LA MIOPIA DI SUPERMAN
(sempre di cazzeggio si tratta...)

INTER-ROMA 0-0

"Dai, fammi provare!"

È così che immagino la nostra settimana in testa alla classifica. Come se avessimo chiesto alla legittima proprietaria del campionato di farci provare l'ebbrezza di esserne alla guida. Adesso, dopo il pareggio interno con i giallorossi, dando per scontato (sarebbe gradita la smentita) che la Juve, data speranzosamente in crisi dai molti, che non potendo auspicare un improvviso livellamento in alto del nostro campionato, provano ad immaginare i bianconeri affetti da qualche problema che ne rallenti la corsa, dando modo agli altri di sentirsi in qualche modo coinvolti anche per la lotta alla prima posizione... uffa, che tirata! Riprendiamo: dicevo, dando per scontato che la Juve vada, in un modo o nell'altro, a prendersi i tre punti in casa della Lazio, ci chiederà di cedere di nuovo la guida del campionato, prima che ci si vada a schiantare da qualche parte per scarsa dimestichezza nei controlli.

Ce l'hanno fatta provare, la guida del campionato, in questo periodo dell'anno quando, stagione meravigliosa del Napoli sarriano a parte, il campionato andava a chiudersi e gli juventini potevano risparmiare sui festeggiamenti unendoli a quelli del Natale e del Capodanno e appuntando un altro scudetto da qualche parte, con fare un po' annoiato. Ecco, ce l'hanno fatta provare quando solo chi ha dimostrato di essere adulto può farlo con liceità, senza rischiare di cappottarsi, come fanno alcune squadre che arrivano nelle prime posizioni a tutta velocità e poi proseguono, acciaccate nel morale e nella carrozzeria (squadra) con il motore un po' sbiellato, a metà classifica o peggio. Noi abbiamo dimostrato di sapere quando fermarci e ieri l'abbiamo dimostrato, come buon segno di maturità: la Roma ha fatto il suo, noi un po' meno, soprattutto lì davanti, dove Lukaku e Lautaro, dopo le scorpacciate di complimenti, condizionati opportunamente dai difensori giallorossi, hanno sbagliato quanto si poteva, ma con nonchalance, senza accanimento. Ogni tanto, o il portiere o un difensore avversario, provavano a stuzzicarli, buttando loro tra i piedi il pallone, per saggiarne i riflessi e provare il brivido dello scampato pericolo, ma anche così, sportivamente, si lasciava correre, facendo finta appena di interessarsi alla cosa.

AFFARI DA NON FARE...

Vi è stato, invero, il buon Vecino che istintivamente, colto di sorpresa da uno scellerato passaggio filtrante di Borja Valero (lo adoravo nel periodo viola e, qualche volta, a sprazzi, anche in nerazzurro lo ritrovo) troppo preciso per essere snobbato, ha colpito di esterno il pallone a spiazzare il portiere avversario. Probabilmente pentendosi in istante dopo, per il rischio fatto correre agli avversari. Proprio lui che sembra sia stato offerto alla Roma, a detta di qualche giornale sportivo, per avere in cambio il titolarissimo (di qualche anno fa) Florenzi, che ieri partiva dopo Santon (infortunatosi in fretta) e Spinazzola, per entrare all'89'. Apprezzo moltissimo Florenzi ma, dopo il colpaccio fatto due estati fa, quando siamo riusciti a sgravarci del peso di Zaniolo (che subito dopo fu convocato in Nazionale da Mancini, pur non avendo neppure esordito in campionato) per un piatto di preziosissime lenticchie, non so come mai, ma, quando sento parlare di scambi e affari con la Roma, istintivamente, cerco un muro a cui appoggiarmi, colto da infinita stanchezza e molta voglia di sicurezza.

QUEL PAZZO VISIONARIO DI ARSENICO17

Ovviamente ho sottaciuto i meriti della Roma del tutto volontariamente, appropriandomi di tutto il merito di questo esaltante, per noi, 0-0, dovuto anche alla qualità dei tre di difesa in maglia nerazzurra. Il fatto, a dirla tutta, è che non mi ha colto di sorpresa questo risultato e che, anzi, temevo di peggio. Non perché vanti una qualche vena divinatoria tra le mie qualità nascoste, a meno che non sia nascosta anche a me, ma perché a mia precisa domanda all'eccellente Arsenico17 ottenevo in risposta un "Ho buone sensazioni!". Adesso, se lui romanista ha buone sensazioni è ovvio che non le possa trasmettere a me che sono interista anche perché, dai miei approfonditi studi sui nativi statunitensi, fatti nei moltissimi anni di letture di Tex Willer, con varie riletture a rafforzarne e imprimerne basilari e raffinate conoscenze, ho tratto che gli indiani (d'America? Anche se loro non sapevano di far gli indiani, almeno non quanto gli spagnoli che avendo smarrito la via delle Indie fecero un po' gli indiani facendo finta che fossero quelli gli indiani) avevano un grande rispetto per i pazzi visionari, reputandoli vicini a Manitù e, quindi, con poteri predittori di cui tenere altamente conto. Adesso, chi tra tutti gli utenti di calciomercato.com può essere preso in considerazione per questa bisogna meglio di Arsenico17? Da lì le mie giustificate paure.

LA MIOPIA DI SUPERMAN

Certo, anch'io, mettendo da parte la ritrosia che provo nell'espormi (anche perché mi evita spesso di fare figure barbine, anche se mi capita di farne comunque, così, tanto per fare), da non confondere con la modestia, avrei potuto avvalermi di qualche superpotere. Il problema è che sono venuto di recente a conoscenza della cosa e non sono ancora in grado di capire esattamente quali siano e come utilizzarli al meglio. Nell'ultimo colloquio, l'oncologa che mi segue mi ha chiesto di sottopormi ad una visita genetica perché sono ritenuto un soggetto anomalo, per età e stile di vita, e si sospetta che ad avere causato i miei problemi (eufemismo) sia stato un gene mutante. Alla mia faccia preoccupata e alla mia richiesta di specificare, ho ottenuto per risposta che è una cosa positiva... al che la mia fantasia ha iniziato a viaggiare, facendomi perdere qualche pezzo del discorso. Il primo appunto, che non ho fatto a voce alta, è che se la cosa è positiva, la mutazione avrebbe dovuto portarmi a diventare più un Superman che un malato, poi, mettendo insieme le due cose, "gene mutante, positivo" e "soggetto anomalo", mi sono spiegato tante cose altrimenti incomprensibili, fino ad ora, se non utilizzando l'usurato termine di "sfiga" (che comunque non sono solito utilizzare).

Ad esempio, mi sono spiegato perché, tra i 12 ed i 13 anni, mi sono accorto di essere miope, anche se non esageratamente. Allora c'era una maledizione che incombeva sulla mia generazione, ed anche su quelle precedenti la mia, a leggere in alcune righe di qualche gustoso libro di Francesco Guccini, ad esempio, che ci voleva tutti potenzialmente affetti da cecità ineludibile, se ci fossimo lasciati andare alle prime scoperte sessuali in modo, diciamo così, autodidattico. Ecco, allora non capii appieno perché, io, con la coscienza certamente non adamantina, e quindi attento a non lamentarmi, fossi tra quelli colpiti da questa sicura e prevista menomazione, mentre il mio compagno di banco, e amico inseparabile per tanti altri anni, che mi aveva rivelato di avere cercato di entrare nei Guinnes dei primati (lui la raccontava in modo un po' più terra terra) mantenesse i suoi dieci decimi di vista, anziché inciampare ad ogni passo, per non dire di quando si giocava a pallone. Oggi so che sono un soggetto anomalo, perfino una specie di potenziale Superman, ma senza i raggi X, e me ne faccio una ragione.

Confesso che anche quando l'oculista, che mi avrebbe successivamente operato, mi disse che era un'anomalia avere la cataratta alla mia età, ed era per questo che nonostante io ne avessi parlato lui l'aveva esclusa come causa del mio appannamento visivo, io avevo pensato a quegli inascoltati consigli ricevuti nella prima età, anziché accettare l'anomalia in sè. Certo, vi era stato anche qualche momento di esaltazione, che adesso spiego con il gene mutante, che mi faceva temporaneamente sentire Superman. Quando, ad esempio, calcavo i campetti di calcio. Allora, mentre mi cambiavo, non nella cabina di un telefono, come un qualsiasi Clark Kent, ma in un normalissimo spogliatoio, il ragazzino nascostamente timido si faceva da parte e lasciava il posto ad un tipetto sfrontato e sicuro di sé, con un buon controllo di palla e una discreta visione di gioco. Ecco perché allora avrei passato tutto il mio tempo a dare calci ad un pallone.

LAZIO-JUVENTUS 3-1

Piccola aggiunta dell'ultim'ora: quanto speravo, seppure non ci avrei scommesso un euro, anche perché il buon Padovan lo dava quasi per certo (e le sue previsioni non sono proprio quelle per cui si rompe il salvadanaio e si corre a scommetterci su), si è avverato e la Juve è andata a sbattere contro la Lazio per cui le chiavi del campionato rimangono ancora in mano nostra e, pur sapendo che appartiene ancora ai bianconeri, ci facciamo un altro giretto alla sua guida, sperando che stare in alto non ci dia alla testa.