Dopo l'Inter che un anno fa centrò la finale di Europa League (poi persa contro il Siviglia), tocca ora alla Roma tenere alta la bandiera italiana nella seconda competizione europea visto che i giallorossi affronteranno il Manchester United per giocarsi il posto nella finale di Danzica.
Da tempo i giallorossi hanno mollato la presa sul campionato (dove ora rischiano di farsi superare anche dal Sassuolo) concentrandosi unicamente sul cammino europeo che in caso di vittoria non solo allargherebbe la bacheca giallorossa (nella quale manca un trofeo internazionale) ma qualificherebbe la squadra di Fonseca alla prossima Champions, trasformando così l’ennesima stagione complicata in un’annata di successo.

Nonostante il suo addio a fine stagione appaia più che scontato (Sarri è sempre più vicino alla firma), Fonseca vuole regalare ai tifosi e alla società una vittoria che lo farebbe entrare di diritto nella storia della Roma. Per questo, malgrado il sorteggio più che complicato, la Roma dovrà dare tutto quello che ha evitando, magari, di diventare la vittima sacrificale davanti alla potenza degli inglesi che da parte loro faranno di tutto per accedere in finale e vincere la competizione.
Per far male al Manchester e portare fuori dall’Old Trafford un risultato positivo, Fonseca dovrebbe puntare sull’ormai collaudato 3-4-2-1 dove però peseranno le assenze di Mancini in difesa e di El Shaarawy e Pedro in attacco (non proprio titolari ma importanti anche a gara in corso). Tra i pali tocca a Pau Lopez chiamato a ripetere la prestazione di Amsterdam dove, anche grazie alle sue parate, contribuì in maniera importante al risultato finale (la Roma si impose per 2-1). In difesa rientra Smalling (già visto per sessanta minuti a Cagliari) che contro la sua ex squadra avrà voglia di far vedere le sue qualità, Cristante (ormai perno centrale della difesa giallorossa) e Ibanez. A centrocampo spazio a Karsdorp sulla corsia di destra mentre sulla fascia opposta rientra dal primo minuto Spinazzola (che potrebbe essere una delle armi tattiche a disposizione di Fonseca),mentre in mezzo al campo vicino a Veretout dovrebbe giocare Diawara (preferito, al momento, a Villar). Davanti Pellegrini e Mkhitaryan (altro ex voglioso di fare bene) agiranno alle spalle di Dzeko che alle ultime partite da calciatore della Roma (sempre più probabile l’addio a fine stagione) farà di tutto per chiudere in bellezza il suo percorso nella capitale.

Nonostante la forza del Manchester (individuata da tutti come vincente della competizione all’inizio della fesa ad eliminazione diretta), data anche dalle evidenti qualità individuali, la Roma non dovrà prestare il fianco agli inglesi, anzi, dovrà cercare di avere il pallino del gioco per più tempo possibile, cercando di sfruttare al meglio le proprie qualità e i punti deboli degli avversari. La squadra di Solskjaer, infatti, soffre terribilmente le verticalizzazioni centrali e vista la presenza di un centravanti capace proprio d’inserirsi tra le maglie dei difensori avversari con in tempi giusti, sarà importante sfruttare proprio quei movimenti. In più la presenza di Spinazzola potrebbe portare scompiglio sulla corsia di destra del Manchester vista anche la presenza di un esterno offensivo come Rashford poco propenso alla fase difensiva. In più Fonseca potrà contare sull’esperienza del Milan che nonostante sia stato eliminato dai red devils agli ottavi di finale riuscì a creare più di un grattacapo agli inglesi. Da evitare, invece, la famigerata costruzione dal basso che complice un Pau Lopez non proprio abile con il pallone tra i piedi ha spesso creato più di un problema alla fase difensiva della Roma. Per questo potrebbe essere più utile il vecchio adagio della palla lunga verso Dzeko con i due trequartisti pronto ad accaparrarsi la seconda palla, oltre ad evitare di farsi schiacciare in difesa dagli avversari (cosa questa che potrebbe creare più di un danno ad una difesa più brava ad impostare che ad incassare).

Naturalmente la cosa più importante per i giallorossi sarà l’atteggiamento: spesso in campionato hanno patito contro le big un senso d’inferiorità che ha portato gli uomini di Fonseca ad inscenare pessime prestazioni. Prestazioni, però, che in Europa non sono mai mancate con i giallorossi spesso capaci di affrontare di petto gli avversari e di non farsi abbattere dal possibile svantaggio (come dimostra la gara di Amsterdam).
Dal canto suo, lo United, cercherà in tutti i modi la qualificazione alla finale visto che proprio il percorso europeo è diventato il tallone d’Achille degli inglesi. L’eliminazione dalla Champions,arrivata nella fase a gironi, è costata a Solskjaer più di qualche critica con la società chiamata a gran voce dai tifosi a cambiare guida tecnica. Poi, complici gli ottimi risultati in campionato (secondo posto in classifica e qualificazione ormai ottenuta per la prossima Champions) ed il cammino in Europa League hanno convinto la società a continuare con il tecnico danese anche per il futuro.
Per andare in finale, il tecnico dovrebbe puntare sul suo 4-2-3-1 con De Gea tra i pali, la difesa formata da Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire e Shaw mentre a centrocampo spazio al duo composto da Matic (al momento in vantaggio su McTominay) e Fred. Davanti spazio al già menzionato Rashford e a ben tre vecchie conoscenze della Serie A come Bruno Fernandes, Pogba e Cavani.
Sarà una doppia sfida ad alta tensione quella tra Roma e Manchester, con entrambe le compagini vogliose di arrivare a Danzica per affrontare una tra l’Arsenal (che come la Roma vede nell’Europa League la possibilità di salvare una stagione altrimenti disastrosa) e il Villareal (allenato dall’esperto di Europa League Emery).