La parola "Rivoluzione" ha diverse etimologie di significato; dalla Rivoluzione Francese del 1789 a quella industriale inglese, che trasformò la società da un sistema agricolo artigianale ad uno industriale moderno. Con il passare del tempo, il vocabolo rivoluzione si è ampliato in ogni settore, dalla musica allo sport. E così si può parlare di "Rivoluzione musicale" indicando il cambiamento artistico e scenografico degli anni 80, caratterizzati da celebri canzoni e balli da discoteca oppure di "Rivoluzione calcistica", pensando al tiki taka di Guardiola e arrivando al cholismo di Diego Pablo Simeone.
Ma la rivoluzione che sta colpendo, almeno a livello sportivo, il nostro paese riguarda espressamente i diritti televisivi. Sì, perché a differenza degli anni passati, nella stagione 2018/19 Mediaset Premium non trasmetterà più eventi calcistici, ma lascerà spazio a Sky e soprattutto alla neonata Dazn.
Ed ecco che qui sorgono i problemi.
Cerchiamo di capire nel dettaglio come funzionerà la visione delle singole partite.
A seguito di una serie di incomprensioni e postici del bando, Sky trasmetterà ogni fine settimana 7 partite di Serie A su 10 mentre le altre 3, che comprendono l'anticipo del sabato sera e due partite delle 15 della domenica, verranno affidate a Dazn. I clienti Sky potranno godere inoltre di tutta la Premier League, la Champions League e l'Europa League.
Insomma, un'offerta degna di nota che rende felici gli abbonati. Ma quando iniziano i giochi e arriva il momento di mettere Dazn arrivano i problemi; per poter accedere alla nuova piattaforma e quindi per vedere la tua squadra del cuore che gioca il sabato sera è necessario installare il nuovo decoder Sky Q, che permette di avere l'app Dazn in televisione solo se disponi di una smart tv. Per coloro che hanno una televisione "normale", fino a che Sky non aggiornerà ogni tv, la piattaforma Dazn si potrà vedere solo sul Web.
La beffa delle beffe.
Immaginate tutti i tifosi che chiamano il servizio Sky per installare il nuovo decoder e, non avendo una tv di ultima generazione, si ritrovano a vedere la loro Juventus, Inter o Milan al Pc, senza uno schermo degno di nota e pieno di interruzioni satellitari.
Il tifoso che mette in campo la passione e contribuisce con il suo reddito ad arricchire aziende televisive non merita tutto questo.

Quanto rimpiango i vecchi tempi, quando mi coricavo sul divano e guardavo le partite di Premier League e Liga, commentate da quel grande telecronista chiamato Stefano Borghi. I pomeriggi passavano in un secondo e tra sport, musica e telecronache spaziali riuscivi veramente a divertirti ammirando le grandi gesta di campioni come Sergio Ramos, Iniesta, Messi e Cristiano Ronaldo, oltre a coloro che hanno fatto la storia del calcio inglese come Vidic, Ferdinand, Gerard, Lampard ecc...

Insomma, fino allo scorso anno potevi scegliere tra Premium e Sky in base a ciò che volevi vedere. Oggi tutto è cambiato; con la chiusura dei programmi sportivi di Mediaset hanno smesso di fare telecronache giornalisti faziosi come Christian Recalcati (Inter), Carlo Pellegatti (Milan) e Antonio Paolino (Juve), senza dimenticare gli altri ovviamente. Per carità, ognuno la pensa come vuole, ma secondo me le telecronache di questi ragazzi erano molto divertenti e affascinanti, soprattutto quando la sera c'erano big match come il derby di Milano o Inter-Juve.

E poi pensiamo alle persone di una certa età, che si ritrovano in un colpo solo a non vedere più niente. Installare un dispositivo come Sky Q e saper andare su Pc e tablet non è una passeggiata e se si toglie la possibilità di poter gustare la domenica pomeriggio o il sabato sera la partita della tua squadra del cuore, c'è qualcosa che non va.

L'era della tecnologia senza freni è appena iniziata, ma un po' più di chiarezza sarebbe conveniente, non solo per i tifosi, ma per tutti. Il nostro augurio è che Dazn migliori la sua qualità e riesca a non far rimpiangere i vecchi tempi anche se, al momento, la scelta della Lega Calcio, sembra più un flop che un cambiamento epocale