E' cominciata nel peggiore dei modi la stagione della Roma, con 5 punti in 5 partite ed una sconfitta in Champions League, da considerare nonostante l'avversario fosse il Real Madrid.
La squadra non è più quella dell'anno scorso dopo le perdite di tre giocatori fondamentali come Nainggolan, Strootman e Alisson, ma di certo non dovrebbe essere considerata di qualità inferiore, dato che comunque di acquisti ce ne sono stati e hanno portato alla corte di Di Francesco tanti grandi giocatori, come N'Zonzi e Pastore. Ma il livello dei singoli giocatori importa poco quando non c'è un legame tra questi.

I problemi sono tanti, dai giocatori che non riescono a trovare il loro ruolo alla lingua. Quest'ultima rappresenta, tra tutti, il problema più importante, nonostante non possa sembrare. E' sicuramente una delle ragioni delle difficoltà in difesa che ha mostrato la Roma in queste gare, dato il fatto che il portiere titolare, Olsen, non ha ancora imparato l'italiano, creando vari problemi nell'organizzazione difensiva a gioco in corso.
E questo non è l'unico campo in cui la lingua rappresenta un problema: è dalla partita con il Torino che Di Francesco critica (in modo costruttivo) Kluivert per non aver ancora imparato bene i movimenti. Proprio il tecnico dice che questo è dovuto alla giovane età, ma non è che invece siano proprio le scarse competenze linguistiche da parte dell'olandese a creargli difficoltà nel comprendere gli schemi? Questo è solo un esempio, ma lo stesso discorso si potrebbe fare con N'Zonzi e con Marcano, anche se quest'ultimo non ha giocato molto.

La questione che voglio affrontare, però, non è la crisi della Roma, ma il modo in cui sembra che verrà gestita.
Mi spiego meglio. Stamattina Eurosport titolava la sezione edicola con la seguente frase:"Di Francesco a rischio: il primo nome è Sousa". Sì, proprio così. Dopo un terzo posto e una finale di Champions sfiorata, al primo vero momento buio della gestione del tecnico abbruzzese già si pensa all'esonero. Non dico che debba campare di rendita, però merita una chance in più dato il lavoro che ha fatto fin'ora. Sul teorico esonero, la ragione è assai ovvia: nonostante la colpa non sia solo sua, ma anche di tutti i giocatori che sono scesi, costa meno mandare via l'allenatore e sperare in un miracolo di qualcun'altro piuttosto che fare minusvalenze alla prossima sessione di mercato. 
Oltre a questo, che se dovesse accadere metterebbe tutta la tifoseria contro la società, c'è un fatto ancora più preoccupante, ovvero la seconda parte del titolo citato prima: il primo nome sulla lista di Monchi sarebbe Paulo Sousa! E' vero che si sta parlando in linea teorica, dunque Sousa è una delle tante soluzioni che ci saranno in caso di esonero dell'attuale allenatore, ma se il livello delle alternative sarà questo, allora tanto vale ritirarsi dal campionato. Sousa non è all'altezza di una squadra come la Roma, e tantomeno non sarebbe in grado di risollevarla dal baratro. 

Quello che ci vorrebbe ora per la Roma sarebbe l'arrivo di un top-coach come è successo al Napoli con Ancelotti. Per esempio sarebbe perfetto, nonostante sia un'utopia e credo che lo rimarrà, l'approdo di Conte in giallorosso, attualmente senza contratto. Comunque la soluzione migliore sarebbe lasciare ancora tanto tempo a Di Francesco per vedere se si può uscire da questa crisi lavorando duramente e senza spendere altri soldi per sciogliere il contratto e trovare un altro allenatore di fretta.
Speriamo che la dirigenza faccia la scelta giusta per il bene della squadra, e non per quello delle casse di Pallotta.