Il calcio si sa, è fatto di cicli e quello del nostro paese è bello che finito da un pezzo. Dal 2006, con il culmine di Berlino diranno alcuni, dalla finale con la Spagna diranno invece altri. È inevitabile però la sentenza che dice: il calcio italiano è (per ora) finito.

Come rinascere?

La domanda più o meno, se la porgono tutti. Come si fa a tornare ai livelli di una volta? Vincendo ovviamente, ma non è facile come sembri, visto che in ambito europeo le nostre squadre fanno fatica a reggere i ritmi dettati dalle regine inglesi e dalle spagnole. Vedasi infatti, le due sconfitte di fila della Juventus in altrettanti finali di Champions League.

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Se è vero che per rinascere bisogna ripartire dalle vittorie, e che non siamo a buon punto, un segnale di svolta può essere quello della giornata di Champions appena terminata: ripartire dal Napoli che batte i vice campioni d'Europa potrebbe essere una bella svolta, come a voler dire  "ehi, noi siamo ancora vivi" a tutti quelli che ci davano per spacciati.
Certo, vincere per uno a zero una partita che vale solamente tre punti nella classifica dei gironi non deve essere visto come un punto di arrivo, bensì di partenza: prendere questa vittoria per incanalarne altre, magari in partite che contano quel qualcosa in più che ci serve per tornare alla ribalta, sia della scena europea che mondiale. I mezzi e le condizioni per farlo ci sono tutte, manca solo il coraggio e la voglia di vincere.