C'era una volta, nella città del Fiore, così cominciano tutte le novelle, una fanciulla povera e negletta.    
Ella era stata bella tanto bella e famosa che per ben due volte si era guadagnata il titolo della più bella del Bel Paese, ma il suo splendido mentore, figlio degenere di un tanto padre, era presto, con gran tonfo, caduto in disgrazia, e l'aveva abbandonata.         
I suoi concittadini, che tanto l'amavano, si chiesero chi ora potesse di nuovo renderla una stella, e persino il buon Borgomastro se ne occupò, ben sapendo, da bravo politico, quanto consenso portino con sé certe cause, purtroppo nessuno si fece avanti: "Troppe spese", dissero, "bella l'è bella, ma per gareggiare con le altre, quanti baiocchi ci vorranno". Un bel giorno, quando ormai la speranza stava lasciando il posto alla rassegnazione, si fece vivo un gran signore e si capiva che lo era da come era vestito, più che dal cavallo bianco: al collo abbondanti sciarpe di frusciante seta, corpetti di morbida lana a coprire l'ampio petto, ma soprattutto ai piedi mirabili calzari.      
Si presentò alla città proclamando: "Da oggi io stesso mi occuperò della Bella, avrà gli abiti più luminosi, i miei saggi la rimetteranno presto in piena forma, sarà di nuovo per voi Vanto e Gloria". Tutti si chiesero allora chi fosse e cosa facesse il gran signore: "Ero e sono ciabattino", grande fu lo stupore, "e le mie scarpe e le mie ciabatte sono in tutto il mondo un oggetto del desiderio di tanti".     
Certo, anche i signori fanno i loro conti e anche il nostro di sicuro aveva pensato quanto lustro, quanta cera avrebbe dato al suo nome e alle sue scarpe, il nome di protettore della città del Fiore. 

Come fu, come non fu, presto Viola, questo il nome della fanciulla, tornò bella, ricominciò a gareggiare dal fondo, e, in men che non  si dica, si trovò con le prime, ma non riusciva a vincere più. Il signore allora pensò di trovare altre vie per portarla alla gloria, vie poco chiare. Quando lo si seppe, su di lei tornarono biasimo e disgrazia.  

Ora in città si formano due partiti, c'era chi diceva: "Fino ad oggi e si diceva, meglio secondi che ladri e il ciabattino e c'ha  tolto l'onore" e chi "si, ma dopo di lui, chi?".
E le cose vanno ancora avanti così, Viola è triste e tristi i suoi amanti. E non vissero né felici né contenti.