Sono ore febbrili quelle che si stanno vivendo in casa Inter: da un lato la dirigenza sta lavorando senza sosta per regalare ad Antonio Conte i giusti rinforzi in chiave Scudetto, dall'altra il tecnico salentino è ben concentrato sul campo vista l'imminente partita contro il Cagliari che servirà ai nerazzurri per dimenticare l'amara trasferta di Lecce.

Mai come quest'anno il mercato di riparazione si sta rivelando come uno snodo cruciale della stagione con Marotta e Ausilio attivi più che mai per migliorare una rosa capace di restare in scia alla Juventus dopo anni di distanza dalla vetta della classifica.
Il buon lavoro di Conte e l'inserimento nella corsa Scudetto della Lazio hanno sicuramente inciso nella scelta dei dirigenti nerazzurri di spingere sul mercato invernale portando a Milano la bellezza di quattro facce nuove (potrebbero essere anche cinque). Una campagna acquisti invernale così massiccia in casa Inter non la si vedeva da anni, basti pensare che nel biennio Spalletti sono stati solo tre gli acquisti di gennaio con gli arrivi di Rafinha (il miglior acquisto per rendimento degli ultimi anni) e della meteora Sainsbury nella prima stagione ed il solo Cedric nella passata annata.
L'ultima campagna capace di dare entusiasmo ai tifosi nerazzurri è avvenuta nel 2015 quando il ritorno di Mancini alla guida dell'Inter portò la dirigenza nerazzurra agli acquisti di Shaqiri e Podolski, accolti come vere e proprie star per poi rivelarsi come dei flop colossali e di Brozovic (forse il miglior acquisto nel rapporto qualità-prezzo).
Per parlare dell'ultima sessione invernale capace di migliorare davvero la squadra bisogna tornare indietro di nove anni, quando l'Inter post triplete, appena passata dalle mani di Benitez in quelle di Leonardo, decise di intervenire sul mercato portando in nerazzurro Ranocchia, Nagatomo e Pazzini. Tutti calciatori capaci di far svoltare la stagione e di trascinare i nerazzurri al secondo posto in campionato e alla vittoria della Coppa Italia. Da quel 2011 fino ad oggi il mercato di riparazione ha portato in casa nerazzurra giocatori come Kovacic, Guarin, Hernanes, Eder e Gagliardini tutti però arrivati in annate diverse e con alterne fortune.

Come detto le facce nuove in casa nerazzurra al termine del calciomercato saranno sicuramente quattro con una quinta che potrebbe palesarsi nelle ultime ore come colpo finale di una sessione di mercato che potrebbe rivoluzionare le forze in campo da qui a maggio. Seguendo i precisi diktat di Conte, Marotta e Ausilio hanno già portato a casa gli esterni Young e Moses, calciatori duttili e pronti ad essere protagonisti nel 3-5-2 di Conte orfano di ricambi sugli esterni dall'inizio della stagione.
Sulla corsia di destra dall'inizio dell'anno si sono alternati Candreva (in debito di ossigeno) e D'Ambrosio che nell'ultimo periodo ha dovuto fare i conti con alcuni problemi muscolari, mentre Lazaro, ennesimo esterno incapace di fare la differenza in maglia nerazzurra, dopo appena sei mesi è stato ceduto al Newcastle in prestito con diritto di riscatto.
Sulla corsia mancina la precaria condizione fisica di Asamoah e il mancato impiego di Dimarco (in procinto di passare al Verona) hanno portato Conte ad utilizzare il solo Biraghi, giocatore volenteroso ma incapace di fare la differenza come il tecnico vorrebbe. Gli arrivi di Young (probabile titolare contro il Cagliari) e di Moses (che con Conte al Chelsea ha fatto vedere le cose migliori in carriera) sono quindi utili sia per far rifiatare i titolari sia per dare le giuste alternative (anche tattiche vista la propensione offensiva del calciatore nigeriano) al tecnico nerazzurro.

Lunedi sarà una giornata chiave per il mercato con l'arrivo di Eriksen e la partenza di Politano con destinazione Napoli. L'arrivo di Eriksen, per una cifra che tra bonus e parte fissa dovrebbe arrivare vicino ai venti milioni richiesti dal Tottenham, è da considerarsi come uno dei grandi colpi di mercato della storia dell'Inter. Al di là della classe e bravura del calciatore danese che sono indiscutibili a far entrare Eriksen nella lista dei colpi più importanti è il rapporto qualità-prezzo: anche se ceduto per via della scadenza imminente del contratto bisogna ricordare come solo un anno fa il Real Madrid si arrese alla richiesta di novanta milioni fatta dagli Spurs per uno dei loro gioielli più pregiati. Tecnica, classe, pensiero di gioco, bravura sulle palle inattive ed esperienza internazionale tutte qualità condensate in un unico calciatore che dovrebbe da qui ai prossimi anni aiutare Conte e l'Inter ad arrivare a traguardi sempre più ambiziosi.
Nello scacchiere tattico di Conte, poi, il danese potrebbe ricoprire più ruoli dalla mezzala di qualità, dando a Sensi il giusto riposo per permettergli di rientrare sui suoi livelli, fino ad un ruolo più arretrato permettendo di tanto in tanto un po di riposo a Brozovic. In più il suo arrivo può permettere a Conte di optare partita per partita per un centrocampo con caratteristiche diverse: di qualità con Brozovic, Sensi ed Eriksen ad agire in mezzo al campo o più di quantità con l'inserimento di Barella (o Gagliardini) al fianco di uno tra Eriksen e Sensi con il solito Brozovic in cabina di regia. 

L'addio di Politano (prestito oneroso con obbligo di riscatto) sponda Napoli, dovrebbe portare i dirigenti nerazzurri a chiudere l'affare Giroud ormai promesso sposo dell'Inter da parecchie settimane. L'attaccante francese è da tempo nel mirino di Marotta e Conte come vice Lukaku (viste le qualità tecniche che li accomunano come la fisicità) e potrebbe essere il giusto rinforzo anche in chiave Europa League visti gli undici gol segnati nella passata stagione che sono serviti al Chelsea, targato Sarri, per vincere la competizione. L'arrivo del francese farebbe anche riflettere la dirigenza nerazzurra sul futuro del giovane Esposito: l'idea di mandarlo in prestito semestrale al Parma stuzzica non poco Marotta ma sull'eventuale cessione al momento penderebbe un veto di Conte che vorrebbe il giovane talento con se sia per ovviare alla mancata condizione fisica di Sanchez sia perchè riterrebbe più prezioso per la crescita del ragazzo gli allenamenti insieme a Lukaku e compagni più che il minutaggio (probabilmente più elevato in quel di Parma).

Come detto gli arrivi potrebbero diventare cinque, perchè in casa nerazzurra non è ancora tramontata l'idea di una mezzala fisica da regalare a Conte per completare il suo centrocampo. Il nome ideale per tecnico e società è quello di Vidal da tempo voglioso di tornare in Italia e di riabbracciare il suo tecnico ai tempi della Juventus. Nonostante il desiderio di Vidal di approdare in nerazzurro,il Barcellona ha da tempo alzato un muro verso una eventuale cessione del giocatore e l'arrivo di Setien in panchina avrebbe fatto arenare completamente la trattativa visto che il rapporto ormai logoro tra Vidal e Valverde non può più essere utilizzato come carta vincente per il buon esito della trattativa. Le ultime parole del nuovo tecnico, però, hanno riacceso una speranza nella dirigenza nerazzurra pronta ad effettuare un ultimo tentativo per chiudere in bellezza questa campagna acquisti.

Nonostante Vidal sia primo per distacco, la dirigenza nerazzurra è ben vigile anche su altri due profili, entrambi simili a Vidal: Allan e Nandez. Il brasiliano è ormai in rotta con il Napoli e nel recente affare Politano Marotta e Ausilio hanno iniziato a chiedere informazioni sul calciatore, ritenuto ideale per le idee di Conte. Sull'uruguaiano ci sono delle remore dal punto di vista dell'esperienza (questi al Cagliari sono i primi mesi in Europa del calciatore) anche se le buone prestazioni nella squadra di Maran lo rendono opzionabile. In questo caso per facilitare la trattativa potrebbe essere inserito il cartellino di Nainggolan al momento in prestito proprio in Sardegna.
Per acquistare una nuova mezzala, però, serve prima cederne una con Vecino in cima alla lista delle eventuali cessioni: l'Everton di Ancelotti è sempre più insistente e in caso di giusta offerta (a titolo definitivo) la trattativa potrebbe chiudersi negli ultimi giorni di mercato liberando quindi un posto nella rosa di Conte.