Commedia in 4 Atti tratta da un'idea di Massimo 48.

Atto I -   La partita (protagonista: la nebbia)  
Atto II -  La riunione (protagonista: la crisi)  
Atto III - Il treno (protagonista: il faccendiere)  
Atto IV - Il ritorno (protagonista: il sole)                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

Personaggi 
Massimo - Il tecnico    
Dott. Di Biasi - Il direttore di filiale  
Carmine - Il faccendiere  
Michele - Il collega  
Ambrogio - Il sorvegliante                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

Scenografie      
Studio di Monte Sacro Roma ( Massimo 48)
Studio di Via Tunisia Milano (Germano)
Ottimizzazione Jea Bercigli (Smart Working)

Musiche:
Atto I- Dalla Turandot "Nessun dorma" /
Atto II- Colonna sonora tratta dal film " Il silenzio degli innocenti/  
Atto III - Colonna sonora programma televisivo "Chi l'ha visto"/  Atto IV- Colonna sonora del film " La vita è bella "

Produzione  
CalcioMercato.com - Sezione blogger (ex cruciverbisti) 

Regia di Massimo 48
La storia è liberamente tratta da fatti reali parzialmente accaduti.  Ogni riferimento a persone che possano avere somiglianze con il testo è espressamente voluto dall'autore.

La rappresentazione teatrale avrà luogo in soli due teatri: Teatro Alta Luce, Naviglio Grande Milano ( posti a sedere 75/ senza Covid) e Teatro degli Audaci presso Porta di Roma (posti a sedere 244/ senza Covid). Da notare che la somma dei posti a sedere dei due teatri è pari a 319 che, dimezzata causa Covid, fa circa 160 e cioè l'esatta media lettori che ottiene l'autore per ciascun articolo scritto. 
Le date del debutto saranno comunicate soltanto dopo il prossimo Dpcm del nostro Premier Conte, dopo il placet di Fontana, dopo il placet di Zingaretti e dopo il placet del Ministro della Sanità...e vabbè....avete capito!!..fate prima a leggere...sempre che sia di vostro gradimento!

Atto I - Belgrado Stadio Marakana -  9 Novembre 1988
"Se di Novembre non avrai arato tutto l'anno sarà tribolato!" "Ma se di Novembre tuona, l'annata sarà buona!"                                                                                                 E per la squadra del Milan quel mercoledì sera né piovve né tuonò, ma calò semplicemente ed improvvisamente una fitta nebbia, sapete quei nebbioni milanesi che ti fanno riconoscere il vicino di casa solo dalla voce del suo saluto!? Sarà quella benefica bruma slava a salvare il Milan dalla capitolazione contro la Stella Rossa di Belgrado che forte del pareggio 1 a 1 realizzato nella partita di andata a San Siro e del vantaggio siglato dal nostro futuro campione Dejan Savicevic per i Rossoneri si presenterà una nottata buia pesta. 
In più ci si metterà un guardalinee che vedrà una spallata di Virdis e l'arbitro, il tedesco Pauly, estrarrà il cartellino rosso e pochi minuti dopo esattamente al 57', quasi ad applicare la pena del contrappasso, decreterà la sospensione della partita a causa di una fitta coltre di nebbia che in pochi minuti aveva invaso il Marakana e la sua ripetizione, allora il regolamento lo permetteva con tanto di annullamento del risultato della partita in corso, venne stabilita per il giorno seguente giovedì 10 Novembre. E ripartendo dall'1 a 1 dell'andata, fu per la squadra di Arrigo Sacchi una vera manna dal cielo, come un muro di Berlino abbattuto esattamente con un anno di anticipo. 
Il Milan tornava a giocare una competizione europea dopo ben 11 anni di digiuno, dal lontano scudetto della stella del 1978 con l'addio al calcio di Gianni Rivera, seguiranno anni di fallimenti, di due retrocessioni in serie B (ci consoleremo con una insignificante Mitropa Cup), di cambi societari, di presidenze e di tanti fischi fino ad arrivare alla nuova era targata Silvio Berlusconi che seppe tramutare quei sonori fischi in gioiosi canti ed eroiche ovazioni. 
Ma dopo il fallimento della prima gara, risultò buona la seconda nonostante un avvio di marca slava ed un autogol opera di Vasiljevic non visto dalla terna arbitrale sarà Van Basten a siglare il vantaggio, ma il nostro Donadoni riceverà, sempre dal solito Vasiljevic, una gomitata killer tale da fratturargli la mandibola. E piovve sul bagnato perchè fece anche seguito il pareggio di Stojkovic (replica del gol a San Siro).
Al termine dei 90' le squadre andranno ai supplementari sull'1 a 1 e la partita si risolverà ai rigori dove il nostro portiere Giovanni Galli si supererà parando due penalty di cui uno al "Genio" Savicevic e consentendo così al Milan di superare il turno ed avviarsi alla conquista della sua terza Coppa Campioni sconfiggendo e travolgendo in finale, di fronte a quasi 100.000 tifosi Rossoneri accorsi al Camp Nou di Barcellona, i rumeni dello Steaua Bucarest per 4 reti a 0 con le doppiette di Ruud Gullit e Marco Van Basten....ragazzi!!...accendete le luci in sala...perchè io ...allora ero là...in mezzo a quei tifosi... eravamo ebbri di gioia....ed il solo pensiero...il ricordo indelebile di quella eroica serata...  con il frastuono di quei 100.000.....ancora nelle orecchie... anche se a distanza di ben 31 anni....fà riaccapponare la mia pelle e rivivere con il solo ricordo, senza l'aiuto di filmati....quella magica atmosfera... colorata di Rosso e di Nero!!

Atto II - La riunione - Venerdì 11 Novembre 1988
Ma l'euforia di quel giovedì sera durerà solo 24 h.  Il Direttore di filiale Dott. Di Biasi, un veneto cresciuto in fabbrica  ed arrivato alla dirigenza dopo svariati anni di gavetta, convocò una riunione per quello stesso venerdì alle ore 16. Tutti i dipendenti, venditori e funzionari entrarono nella sala riunioni con un velo di tristezza stampato sul volto, quasi a voler presagire le parole del Direttore che dopo pochi minuti di attesa così si espresse.  
"Buona sera a tutti cari colleghi, vengo a dirvi che la nostra azienda, pur essendo stata leader indiscussa per svariati anni nella produzione, vendita ed installazione di centralini telefonici, sta risentendo da un paio di anni a questa parte della concorrenza dovuta all'avvento di alcune industrie giapponesi, coreane e cinesi espressione di innovative e significative modifiche a tutto il settore telefonico. Di conseguenza la nostra azienda avrebbe perso consistenti quote di mercato, specie con la chiusura dell'ultimo bilancio e si vede costretta, suo malgrado, a ridurre al minimo le spese e tagliare i così detti "rami secchi"....ora cari colleghi...non ve ne abbiate...la Direzione centrale apprezza ed ha ampiamente apprezzato il lavoro fin quì svolto dalla filiale romana, ma per quanto vi ho detto poco fà...si vede costretta a ...( segue ...una sorta di conmmozione...alla Fornero...!) ...chiudere la Filiale di Roma...pur salvaguardando il posto di lavoro dei dipendenti...il vostro posto!!....ma non più a Roma!...bensì nella fabbrica e sede  centrale di Milano. Tutto il personale dipendente commerciale e tecnico verrà  di fatto trasferito a Milano a decorrere dal prossimo 1' Dicembre ...e per i primi 2 mesi di trasferta verrà risarcito dall'azienda come da C.N.L. dei metalmeccanici, successivamente a tale periodo ciascun dipendente dovrà provvedere a proprie spese. Si conferma il medesimo orario di lavoro osservato in questa sede.  Raccomando a tutti di passare lunedì prossimo in segreteria dove troverete i biglietti del treno per raggiungere Milano e le prenotazioni delle stanze in Hotel. Ringrazio tutti per l'attenzione prestata...e se qualcuno volesse porre delle domande...sono a vostra completa disposizione..!"   
Ma nessuno fiatò! Dal fondo della sala qualcuno sussurrò all'orecchio del vicino..."...e... la sua soddisfazione...è il nostro miglior premio!!" ...con tanto di risatina ironica condita da un più pesante e sempre sussurato...: "...ahh!!!...caro Carletto...a 'sto giro ...c'hanno ben bene...inchiappettato!!...ma proprio bene!!!"   
Nonostante i termosifoni fossero a manetta, data la giornata molto fredda, in pochi secondi calò un gelo polare, una segretaria svenne ed una sua collega si agitò prontamente nel tentativo di rianimarla, mentre un venditore, l'unico a porre una domanda, chiese semplicemente il permesso di accendersi una sigaretta...era la sua ultima fumata romana! 

Quella sera rientrai in casa con la mente calamitata in quell'omelia del Dott. Di Biasi, ma non ebbi istantaneamente il coraggio di riferire quella funerea novità specie ai ragazzi impegnati nei loro studi al liceo ed a mia moglie Angela in cinta di quattro mesi.  Avrei meditato sul da farsi durante il weekend senza rovinarlo alla famiglia...pensando ad un vecchio e saggio detto che vede nella notte una buona consigliera....e così pensai che avendone a disposizione ben due, la mia mente riuscisse a  partorisse una soluzione...ma pregai, credetemi,  affinchè fosse la meno dolorosa possibile.

Atto III - Il treno -  Domenica 4 Dicembre 1988
Sono alla stazione di Roma Termini, il diretto proveniente da Napoli delle 22.30 è in perfetto orario.  Nel biglietto mi è stata assegnata la cuccetta N° 10 della quarta carrozza.  Salgo, lo scompartimento è buio, tiro la tendina ed accendo la luce, la cabina con cuccette è occupata da una sola persona, un uomo sui 40 anni che riposa, ancora vestito, sul lettino posto in alto..."...Mi scusi tanto signore...non volevo svegliarla ....sistemo la mia roba e rispengo la luce così lei potrà riprendere il suo sonno..."    "...Ahhh...nun ve' state a preoccuppà....non tenevo sonno...tanto o viaggio è lungo!...e poi nun se dorme...stamo capitati proprio sopra u' carriello du trieno...ehhh...vabbè!... scusate tanto... nun me so' nemmeno presentato!!...piacere io so' Carmine...e voi!?"  "...molto lieto...Massimo."  Carmine si era prima messo a sedere sulla cuccetta e subito dopo scendeva dalla scaletta, apriva una borsetta e ne estraeva un thermos con del caffè fumante..... mi chiese se ne gradissi un bicchierino, ringraziai dicendo che non mi avrebbe fatto dormire...allora lui replicò il fatto delle ruote sotto ai nostri letti e ravvisai in quella ripetuta gestualità, nel suo modo di parlare le qualità di un partenopeo verace ed in ultimo mi colpirono anche i suoi tratti somatici caratterizzati  da un volto snello, affusolato, con mascelle pronunciate, oserei dire quasi spigolose, infine una fitta capigliatura nero corvino e marcate, folte, nerissime sopracciglia, ne creavamo il ritratto di una persona  importante e nello stesso tempo audace, scaltra...e fortemente somigliante, fisicamente, all'amato attore napoletano Massimo Troisi.

Alle 22.45 in punto il treno cuccette Reggio Calabria - Napoli - Roma - Milano - Chiasso ripartiva per fermarsi circa un'ora dopo ad Orte, una breve sosta che consentì a Carmine di prendere un panino ed una bibita al volo dal finestrino del treno (a quei tempi ancora si abbassavano) da quei barman ambulanti sui marciapedi delle stazioni (anche questa è una cosa pressochè scomparsa...come i famosi fattorini portavaligie!). Terminato il suo frugale pasto mi chiese il permesso di fumare, ed io da sempre non fumatore gli risposi che avrei preferito accompagnarlo in corridoio per avere così un' aria più pulita nello scompartimento durante la notte. Ci mettemmo a conversare così a lungo che non ci accorgemmo che il treno aveva superato Firenze e stava attraversando le gallerie al di sotto dell'Appennino alla volta di Bologna.  Carmine mi raccontò che tutte le domeniche sera prendeva quel treno per scendere al lunedì mattina a Chiasso in Svizzera. E così mi venne da domandargli: " Carmine...di cosa ti occupi nella vita!?"  "....dicimmo che viaggio per affari....e voi...che lavoro tenete?!"  "...ehhh...Carmine...ma non avevamo detto di darci del tu!?!"  "...è ma nun ce fate caso...è una mia deformazione...nun ce riesco proprio...è n'abbitudine...anche mio padre...buon anima...dava del voi a tutti...beh...ma allora diteme...che lavoro facite??"           "...ahh..è una storia lunga...Carmine!...diciamo che faccio il tecnico telefonico in trasferta a Milano..."  "...allora tu scendi a Milano..."  "...è già!...perchè tu dove scendi?"  " ...io scendo a Chiasso..."  "..Chiasso!?!..ma è Svizzera!!"   "...ehhh...sì..certo è Svizzera!...ma ti ho detto che viaggio per affari...ma mo' nun tengo passione pe' parlà de travagliu...cambiamme argomento...dimme nu poco...ma tu... pe' che squadra tieni?!?"  "...Io sono tifoso del Milan..Carmine!"  "...Maronna...nun ce posso crede'!...nu romano che tiene pe' lu Milan!!....e allora te fà bbuono andà a travajà a Milano...cusì stai vicino ai tuoi beniamini...e quest'anno co' 'sto Berlusca ...e quei tulipani...siete forti assai!!"   "...beh... almeno si spera Carmine...confidiamo di andare a vincere la nostra 4a Coppa Campioni...tu invece per quale squadra fai il tifo??"  "...e me lo chiedi pure...ma per il Napoli... no!!...il Napoli del grande Maradona...!!"

Alle 3 in punto quel treno-cuccette si arrestava al terzo binario della stazione di Bologna con una sosta di ben 40 minuti, e fu sempre così in tutti i miei 18 mesi di pendolarismo Roma-Milano, una volta un capotreno mi disse che quella sosta era studiata appositamente per non far perdere il sonno ai passeggeri ...la valutai come una battuta ma in effetti sostare senza il tum-tum delle rotaie è sicuramente un sospiro nella lunga notte in treno. Faceva un caldo insopportabile in quel compartimento e l'aria calda non era regolabile, lo poteva fare solamente il controllore, lo cercammo ma risultò introvabile, forse approfittando di quella lunga pausa magari stava facendo un break al bar della stazione. Carmine soffriva tremendamente quel calore eccessivo e così si tolse la giacca del pigiama ed io notai, nel bagliore della luce blu notturna, che sopra la sua maglietta della salute indossava una sorta di canottiera, come fosse di tela, avente in tutta la sua circonferenza una serie di tasche disposte in tre fila orizzontali.  Carmine spostò il cuscino, si coricò su di un fianco per prendere sonno e quella specie di giubbotto si scompose per un attimo... ed io, di ritorno dalla toilette, prima di coricarmi nel letto al piano di sotto, notai in una di quelle tasche fuoriuscire l'effige della testa di un Caravaggio...la nostra vecchia banconota da £ 100.000...allora di colpo compresi...tutte quelle tasche nella canottiera/ giubbotto era stracarica di mazzette di soldi...viaggio di affari...salita a Napoli...discesa a Chiasso prima cittadina Svizzera vicina al confine...Svizzera!...da sempre un rinomato paradiso fiscale!                                                                                                                                                           Ore 6.45, il treno-cuccette entrò in Stazione Centrale a Milano... presi la mia valigia, vorrei salutare Carmine ma aveva preso un bel sonno....russava!....e così non volli disturbarlo. Non lo rividi mai più...lessi sul Corriere nella primavera dell'anno successivo che una squadra di finanzieri italiani in collaborazione con la Polizia Elvetica avrebbe arrestato un facoltoso faccendiere certo C. S. di anni 46 per esportazione illecita di valuta. Ero stato inavvertitamente testimone di un "Chi l'ha visto"...girato un quarto di secolo prima!                                       
La vita continuava, avevo trovato alloggio in una camera di una piccola pensione dalle parti di Piazza Aspromonte a poche centinaia di metri dalla mia nuova sede lavorativa. Ero a Milano dalle 7 del lunedì mattina fino alle 16 di ogni venerdì, poi con un treno diretto delle 17.30 rientravo a casa verso mezzanotte e mezza dove mi attendeva un piatto coperto di spaghetti ( come nel celebre film di Sordi), vivevo il mio weekend avvolto nel calore della famiglia per abbandonarla nuovamente subito dopo la cena di ogni domenica sera e fuggire a Termini dove il solito treno delle 22.30 mi attendeva per ripartire alla volta di Milano.
Quel mattino a Milano c'era la nebbia... lasciai invece la capitale con un maestoso tramonto sul Cupolone!

Atto IV - Il ritorno -  Aprile 1990
"Buongiorno Michele!...ti posso offrire un caffè?"  "...Sì...volentieri Massimo...stamane ancora non l'ho preso!"  Michele era un caro collega di reparto, eravamo diventati molto amici, anche lui faceva il pendolare vivendo con i suoi a Vercelli, un'ottantina di km da Milano, ma sia al mattino che alla sera trovava in auto un bel traffico e così anche lui accumulava una buona dose di stress, lui per il logorio giornaliero casa lavoro, io per la lontananza con la mia famiglia e con mia moglie Angela, affaccendata a tribolare con gli ultimi mesi della sua gravidanza, e avendo due figli maschi attendevamo con ansia l'arrivo di una femminuccia, ma decidemmo di comune accordo che non si facessero esami particolari (a quei tempi la Tac non era così diffusa) per scoprire il sesso del nascituro, sarebbe stata una sorpresa...anche se ovviamente dopo due maschi...e il sottoscritto...la rappresentanza maschile in casa era più che rappresentata...e allora... che arrivasse una bella bimba!...ma se fosse un bimbo sarebbe comunque un grande gioia per tutti, dopo ben 14 anni di distanza dall'ultimo nato! 

Entrammo in ufficio e sulla nostra scrivania prendemmo visione dei due interventi del giorno a noi assegnati, io lessi la prima scheda: "Ditta Rossi & C.- Solbiate Arno - Centralino telefonico fuori uso a seguito di un violento temporale "  mentre sento Michele leggere la seconda scheda e... gioire!  "...No...no!!!...Massimo...non ci posso credere!!!...sai dove abbiamo il secondo intervento del giorno!?! "  "...non saprei...ma ti vedo eccitato!!..dimmi pure...son tutt'orecchie!!"  "....Centro Sportivo Milanello!!..caro Massimo...ce ne andiamo a riparare il centralino telefonico dentro la tana del nostro.... Milannn!!!" Ci abbracciammo festanti mentre entrava l'ingegnere caporeparto, notoriamente tifoso bianconero, c'invitò alla calma e al contegno...piuttosto ci disse di preparare il materiale occorrente....ma forse, pensammo, stava semplicemente combattendo con un lieve attacco d'invidia....con un  cospicuo riflusso di fiele! ( la sua Juve quell'anno fece solo il 4° posto dietro Napoli, Milan ed Inter).

"Scusate signori...avete il "passi" per entrare?"  Erano le 15 circa di un venerdì di fine Aprile e ci trovavamo alla sbarra d'ingresso del Centro Sportivo di Milanello dove Ambrogio, il sorvegliante, lasciava transitare i non "tesserati" solo dopo aver riempito una scheda d'ingresso che ne motivasse l'ingresso. "...Ahh...guardi signore...come si chiama!?"  " Ambrogio...o meglio Ambros' per gli amici!"  "...allora Ambros' siamo due tecnici per il centralino telefonico...hanno chiamato la nostra ditta...dopo il temporale di ieri c'è stato un guasto ed alcuni telefoni sono rimasti isolati..."  "...giust'appunto...ecco perchè stamane non riuscivo a passare una chiamata per il Mister Arrigo...!"  "...ma perchè....la squadra del Milan si sta allenando proprio ora..."  "...e certo ragazzi ...domenica abbiamo l'ultima partita a Bergamo...e siamo solo a 2 punti di distanza...ahhh...se non ci fosse stata quella monetina sulla testa di Alemao....ricordate!?"...ma voi due...siete milanisti spero...sennò ...mica potete entrare!!"  "...tranquillo Ambros'...tranquillo...siamo due Rossoneri al 100%...!"  "....ma...non è che mi convinci tanto...proprio tu!...con quell'accento ...alla Sordi!!"  "...ehhh...Ambros' è una storia lunga...ammetto...da bambino ero un "lupacchiotto"...ma una bella domenica vidi un Roma Milan...e m'innamorai di un certo Gianni Rivera... da allora rimasi milanista per sempre!!"  "....ma che bel gesto!!...ti fà onore...vedo dalla scheda d'ingresso che avete compilato... che ti chiami Massimo..!"  "...sì..Ambros'...Massimo...un romano milanista!....è proprio il massimo ...non trovi!?"  "...entrate ragazzi...riaparate bene i nostri telefoni!!...ah...la stanza del centralino si trova dietro al bar adiacente alla sala del camino!..buon lavoro ragazzi!!...e forza Milan...sempre!!"  "...grazie ...Ambros'..grazie ...e sempre..forza Milan!!"

Il  forte temporale del giorno avanti aveva fulminato una scheda interna alla quale erano attestati una decina di telefoni tra cui quello del nostro coach Arrigo Sacchi, di due massaggiatori e quello del D. S. Ramaccioni che incontrammo al bar mentre sorbivamo un caffè alla fine del nostro intervento. Dalle vetrate vedemmo uscire in fila tutti i nostri giocatori... e la nostra pelle venne istantaneamente percorsa da brividi di freddo e di fuoco insieme....s'affacciò per un attimo Alberigo Evani per prendere una bottiglietta di acqua...lo salutai ma non ebbi il coraggio di chiedergli l'autografo...stavano lavorando, approntavano con Sacchi le ultime rifiniture in vista dell'incontro di domenica a Bergamo per l'ultima di Campionato. In quella stagione 89/90 il Milan arrivò secondo a 2 soli punti dal Napoli vincitore del suo secondo scudetto con Maradona. Ma l'annata fu estremamente positiva per i nostri colori. Il 7 dicembre 1989 vincemmo la Supercoppa Uefa battendo il Barcellona per 1 a 0 con rete di Evani. A distanza di 10 giorni conquistammo per la seconda volta la Coppa del Mondo, battendo a Tokyo i colombiani dell'Atletico National per 1 rete 0 grazie alla realizzazione del solito Evani. Infine conquistammo la nostra quarta Coppa Campioni battendo al Prater di Vienna il Benfica per 1 a 0 co rete di Rijkaard. Dunque un grande Evani di cui nel tempo a seguire si è sempre parlato molto poco, forse la sua bravura nonché umiltà fu sovrastato dal strapotere calcistico del famoso trio olandese.  Lasciammo Milanello vedendo la squadra degli "Invincibili" allenarsi sul campo, fu tanta l'emozione che provammo allora e che tuttora mi pervade al suo semplice ricordo.

Ma le emozioni quella sera non finirono al chiudersi della sbarra che gentilmente Ambros' ci aveva alzato qualche istante prima per farci uscire con il pollice di tutti noi sollevato in gesto di vittoria, rientrai stanco alla mia pensioncina e andai dritto verso il bagno per farmi una doccia e mentre mi asciugavo la proprietaria bussò alla mia porta per consegnarmi una raccomandata arrivata nel pomeriggio....aveva il timbro postale di Roma...la aprii quasi tremando...aveva già visto il mittente...era una Ditta romana del settore telecomunicazioni....
"...
Egregio Signor Massimo B. è con piacere che veniamo a comunicarLe la sua assunzione......dovrà presentarsi lunedì alle 8.30 per prendere servizio....."
...seguì il silenzio più muto....poi un urlo...da stadio!!!  "...Anna!!...Signora Anna!!...posso usare il suo telefono per una cosa urgente....?'"  "....Ma certamente..Sig. Massimo...ma per caso la sua signora ha partorito!?"  "...non ancora...Signora Anna...non ancora...ma mancano solo un paio di settimane...ohh!...Gesù!..quante cose insieme!!"  "...ma sono cose buone ....Sig. Massimo...vero!?"  "...buonissime...Signora Anna...buonissimissime!!"  

Salii sul treno per l'ultima volta alla Stazione Centrale di Milano alle 10... non era il solito diretto ma era il Pendolino....non impiegava 7ore e mezza per arrivare a Roma bensì soltanto 4h e 35'...non presi la seconda classe...bensì la Prima!!...Crepi l'avarizia!!...tornavo per sempre a casa..a casa mia! 
Lasciai a Milano la nebbia che anche quel mattino, se pur rada, era sempre presente...arrivai a Roma alle h. 14.35 in punto... e a Roma splendeva un sole caldo e luminoso! 
Mio figlio Manuel mi attendeva a Termini con l'auto e dopo mezz'ora ero a casa mia con mia moglie Angela col pancione...con i miei figli...con un piatto fumante di spaghetti all'amatriciana che aspettava di essere inforcato!...e l'inforcai...alla Sordi..."...m'hai provocato...e me te magno!!!"   
Ero felice!...eravamo tutti felici!!....anche la pancia di Angela ....mi fece accostare l'orecchio ...anche quella creatura sembrava felice...almeno!...si avvertivano dei piccoli calcetti!! .......era Sofia...nasceva dieci giorni dopo...quando la vidi per la prima volta...con quel volto roseo come una pesca...pareva che mi sorridesse...quasi a voler dire: "...bentornato!...Papà!"

Un abbraccio
Massimo 48