Gli ultimi due campionati del Torino sono terminati con salvezze “in zona Cesarini”, con giocatori demotivati, svalutati fino ad un valore tendente allo zero, a fronte di acquisti molto costosi  (vedi Verdi).
In questi due anni l’approccio alla partita e la rabbia agonistica sono stati generalmente insufficienti tanto che molti tifosi vedevano come una panacea interventi di mental-coach su modello Juventino. Altri si opponevano a questo in seno alla società e tra i tifosi, componendo una seria spaccatura tra i tifosi, evidente nei vari forum. Altri ancora auspicavano l’acquisto di costosissimi campioni “di carattere”. Un numero significativo di tifosi dava origine a una contestazione verso il Presidente Cairo provocando un’ulteriore spaccatura sia tra i tifosi che tra questi e la società.
Insomma, tifosi e società in un caos indescrivibile e indegno del blasone del Torino.
Ebbene di quanto auspicato da diverse parti non è accaduto niente di significativo. Fu adottata un'altra opzione: Juric. Non sappiamo chi lo consigliò a Cairo, ma questa scelta, in futuro, potrebbe essere la più appropriata dai tempi del Grande Torino.
Non contento dell’operato di Cairo, nel corso della campagna acquisti 2021, Juric protestò energicamente ed ottenne qualche buon giocatore, ma tutti gli altri rimasero; Juric aveva quella legna da ardere, nulla di più. L’allenatore non si perse d’animo ed incominciò a dialogare con ogni giocatore spiegando i dettami del suo gioco e facendo leva sulla volontà di rivalsa dei giocatori del Torino.
Juric, sempre tenace negli allenamenti, è stato l’esempio che ha scosso i giocatori i quali presto si misero personalmente in gioco per iniziare una metamorfosi profonda, evidente fin dalle prime partite, trasformandosi in giocatori convinti e caparbi. Vedemmo giocatori poco considerati o addirittura scartati da altre squadre, reintegrati nella rosa e rivalutati da Juric dimostrando ampi margini di miglioramento (Dijdij, Verdi,Olè Aina, Ramirez e altri ancora).
Juric, severo, giunse persino a rimproverare due giocatori che scherzavano in allenamento, lavorò sulle motivazioni dei giocatori con allenamenti intensi, convincendo ciascuno sulla validità del suo lavoro e dando la sua idea di gioco subito recepita dai giocatori ed apprezzata dal pubblico, consona ai valori del Torino di sempre e che prevede azioni caparbie con attacco costante all’avversario e rapidi contropiedi condotti da più giocatori granata. Rapidamente l’entusiasmo aumentò riportando sugli spalti dell’Olimpico Grande Torino, dopo il COVID, degli spettatori sempre più numerosi ed entusiasti, per i quali si parla ora di un’iniziativa di compattamento.
Dopo un po' di sfortuna, vennero anche i risultati positivi, portando il Toro, sconfitto fortuitamente nel Derby, a recuperare fino ad arrivare ad un punto dalla Juve.
Il Toro incominciava a “girare”, con dei giovani che reggono il passo ad avversari più esperti, diventando ormai pilastri del “Nuovo Torino” che impiega molta grinta, abnegazione e rispetto per la maglia granata.
E’ forse successo un miracolo? No, è semplicemente arrivato una persona che ama il proprio mestiere, ha molta competenza e con tanto lavoro, sa trasmettere la sua passione e i propri valori umani e calcistici, ai suoi giocatori.
Questi i primissimi passi del “Nuovo Torino”. Proviamo ad immaginarne i successivi.

Da uomo di calcio, Juric ha potuto osservare tutti gli aspetti e potenzialità, ed ha già scorto nel Torino le peculiarità per farla diventare una grande squadra. E’ plausibile che l’esempio di Juric contagi la dirigenza Granata, in primis il suo Presidente, il quale potrebbe applicarsi finalmente alla rinascita del Torino e coinvolgere anche la società nel suo insieme dalla revisione strutture sanitarie (già iniziata) al potenziamento delle sovrastrutture. Personalmente condivido e quanto auspicato da Juric: tutta la società di questi tempi ha l’occasione di migliorarsi molto applicandosi ai seguenti settori.

SQUADRA:
1) Rafforzamento della Squadra, con innesto di validi giovani di sicuro avvenire (già a Gennaio 2022)
SOVRASTRUTTURE
2) Acquisto dello Stadio e realizzazione relative sovrastrutture, in area Filadelfia e forse anche vicini allo Stadio da acquistare a prezzi politici previa acquisizione del Comune di Torino dai rispettivi proprietari (Demanio, Forze armate? PalaHisozaki), come in area Cantinassa per la Juventus; l’insediamento di una nuova Giunta al comune di Torino può favorire queste fasi e far crollare l’ostracismo visto e provato verso il Torino.
3) Il completamento del Filadelfia con la sede del Torino e i Museo del Grande Torino e della leggenda granata.
4) Realizzazione del Robaldo, con la nuova Giunta Comunale forse si potrebbe fare.
5) Sfruttamento del marchio.

Con Juric, per la prima volta, si ha la sensazione che tutto ciò potrebbe passare da una fase onirica a un concreto studio di fattibilità per misurare le risorse necessarie, con un coinvolgimento concreto del Presidente Cairo e del Sindaco di Torino.
Forse il Torino è all’inizio di una nuova era di rinnovamento, oltre che della squadra, oltre che delle strutture dell’intera società: per portare avanti  questo progetto è necessario che tutti ci impegniamo, dai tifosi, ai supporters, alla squadra e alla società con la massima serietà come sta dimostrando Juric, come dimostrarono tutti i grandi allenatori del Torino.