Con la cessione di Jesus Suso a titolo definitivo, imposta dalla qualificazione del Siviglia in Champions e vidimata in tal senso dal suo contratto, la società Milan sembra aver iniziato quell'indispensabile opera di alienazione di zavorre, pesantissime eredità di anni di mercati fatti coi piedi, coi favori agli amici degli amici e dalla totale assenza di direttori sportivi (anche Galliani in questa veste senza Braida ha eguagliato Mirabelli per capolavori realizzati). Sono anni, almeno dalla dipartita di Pirlo, che cerchiamo un giocatore in grado di avere una visione di gioco partendo davanti alla difesa ed uno stuolo di saltimbanchi (quelli con dipinta la lacrima triste) ha collezionato gli acquisti di Montolivo, Honda, Bertolacci, Essien e compagnia senza il minimo tentativo almeno di abbozzare l'ingaggio di qualcosa che ad un regista almeno assomigliasse da lontano, anzi, con la presunzione di spacciare pseudo-centrocampisti da interregionale per il tassello mancante. Oggi siamo molto più avanti nell'opera di dismissione di zavorre indegne di quanto non lo fossimo quando Gattuso insistette due anni fa per la riconferma di Bertolacci, una delle più clamorose vergogne della Storia di questi colori, per manifesta mancanza di centrocampisti: era meglio fare a meno anche di lui e che in campo ci scendesse Fassone.

Rimangono, con i rientri sciagurati che ci attendono, ancora un numero deprecabile di figuri che intasano la rosa, le casse, e frenano, se non ceduti, la sperata campagna di rafforzamento alla quale credo ancora poco. E ci credo poco perché il fiato alle trombe della riconferma di Pioli e quella probabile di Bonaventura e, Dio non voglia, di Calabria, sta assumendo contorni da propaganda anni 30 e sembra il preludio al fatto di accampare le solite scuse per non intervenire sul mercato. In breve non discuto il fatto che Maldini abbia capito da novembre chi ci serve, ma che Gazidis gli riempia il portafoglio. Sulla capacità di Pioli di essere arrivato ai profili che ci servono (non sono affatto pochi) ho ancora molti dubbi visto che con lui Suso era titolarissimo e ci è voluto Ibra per far capire ad un branco d'incompetenti che, piuttosto, era meglio regalarlo. Destino che riserverei senza alcuna remora a Duarte, Laxalt, Paquetá, Rodriguez, Halilovich, Calabria: come si può vedere è mezza squadra, una montagna di soldi in ingaggi ed una montagna di zero assoluto in campo; ancora un bilancio troppo sostanzioso ed ingombrante per pensare che, senza una loro cessione alla velocità di curvatura, il fondo che ci gestisce controvoglia metta mano ai sesterzi. Questa dovrebbe essere la priorità di Maldini, ma solo a leggere i nomi ho la sensazione che qualsiasi club non venga a prenderseli nemmeno gratis.