Il comunicato stampa  di Miccichè presidente della Lega SerieA non poteva che essere quello che è stato. Il calcio fa parte del sistema economico che si è piegato al danaro, e questo sistema economico detta la linea. D'altronde, come scrive Miccichè, se il sistema Italia si relaziona a livello economico con l'Arabia Saudita, chi siamo noi, in sostanza, per bloccare una finale di Supercoppa in Arabia Saudita?
Ha ragione. D'altronde basta vedere quello che continua a fare il nostro sistema Paese con Paesi come l'Egitto, con il quale continua a relazionarsi con assoluta normalità, con tanto di tappeto rosso nell'ultimo summit di Palermo. Da questo momento, per cortesia e per correttezza, facciamo sparire da tutti i campi di calcio italiani il logo rispetto. Se inteso come  rispetto per i diritti umani. Se inteso, invece, come rispetto per il business, allora può anche rimanere.

Non è la prima volta che si gioca in un Paese ostile ai diritti umani e non sarà l'ultima. I soldi che provengono da quel mondo al calcio servono. Perchè il sistema calcio ha deciso che deve essere così.  E poi, come dice Miccichè, "la nostra Supercoppa sarà ricordata dalla storia come la prima competizione ufficiale internazionale a cui le donne saudite potranno assistere dal vivo".
Vuoi mettere questo record? Che verrà ricordato nei libri di storia? Magari saranno loro a dare a noi delle lezioni, che trattiamo le donne con discriminazioni in Italia. A partire proprio dal calcio dove vengono considerate ancora delle dilettanti e viene negato alle calciatrici l'equiparazione di professionista come accade per i maschietti. Perchè i maschietti possono essere professionisti, possono avere contratti di un certo tipo, riconoscimenti di un certo tipo, le donne, no.
E la nuova governance del calcio pare continuare a muoversi in modo agghiacciante con assoluta timidezza verso questa sacrosanta equiparazione.

Non siamo molto distanti dalla "cultura"dell'Arabia Saudita in tal senso.  L'unica cosa che si può fare di decente è oltre a non seguire quella finale di Supercoppa italiana, che se la sbrigassero Juve e Milan, in campo, saranno anche loro a rispondere alla storia, che la RAI si rifiutasse di trasmetterla in TV. Altrimenti ancora una volta confermiamo il nostro essere campioni di parole, dei grandi parolai.