Una partita che più rocambolesca non se ne ricorda, soprattutto se le due squadre che si sfidano sul campo sono le peggiori o quelle messe peggio delle big italiane. Roma e Juventus dopo anni e anni di polemiche, soprattutto in casa giallorossa contro i bianconeri, ieri non c'era davvero da reclamare, anzi, soprattutto se la gara poi la si perde o se la si complica con le proprie mani. C'è da dire che alcuni nei commenti post partita, tra le tv, radio e in strada, c'è addirittura chi ha associato questa gara alla monumentale Germania-Italia 3-4 in Messico, cosa che fa letteralmente ridere anche chi non ride mai.

Le due squadre ieri s'incontrano con uno score davvero pessimo, contando che ad inizio campionato sembrano due delle prime quattro, addirittura la Roma che con l'arrivo di Josè Mourinho dovrebbe essere l'alter ego dell'Inter per lo scudetto, mentre la Juventus la si dava per un quarto posto sicuro. La situazione però si vede in poco tempo e le due squadre capitombolano sin dall'inizio della stagione con squadre di bassissimo livello, e alla fine si ritrovano il 9 gennaio 2021 a sfidarsi per le zone Europa League dalla quinta alla settima, la Juventus ha tre punti in più della Roma, ma una rosa veramente al limite, contando che mancano parecchie frecce all'arco di mister Allegri, su tutti Leonardo Bonucci, Alex Sandro e Danilo, oltre alla partenza dalla panchina di Alvaro Morata, che  a distanza di meno di ventiquattrore ci si chiede ancora il perchè, mentre in campo si rivedono Rugani al fianco di De Ligt e Moise Kean al centro dell'attacco bianconero che fa davvero riflettere e non poco, dopo una prima parte di campionato sotto la  sufficienza.
La Roma al contrario non ha che l'imbarazzo della scelta... e mette in campo la squadra tipo, con il nuovo arrivato Maitland-Niles dal primo minuto sulla fascia destra. A bocce ferme la Roma non ha la vittoria in tasca, ma molte più possibilità, tifosi a favore compresi, di portare a casa i tre punti. La partita parte subito a mille e la Roma si porta in vantaggio all'undicesimo con Abraham che sfutta una indecisione di Rugani, un pianto come sempre, e lo anticipa di testa e mette in rete, superando Sczscesny incolpevole. Ma sembra un botta e risposta, così al diciottesimo da Chiesa a Dybala al limite dell'area sinistro a giro con palla non proprio rasoterra e palla alle spalle di Rui Patricio, che riporta la partita in parità. Poi dal diciottesimo alla fine del primo tempo la Roma ha il pallino del gioco in mano e la Juventus sembra il sacco da colpire a destra e manca. Nella ripresa la Roma rimette la freccia, appena due minuti dopo il ritorno in campo ecco che l'armeno Mkhitaryan, causa anche la deviazione di De Sciglio, riporta la Roma sul 2-1.
La gara poi si gioca in strappi sia da una parte e dall'altra, ma poi al 52esimo, da una punizione dalla sinistra dell'area grande, se non erro venti-venticinque metri dalla porta, Lorenzo Pellegrini inventa una perla di rara bellezza, piazzandola sotto l'incrocio dei pali, con Sczcesny che si distende ma non può nulla: 3-1. La Juventus nel frattempo ha dovuto fare a meno di Chiesa, che sembra addirittura rischiare un stop lungo; si parla di sei mesi. La partita sembra tagliare le gambe alla Juventus, che in quello stato e con una mentalità pari a zero in questa stagione, sembra essere al limite del fiato, ricominciando a vedere disattenzioni e passaggi elementari sbagliati.
Ecco però che la partita cambia con l'entrata in campo di Alvaro Morata, che sostituisce un inesistente Moise Kean, non aveva strusciato un pallone che fosse uno, correndo il più del tempo a vuoto, ed ecco che al sessantanovesimo da una palla innocua dalla destra con un paio di finte supera in dribbling Vina e la mette al centro dove Locatelli tutto solo con un colpo di testa la mette in rete: 3-2. La Juventus sembra trasformata, certo non in campione ma in una squadra che ha visto la bandiera rossa e ha gli occhi infuocati pronta a colpire l'avversario.
Così ecco che al minuto settantuno, in una delle tante avanzate, Locatelli imbecca Cuadrado in area di rigore, che colpisce di nuca e la mette al centro dove Morata stoppa e tira, la palla viene ribattuta da Smalling e finisce su i piedi di Kulusevski, che al primo tempo aveva sostituito Chiesa, e la palla s'insacca sotto la traversa. Il Var controlla la posizione di Morata, passano alcuni minuti, e poi l'arbitro Chiffi segnala la regolarità della posizione e della rete: 3-3.
Morata sembra essere il Dybala della situazione, anche perchè il gioiello argentino dopo la rete sembra essersi spento, e così ecco che al minuto settantasei sulla fascia sinistra, scambia con McKennie, e l'americano vede l'incunearsi in area di De Sciglio che serve con un pallonetto, l'esterno ex Milan dopo un vuoto di testa di Smalling, la mette giù e piazza il pallone alla destra di Rui Patricio che da distanza ravvicinata non può nulla. Partita ribaltata: 3-4. Finita? Ma nemmeno per sogno, perchè al minuto settantanove una palla spiattellata al centro da Matland-Niles e un liscio in rovesciata di Pellegrini, trova l'opposizione di De Ligt al tiro di Abraham, e dopo alcuni secondi l'arbitro Chiffi ferma l'azione e va al Var, dove si vede il chiaro fallo di mano di De Ligt, che già ammonito viene espulso, Juve in 10 e rigore per la Roma. Pellegrini piazza il pallone dagli undici metri, ma la concentrazione sembra soltanto sul pallone, visto che non gli stacca gli occhi da dosso e non si accorge che al tiro Sczcesny è già in terra alla sua destra e ribatte la conclusione, che poi torna su i piedi del capitano giallorosso che si mangia un gol fatto e il possibile pareggio.
Poi la gara si spegne, con la Juventus che va spesso verso l'angolo avversario a perdere tempo. Triplice fischio e tutti a casa.
La Juventus vince a Roma e si riposiziona al quinto posto a -3 dall'Atalanta quarta, e la Roma resta al sesto posto appaiata con Fiorentina e Lazio a quota 32, grazie alla caduta della Lazio in casa dell'Inter, e in attesa di sapere se la Fiorentina, oggi in campo a Firenze contro il Torino, vincendo la stacca di tre punti.