Quante lezioni dovrà ancora subire Julio Velazquez? Speriamo poche, ma intanto la prima è arrivata dal collega italiano 41enne Cristian Bucchi all'esordio stagionale in Coppa Italia con il Benevento. Squadra di serie B. Sono bastate poche cose al tecnico della Strega, essenziali e fatte bene, per aver ragione di un'Udinese ancora in ritardo nell'apprendere e mettere in atto il credo calcistico del mister spagnolo, degli accorgimenti che si sono rivelati determinanti sia per mettere in difficoltà i bianconeri sia per il risultato finale.

Il Benevento è stato bravo ad aggredire molto alto in alcune circostanze e a cercare di togliere la palla ai ragazzi di Velazquez in altre, riducendo gli spazi tra le linee e togliendo la profondità. Si è fatto sorprendere solo ad inizio gara, quando l'Udinese è andata in vantaggio con il gran gol di Darwin Machis, ma la successiva interpretazione della gara, riuscendo a mantenere il filo del gioco nonostante lo svantaggio, dimostrando grande qualità, densità e sacrificio è stata una vera e propria lezione di calcio. Senza contare i due legni colpiti.

Ma la vera lezione è stata la capacità di intuire quale era il canovaccio del gioco dell'Udinese di Velazquez: fitte trame di possesso palla e il tentativo di creare superiorità numerica con il trequartista. Lì ha vinto la partita Bucchi, quando ha trovato le contromisure giuste, non solo quelle provate in allenamento ma soprattutto quelle intuite durante la gara, ciò che il suo collega spagnolo invece non è stato in grado di fare a sua volta dopo il gol del pareggio del Benevento e il successivo e definitivo gol del vantaggio. Il prossimo allenatore che incontrerà Velazquez, quello del Parma, sarà ancora italiano, Roberto D'Aversa. Occhio! Benvenuto in Italia mister!