversari in off-side. In un 2-3 occasioni, poi, Saelemaekers e Kessie hanno provato a fare l'elastico partendo da lontano... da lontano, appunto, talmente da lontano che non sono arrivati molto vicino alla porta avversaria. Era la Sampdoria a venire avanti per 25 minuti, senza far respirare i rossoneri e costruendo almeno 4 palle gol.
Il Milan, poi, non sapeva come marcare Quagliarella, che faceva il centravanti arretrato per le incursioni laterali di Gabbiadini, Augello e Tonelli. Dalla parte di Saelemaekers, cui Kessie dava generosi segni di incoraggiamento, i rossoneri ballavano samba, bolero e chachacha.
Tirando le somme, si aveva l'impressione che Ranieri avesse studiato l'avversario, mentre Pioli avesse impiegato queste due settimane guardando telefilm sulle piattaforme digitali.

Il primo tempo, che Pioli aveva generosamente donato ai rivali, si chiudeva con un fallo da rigore su Ibra non rilevato. E' probabile che negli spogliatoi Saelemaekers sia apparso davvero groggy, perché Pioli lo faceva uscire per Kalulu, il quale avrebbe giocato un eccellente secondo tempo. Era l'unico cambio, perché l'ideologia del tecnico rossonero prevede la granitica soglia del 60' per le sostituzioni. Ora, con la Fiorentina l'inerzia di Pioli aveva fruito di un minority report, per cui il risultato era stato favorevole, nonostante gli errori, ma non sempre le cose possono andare bene. Oggi la Sampdoria ha raccolto i frutti di un match studiato nei dettagli del suo allenatore, passando in vantaggio prima dei cambi del tecnico rossonero. L'ingresso al 58° di Rebic al posto di un Krunic ha avuto il sapore di un tentativo di pulire il pavimento in fretta e furia dopo il crash del cesto di uova.

L'arbitro Piccinini aveva la coscienza pesante per il mancato rigore su Ibra, ma anche per una mancata ammonizione di Candreva (fallo su Ibra al limite dell'area). Espelleva Silva, ma i blucerchiati avevano il morale alto e il Milan aveva regalato un'ora di match ed era nervoso. C'era anche Hauge in campo, indicato in calo nel periodo invernale, forse perché aveva giocato ininterrottamente da marzo del 2020. Il norvegese, anche nel periodo peggiore, non aveva mai commesso errori gravi come altri pupilli del tecnico. Inoltre, Hauge ha un'intelligenza calcistica non indifferente e, quando non può fare le cose difficili, si accontenta almeno di consegnare il compitino. Oggi, poi, si vedeva che era in crescita, specie quando attaccava gli spazi senza essere in possesso di palla. Zitto zitto quatto quatto, ipnotizzava gli avversari come un cobra e li puniva con uno di quei calci radiocomandati che ci aveva mostrato in autunno.

Il Milan poteva vincere allo scadere, ma la traversa negava il gol a Kessie, forse perché la dea del calcio Eupalla non può sempre coprire scelte senza senso. Saelemaekers terzino lo provi in una partita in cui i punti non contano. Senza Rebic o Hauge accanto, Ibra è stato mandato allo sbaraglio. E riparlando di Hauge, gol a parte, Pioli sottovaluta il contributo che il norvegese dà in tutte le fasi di gioco, senza farsi notare.

In generale, invito tutti a controllare da quante partite Pioli è costretto a correggere in corsa la partita dopo essere stato impallinato nel primo quarto d'ora del secondo tempo. Troppe per essere Zardoronz ad avercela con Pioli per partito preso e non Pioli che ha un approccio cronicamente sbagliato alle partite. Troppe, per essere colpa di errori individuali e ce lo dice il buon senso.

Pioli vede solo la sua squadra e come vorrebbe che giochi, mai gli avversari. Gli avversari sono come quei capi di vestiario a misura unica, che in qualche maniera riesci a indossare. Non è così e, se fosse vivo, Nereo Rocco glielo farebbe notare dall'alto della sua auctoritas, con le simpatiche espressioni del bellissimo vernacolo triestino. Glielo faccio notare anche io, dal basso della mia mancanza di auctoritas. Mi chiedo solo se Pioli arriverà a far giocare Donnarumma in attacco e Ibra in porta. A questo punto, perché no? Può sempre correggere in corsa al 60°.
Buona Pasqua a tutti!