Inzaghi 1 - Lotito 0

La Lazio batte 2-0 l'Atalanta e conquista la sua 7° coppa Italia, raggiungendo l'Inter al 3°posto nell'albo d'oro, dietro Roma (9) e Juve (13).
L'ultima l'aveva vinta nel 2013 con Petkovic in panchina e con gol decisivo di Lulic a 15' dal termine di una partita contorta e bloccata contro la Roma.

Una vittoria meritata dopo aver battuto il Milan in semifinale, 0-0 in casa e 0-1 a Milano, ai quarti l'Inter ai rigori e agli ottavi il Novara, che di certo non era una potenziale outsider del torneo.

È stata una finale godibile per il numero di occasioni e del spettacolo in campo, meno al di fuori del rettangolo verde, dove noi italiani sappiamo sempre metterci in cattiva luce agli occhi del mondo...

È stata una partita tosta, maschia, vista la buona fisicità delle 2 squadre; nel 1°tempo meritava di certo la Dea visto le diverse occasioni da rete, in particolare con De Roon ed il Papu. Ma quello che è passato agli onori della cronaca è stato il fallo di mano di Bastos in area laziale, episodio che ha portato in escandescenza il buon vecchio Gasperini. Sinceramente visto i "rigorini" dati quest'anno, quello di ieri sera è inammissibile che non venga concesso. Rizzoli ci dovrebbe delle spiegazioni a riguardo... perchè è chiaro che qualcosa non "Var".

Poi Inzaghi è stato bravo con i cambi, in particolare con quello di Sergej Milinkovic-Savic, uomo rimasto troppo tempo nell'ombra ma che quando esce brilla di una luce sicuramente non flebile. A Gasperini gli si può contestare le tardive sostituzioni, l'esitar troppo non porta mai a buoni risultati e si è visto anche ieri sera. La squadra aveva bisogno di forze mentali e fisiche nuove e fresche nella seconda metà della ripresa, ma visto che la partita era in perfetto equilibrio capisco che attendeva il momento giusto, magari con un gol della sua squadra, cosa che succederà ma dall'altra sponda.

Come nel 2017 saranno Juve e Lazio a contendersi la Supercoppa italiana, nel 1°trofeo stagionale, ancora in Arabia Saudita in virtù dell'accordo triennale tra la Lega calcio e il ministro dello sport dell'Arabia, Turki Alalshikh, che frutterà 24 milioni di euro, molti di più rispetto a quanto aveva proposta la Cina.

Quella partita, dal sapore d'oriente, potrebbe portare alla conquista del 1°trofeo per i nuovi allenatori delle 2 squadre, a meno che con un colpo di coda finale, degno del miglio Valentino Rossi, non si decida di andare avanti così e magari aspettare, senza indugi, la prossima stagione per iniziare la rivoluzione.