Ho aspettato ventiquattr’ore prima di scrivere questo pezzo, ho deciso di lasciare decantare la rabbia e la delusione per analizzare al meglio la prestazione di mercoledì della Juventus. L’ho fatto perché principalmente mi ritengo una persona equilibrata, razionale, che cerca sempre di non lasciarsi andare ad analisi superficiali o dettate dalla pancia, ho deciso di aspettare un po’ perché questa volta sarei andato giù pesante con squadra, allenatore e società, ma anche dopo ventiquattr’ore non è cambiato molto, rimango molto deluso. 

Mercoledì sera ho assistito ad una delle prestazioni più sconcertanti e indecenti che abbia mai assistito, e non me ne capacito. Perdere non è un dramma, non lo è mai stato quest’anno, ma perdere così è inaccettabile per una squadra che si chiama Juventus. Non mi addentro su temi tecnico tattici, non è il mio campo, e non nutro particolare interesse o simpatia per chi da casa vuole dare lezioni di calcio agli allenatori, ma da tifoso quello che metto sempre al primo posto è la mentalità, l’orgoglio, la grinta, la voglia e la consapevolezza che i giocatori devono sempre dimostrare. Mi chiedo come sia possibile che una squadra che da mesi prepara una partita, che da tutti viene considerata come la prima di una serie di “finali”, che si allena, gestisce il tutto per questi primi novanta minuti, possa offrire uno scempio del genere. 

L’errore di Bentancour dopo un minuto, per quanto clamoroso e grave, lo posso accettare, ci sta un errore individuale. Ci sta a patto che poi da quel momento la squadra si riassesti e che inizi a macinare gioco. Le squadre forti e consapevoli fanno così, non si abbattono per un episodio sfortunato e riversano in campo la voglia di rivalsa. Ricordo l’esordio della Juventus in Champion nel '95 alla prima partita incassare un gol dal Borussia Dortmund dopo pochi secondi, ma poi andare a vincere tre a uno quella partita con l’inizio della leggenda di Alex Del Piero.

No, mercoledì sera niente di tutto questo, da quel momento la squadra ha accusato il colpo e non è mai riuscita a “degnarci” di una parvenza di reazione, di orgoglio, niente di niente solo tanta agonia. La speranza era riposta nell’intervallo, dove un reset psicologico e tecnico portato negli spogliatoi dal mister potesse rimettere in piedi una brutta serata. E invece? Di male in peggio. Non riesco a credere ai miei occhi quando ancora una volta dopo pochi secondi, dal fischio d’inizio della ripresa, la squadra sì lascia “uccellare” per la seconda volta come una squadra di dilettanti. Rimango sbigottito, non riesco a credere ai miei occhi. Mi dico e ripeto che quella non è la Juventus, non posso credere e accettare una prestazione del genere in campo europeo. Squadra svogliata, distratta, assente, e senza un briciolo di orgoglio... inaccettabile!!!!

È giusto che, stavolta Pirlo sì prenda le sue responsabilità e le sue critiche, come successo a chi lo ha preceduto. Ok l’esperienza da fare, ok il tempo, ok tutto. Ma c’è un limite di decenza e buon senso che chi allena o scende in campo per la Juventus deve sempre avere. 

Un appunto anche alla società, che invece di perdere tempo con sceneggiate in tribuna contro avversari e arbitri, non degne del nostro stile, a dare un’immagine antipatica, dovrebbe invece focalizzare il momento della squadra e pensare più a noi che al resto. E anche il presidente, che ha voluto a tutti i costi rischiare con Pirlo, sì faccia sentire in campo con squadra e allenatore perché non sì verifichi mai più uno scempio del genere.
E la cosa che più mi fa imbestialire è che nonostante tutto, in cinque minuti di calcio decente, a momenti la pareggiamo, con quel rigore solare non fischiato alla fine.
Che non avessimo le possibilità di vincere la Champion è un fatto abbastanza chiaro a tutti, ma certe prestazioni fanno male a noi tifosi.