Sono nato che c'erano le radioline e con loro ho passato tutta la mia gioventù fino ad arrivare alla maggiore età, quando 'Tutto il calcio minuto per minuto' era l'unico modo per sentire le partite, e che emozione, ogni telecronista era divenuto come uno di famiglia, le voci erano le stesse, cambiavano soltanto i campi, e molte volte nemmeno quelli.
Poi quando sono arrivate le piattaforme a irrompere e portare tutto il calcio in tv, che allora si vedeva soltanto nelle coppe Italia o Europee, lasciando soltanto l'emozione di seguire ogni gara della Nazionale italiana, che sia stata una amichevole, Europei o Mondiali. Così da quando avevo 6 anni ad oggi, mi sono detto "Ma perchè non fare una Top Ten, delle mie voci preferite?". Con la frase 'voci preferite' dico quelle che mi hanno sempre entusiasmato e mi hanno fatto entrare in campo pur restando seduto su una sedia. Ecco quindi i miei 10 telecronisti preferiti da ieri ad oggi.

10. Pierluigi Pardo
47enne romano, ma per la tv un po' troppo italianizzato, per non dire inglesizzato dai termini che si potrebbero lasciare a casa, visto che siamo in Italia. Detto questo Pardo, è uno di quelli che ti fa sentire la partita negli ultimi venti metri di campo, abbinato al chiacchierare tanto e forse alcune volte troppo con il suo commentatore tecnico di turno, ma quando entra in cronaca abbandona la chiacchierata cambiando il suo vociferare ad una vera e propria presa diretta, dove il mondo intorno in quel momento è soltanto il pubblico e i giocatori in campo. Con il grido del nome del realizzatore secco prima, e poi abbinando un termine quasi sempre utilizzato 'Pazzesco'. Oggi forse non ne sentiremo più parlare e non per poco, Mediaset gli ha fatto causa perchè il telecronista starebbe passando a DAZN senza il suo consenso. Pardo avrà una causa da superare, e da oggi non ne sentiremo più la sua voce, e chissà per quanto. Chiacchierone!

9. Riccardo Trevisani
Romano 42enne, è la voce  di Mediaset, dopo ben 17 anni di Sky. Trevisani è carico tutta la gara, da porta a porta, sembra la palla sia sempre negli ultimi dieci metri di campo, anche se questa in verità è nei piedi dei difensori che sono pronti a far ripartire l'azione. Trevisani è il maestro nel suo dire il piede con il quale calcia il giocatore "Col destrooooo!" o "Col sinistrooooo!", allungando la sua esultanza, con un "Capolavoro!" se la rete e sensazionale. Ttrevisani ti fa sentire come se vivessi la partita a due metri dal campo, è come quando si sale su i 'Calci in culo' e quando la giostra ti alza da terra e da quel momento devi puntare a prendere il 'pennacchio', ecco ti fa sentire la partita come se quel pallone lo stassi per calciare tu che segui la gara. Strepitoso!

8. Sandro Ciotti
Romano classe 1928, elegante e con quella voce gracchiata, ricevuta in una delle tante trasferte al freddo e sotto la pioggia, che nel tempo gli ha rovinato la voce, ma che l'ha resa storica ed emblematica per tutti noi ragazzini del tempo. Torno davvero ai primi anni novanta, davanti alla radiolina con il mio papà, e la schedina davanti gli occhi a segnare i risultati, e la voce di Sandro, mi prendo questa libertà di chiamarlo per nome quanto fosse di famiglia la domenica, è stata una vera carica, amavo sentire le partite alla radio, e soprattutto sentire il suo 'Clamoroso!" quando un risultato scontato si tramutava in qualcosa di impossibile. R.I.P. grande Sandro e grazie di tutto. Superlativo!

7. Giulio Delfino
Romano classe 1967, voce di Minuto per Minuto fino al 2019. Delfino è una voce storica, che ha non solo fatto calcio, ma Ciclismo ai tempi di Marco Pantani, di Michael Schumacher quando il campionissimo correva con la Ferrari. Ma io mi focalizzo soltanto sul calcio, e le sue radiocronache, la voce che passava dalla tranquillità alla alla foga nel giro di un'istante, il suo inconfondibile "Reteeeeeeeeeee" incollato al microfono che ti attappava le orecchie, accompagnato da una analisi veloce e precisa nel raccontare l'azione. Era la voce dei big match di Serie A e di Champions League con e dopo l'addio di Sandro Ciotti. La sua ultima gara fu la storica Roma-Barcellona 3-0. Sprezzante!

6. Antonino Raffa
Calabrese di Reggio classe 1946, per tutti Tonino. Voce di Minuto per Minuto, anche qui un tuffo nel mio passato da ragazzino. Voce spedita e senza errori, il racconto di tutto quel che c'era dal campo e le sue condizioni, dai spettatori con il suo "Pubblico delle grandi occasioni", come parola chiave per specificare che lo stadio era completamente pieno. Quando interveniva per segnalare una rete spiccava il suo "Eurogol!", intervendendo a 'gamba tesa' con "Ha segnato....al minuto....", accompagnando la radiocronaca con il suo impeccabile italiano senza dimenticare le origini, che ogni tanto spiccavano nelle accentature. Inconfondibile!

5. Maurizio Compagnoni
Umbro classe 1963, voce di Tele+ prima e Sky dopo. La sua telecronaca 'incazzosa', il suo marchio di fabrica e il ripetere "Rete, Rete, Rete!". Una voce fuori dal comune, ma che carica a pallettoni il telespettatore, che più si carica la voce, più si carica davanti la tv. Compagnoni si carica a sua volta, galvanizzato dalla gara, che si può dvidere in due persone; un tifoso che sta per esultare alla rete della sua squadra, oppure il un giocatore carico che è pronto a esplodere sotto la curva dopo averla buttata dentro. Uno di quelli che mi ha sempre fatto vivere la gara, che fosse stata con una grande o una piccola allo stesso modo. Appassionato!

4. Riccardo Cucchi
Romano classe 1952. Tuffo nel passato, che ripercorre tutta la mia crescita da bambino ad adulto fino all'ultima telecronaca. Inconfondibile la sua apertura di radio cronaca di Tutto Calcio Minuto per Minuto "Gentili Radio Ascoltatori" poi divenuto anche "Gentili Telespettatori", con la 'O'  di ascoltatori che solo lui riesce a dire in quel modo. Cucchi è stato la prima voce che è divenuta famosa per me ragazzino, come detto quel modo di dire "Radio Ascoltat'o'ri" è divenuto un tormentone quando giocavamo tra amici al calcio, dove mi divertivo a spaziare tra tutti i radiocronisti del tempo. Cucchi, partiva da lontano; statistiche, tempo, spettotori e campo, poi le formazioni, e dentro tutta. Era un guru, conosceva la vita di un club, da cima a fondo, gli mancava davvero solo conoscere il privato e avevamo l'identikit di una persona senza nemmeno vederla, tramite una scatoletta che era la radiolina. Eclettico!

3. Fabio Caressa
Romano classe 1967. Forse potrei dire che non ci sarebbe un Caressa senza Bergomi e viceversa, ma parto da lontano, quando Bergomi era ancora il capitano dell'Inter e Caressa era alle prime apparizioni sul finire degli anni novanta. Caressa era già Caressa in quel tempo; carico a pallettoni, eseguiva la sua dinamica della partita come se stesse leggendo un libro, mentre era tutto nella sua testa e lo eseguiva alla perfezione. Negli anni si è affinato e inserito nei suoi testi anche la filosofia, è l'uomo del nome e cognome alla rete di un giocatore, storico il suo "Antoniooooooo Cassano" e poi secco il risultato "1-0!". Entrato nell'olimpo di tutti gli italiani nel Mondiale 2006, quando ad ogni gara fece dei veri e proprio monologhi, che a sentirli a distanza di anni fanno ancora venire la pelle d'oca e le lacrime agli occhi. Sempre Positivo!

2. Sandro Piccinini
Romano classe 1958. La voce della Champions League nei primi anni 90 su Mediaset (Canale 5 o Italia Uno). A me e a tanti milanisti al pensiero fa venire i brividi se pensiamo a quei tempi, quando le due compagini erano sempre le protagoniste, e la voce di Piccinini era la voce d'eccezione di quei momenti. Le sue telecronache erano a dir poco strepitose, e quei venti metri finali allucinanti...La sua voce si caricava così tanto, che quando il giocatore andava al tiro per la rete arrivava a fine fiato, come un tifoso che esulta e poco dopo si sente che non ne ha più, solo che il buon Sandro di voce ne aveva per tutti i novanta e passa minuti. A me adolescente, ricorda quella vittoria del 1996, una finale che senza la sua telecronaca avrebbe avuto un'altro sapore, un'altra intensità, e proprio quella voce più la vittoria finale mi hanno portato sul tetto d'Europa, con tutta la febbre che mi portavo dietro quel giorno e che non mi faceva stare in piedi, ma con tutto che la stanchezza voleva portarmi lontano dalla tv, la voce e la carica che mi dava mi fece restare incollato su quella sedia. Non mi resta che ringraziarlo per come intensificava e caricava i tifosi che non avevano potuto vivere quello spettacolo ma che grazie alla sua carica si sono sentiti ad un passo dal campo. I suoi; 'ccezzionale....Incredibile....sciabolata....mucchio selvaggio....mischia furibonda....Pericolo!...Numero!...Proprio lui...Ancora lui...Al veleno...sono nella storia di tutti i tifosi italiani. Grandioso!

1. Francesco Repice
Cosentino classe 1963. E' la voce principale di Tutto il Calcio Minito per Minuto dell'anticipo o posticipo di Serie A. A mio avviso il miglior radio cronista, per quello che mi fa provare a sentire le sue radioconache e soprattutto per la sua obiettività, che sia una squadra forte o meno, non fa differenza. Quel "Rete!" con tanta rabbia e foga, come a dire "Nessuno mi ferma!", e quell'urlare forte il nome del goleador, porta ad una carica impressionante, che ti entra nelle ossa, di più quando si tratta della tua squadra. L'urlo di Repice e incredibile, perchè lo tiene alto per tutto il tempo dalla rete al nome del giocatore alla spiegazione dell'azione, tutto d'un fiato fino a svociare. Una carica unica, una cosa incredibile, assurda, da ascoltare per chi non ha mai ascoltato cosa significa una radiocronaca di Francesco Repice. Unico!

Anche se fuori dalla classifica, un posto d'onore va a Bruno Pizzul, la voce della Nazionale Italiana anni '90, e il suoi "Rrroberto Baggio". Voce pulita e sempre nel rispetto dei telespettatori. Non credo cher inserirlo nella classifica sia stato giusto, perchè è un'icona nazionale dietro un microfono e davanti la tv.

Questa è la mia classifica dei miei radio/tele cronisti da quando ero bambino ad oggi, e credo che difficilmente potrebbero essere cambiati, soprattutto nelle prime posizioni, ma anche e soprattutto in quelle storiche, le loro voci resteranno come un tatuaggio nella mente, e che grazie ad alcune persone rivivono anche sul web a distanza di anni.