Questa sera vorrei vedere Torino in festa, per una vittoria del Toro, vorrei che metaforicamente la Mole diventasse granata, illuminata come il 4 maggio in onore degli Invincibili, accesa da una vittoria netta, una notte di festa, per un regalo che i giocatori del Torino avranno fatto a se stessi, diventando finalmente grandi e consapevoli delle proprie qualità. Consci del colore della loro maglia, quello descritto da Giovanni Arpino: „Russ cume 'l sang fort cume 'l Barbera” (rosso come il sangue, forte come il Barbera n.d.r.). Eh si, me car Arpino, tu eri della Juve, ma eri uno sportivo che amava il Grande Torino perché “veuj ricurdete adess, me grand Turin. En cui ani 'd sagrin unica e sula la tua blessa jera.“ (voglio ricordarti adesso, mio grande Torino, In quegli anni di dispiaceri c’era la tua unica e sola bellezza”. N.d.r.). Caro Arpino che definivi  il calcio della Juve come l’esperanto ed il gergo quello del Toro, vorrei dirti che “la lenga a l’è l’anima d’en popul, dommie l’anima ai nostri cit!” (La lingua è l’anima di un popolo, diamogli l’anima ai nostri bambini”n.d.r) così come l’autentica e genuina anima piemontese è granata! E il piemontese non è un gergo ma una lingua regionale, “la lenga dl’ coeur”.

Vedi caro Arpino quante cose si giocano in un Derby? Quali forze si sprigionano in quella partita, se i suoi giocatori sono in grado di interpretarla a dovere, dando tutta la tecnica e la forza agonistica di cui sono capaci. Nel Derby della Mole si liberano il carattere e la caratteristica di ogni giocatore.
Fra tutte le immagini scolpite nella memoria c’è quel pallonetto di Pulici su Zoff, quella magia balistica che solo Pupi poteva inventare, Ma non è l’unica immagine relativa a quell’episodio. Pulici aveva corso tanto ed era senza fiato, sorretto da Bui verso il centrocampo, quando furono chiamati da Morini che gli indicava di varcare la linea mediana del campo. Bui e Pulici all’unisono lo mandarono al diavolo e, se il goal fu la rappresentazione della tecnica sopraffina di Pulici, l’immagine del derby fu quella di Bui e Pupi che mandarono a quel paese Morini.

Di questo noi granata avremmo bisogno, di una partita vera, interpretata dai nostri come si interpretava allora, con Gallo Belotti, granata come non mai, che da Capitano incorna la Juve con un guizzo dei suoi, magari con una rovesciata su cross di Baselli! Due del Toro, del Toro veramente che dimostrano come la squadra sia viva, sia solida e sappia farsi valere in quella classifica falsa e ingenerosa.
Da casa mia vedo lo Stadio Olimpico Grande Torino, la Fiaccola Olimpica, La Torre Maratona, La Mole e Superga. Loro guarderanno in diretta per me questo derby.

Lo vedrò alla TV, ma non solo. Anche con gli occhi della fantasia, quando e se avvertirò il goal prima che questo arrivi. Lo sentirò anche alla radio, più vicina alla realtà, più immediata, così come si faceva col Grande Torino. Lo vedrò tenendo aperte tutte le finestre di casa mia per udire il suo respiro e i segnali che mi diranno cosa sta succedendo e chi ha segnato, ancor prima della TV o della Radio. Oggi la sinfonia sarà il derby, un po' particolare perché senza pubblico, ma sempre speciale perché un derby è sempre unico. Un derby all’Olimpico Grande Torino, all’insegna di quei grandi, i più forti per sempre, un Derby per chi ci crede, per chi se lo sente ancora dentro e chi lo giocherà con l’anima del derby, con rispetto degli avversari e il tremendismo granata.

Forza Toro, hai bisogno di quei punti, hai bisogno di quell’autostima che ti darebbe la vittoria. Forza Capitano, vinci questo derby! Forza Ragazzi, Forza Ragazzi!!!