Scriviamolo chiaramente, senza ipocrisia: consideriamo le pause del campionato dedicate alle partite della Nazionale l’apostrofo tra le parole “ma che c’mporta”.

In tali occasioni, potremmo nutrire un qualche interesse solo dinanzi a partite decisive per la qualificazione alla competizione finale, ma quale attenzione o trasporto emotivo ci può suscitare un “epico” scontro contro la Grecia, in un girone composto inoltre da Finlandia, Armenia, Bosnia ed Erzegovina, Liechtenstein…il nulla mischiato con il niente.

Invece, quando a fine stagione, si svolgono Europei e Mondiali, l’interesse (se riusciamo a qualificarci…) si riaccende e diventiamo tutti tifosi della Nazionale; anche se, purtroppo, la nostra avventura in tali competizioni raramente, in questi ultimi anni, ci regala soddisfazioni e men che meno giunge all’epilogo finale. Veniamo eliminati quasi subito, dando una plastica dimostrazione del valore attuale della nostra Nazionale.

Eppure un tempo, non era affatto così, tanto è vero che nelle graduatorie ufficiali della Fifa, edite dal 1993, l’Italia è stata sul primo gradino del podio nel 1993 (novembre) e in più mesi del 2007. Ovviamente, le peggiori performances riguardano i tempi recenti: 21° posto nel corso del 2018 (e ora siamo al 15°) [Fonte Wikipedia].

Rimanendo ai trionfi ottenuti nella massima competizione internazionale, l’Italia si laureò, come noto, campione del Mondo nel 1934, 1938, 1982 e 2006 e, non volendo tediare l’eventuale lettore con retrospettive di quasi un secolo fa, mi limiterò agli highlights dei ricordi delle ultime due edizioni vinte e ad una constatazione riguardante quale fosse la squadra di club più rappresentata in quelle Nazionali

Nel 1982, la rosa dei ventidue giocatori di quella mitica Nazionale era composta dai portieri: Dino Zoff (Juventus), Ivano Bordon (Inter), Giovanni Galli (Fiorentina); difensori: Franco Baresi (Milan); Giuseppe Bergomi (Inter); Antonio Cabrini (Juventus); Fulvio Collovati (Milan), Claudio Gentile (Juventus); Gaetano Scirea (Juventus); Pietro Vierchowod (Fiorentina); centrocampisti: Giancarlo Antognoni (Fiorentina); Giuseppe Dossena (Torino); Giampiero Marini (Inter), Gabriele Oriali (Inter); Marco Tardelli (Juventus); Franco Causio (Udinese); Bruno Conti (Roma); attaccanti: Daniele Massaro (Fiorentina); Alessandro Altobelli (Inter); Francesco Graziani (Fiorentina); Paolo Rossi (Juventus); Franco Selvaggi (Cagliari);

Con sei giocatori presenti, la Juventus era la squadra più rappresentata. Zoff, Cabrini, Scirea e Tardelli giocarono per intero tutte le partite del Mondiale. Rossi fu il capocannoniere della competizione con 6 reti e vinse l’edizione 1982 del “Pallone d’Oro”.

Dopo un avvio stentato, il crescendo della Nazionale fu impressionante: nel girone che, in caso di vittoria, avrebbe dato l’accesso alle semifinali, finimmo con Argentina e Brasile (in pratica il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro). Disputiamo la prima partita con l’Argentina e vinciamo 2 a 1. Segnano Tardelli e Cabrini. Gentile annichilisce Maradona. Affrontiamo quindi il Brasile (composto da una squadra stellare, che aveva nel frattempo battuto l’Argentina 3 a 1). Ai verdeoro, per passare alle semifinali basta quindi un pari per la migliore differenza reti. Vinciamo 3 a 2 con una tripletta di Rossi, che diventa l’”hombre del partido”. Questa partita assurge a livello dell’altrettanto mitica Italia-Germania 4 a 3 dei Mondiali di Mexico 1970. In semifinale, affrontiamo la Polonia, che battiamo 2 a 0 con doppietta di Rossi. In finale battiamo la Germania 3 a 1. Altobelli mette il sigillo dopo i primi due goal di Rossi e Tardelli. Siamo campioni del Mondo per la terza volta nella nostra storia!

Nel 2006, la rosa dei ventitre giocatori della Nazionale era composta dai portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Angelo Peruzzi (Lazio), Marco Amelia (Milan); difensori: Andrea Barzagli (Palermo); Fabio Cannavaro (Juventus); Fabio Grosso (Inter); Marco Materazzi (Inter), Alessandro Nesta (Milan); Massimo Oddo (Lazio); Cristian Zaccardo (Palermo); Gianluca Zambrotta (Juventus); centrocampisti: Simone Barone (Torino); Mauro Camoranesi (Juventus); Daniele De Rossi (Roma), Gennaro Gattuso (Milan); Simone Perrotta (Roma); Andrea Pirlo (Milan)); attaccanti: Alessandro Del Piero (Juventus); Alberto Gilardino (Milan); Vincenzo Iaquinta (Udinese); Filippo Inzaghi (Milan); Luca Toni (Fiorentina); Franceso Totti (Roma).

Con cinque giocatori presenti, Juventus e Milan erano le squadre più rappresentate. Buffon e Cannavaro giocarono per intero tutte le partite del Mondiale e furono decisivi. Cannavaro vinse l’edizione 2006 del “Pallone d’Oro”.

Il cammino dell’Italia fu sostanzialmente anonimo e rischioso sino alle semifinali, quando a Dortmund (stadio sino a quel momento imbattuto per i tedeschi) affrontiamo la Germania. Buffon effettua parate formidabili su Klose e due volte su Podolski (quella del secondo tempo supplementare ha del miracoloso: il gran tiro dell’attaccante tedesco a colpo sicuro è stoppato da Buffon con la mano di richiamo, che alza il pallone sopra la traversa). Nel finale del secondo tempo supplementare stronchiamo la Germania con reti di Grosso e Del Piero. Il 9 luglio 2006, a Berlino, affrontiamo la Francia in finale. Andiamo sotto dopo pochi minuti dall’inizio, con un rigore beffardo (cucchiaio) di Zidane; ma al 20’ pareggiamo con un colpo di testa di Materazzi su angolo battuto da Pirlo. Dopo un inizio pirotecnico, la partita si spegne e si trascina sino al novantesimo, con pochi sussulti (traversa di Toni). Alla fine del primo tempo supplementare, Buffon effettua una parata pazzesca su colpo di testa ravvicinato di Zidane, che colpisce così violento da sembrare un tiro con i piedi. Buffon si piega leggermente e si inarca in volo, smanacciando sopra la traversa. Zidane è attonito e, evidentemente ancora frastornato, il francese, all’inizio del secondo tempo supplementare, si fa espellere per la famosa testata a Materazzi. Si va ai rigori. Siamo infallibili, mentre i francesi sbagliano la trasformazione con Trezeguet. Al rigore decisivo di Grosso è il tripudio! Campioni del Mondo per la quarta volta!

Liberi dalle emozioni del momento e da quei ricordi, per tutti indimenticabili, sarà possibile, a freddo, soffermarsi a pensare che la Juventus è stata la squadra (ex aequo con il Milan nel 2006) più rappresentata nella rosa delle due Nazionali Campioni del Mondo 1982 e 2006 e che i giocatori della Juventus sono stati determinanti nelle due edizioni per la cavalcata e vittoria finale (con certificazione tra l’altro di due palloni d’oro).

Magari ciò rischia di non piacere a tutti gli antijuventini d’Italia, ma la storia è questa: una storia che la Juventus (anche quando vestita d’azzurro) ha scritto solo e sempre sul campo (…a proposito, per quanto occorrer possa, segnalo che ai Mondiali del 1934, i giocatori della Juventus presenti in rosa erano nove su ventidue..)