C'era una volta, nell'ormai lontano 2016, un ragazzo dalla chioma bionda, con una grande voglia di rimettersi in gioco, di lasciarsi alle spalle avventure calcistiche che non avevano messo in luce il suo vero potenziale. Era il 24 luglio 2016 quando la S.S. Lazio annuncia di aver preso Ciro Immobile, un potenziale bomber degno di sostituire il leggendario Miroslav Klose, che qualche mese prima aveva salutato la Capitale dopo un lustro di grandi numeri e forti emozioni per i tifosi.

La storia d'amore tra Immobile e i colori biancocelesti non impiegò molto a sbocciare.
Era il 21 agosto del 2016
, la Lazio, allora guidata dal tecnico piacentino Simone Inzaghi, era impegnata in una trasferta ostica come quella di Bergamo contro la Dea. Ciro era al suo esordio con l'aquila sul petto dove siglò una doppietta che portò i biancazzurri alla vittoria per 4 a 3 ai danni dell'Atalanta.
Da quel match ne è passata di acqua sotto i ponti, Immobile si è reso sempre più protagonista della Lazio, un vero e proprio terrore per le difese avversarie che si sono dovute spesso arrendere dinanzi ad un cecchino, ad un attaccante purosangue con un fiuto per la rete al limite della normalità. Vagonate di gol (quasi 200) hanno reso la punta partenopea l'uomo più prolifico della storia della club capitolino. 
Una carriera, quella con la Lazio, che lo ha portato a vincere premi e a fare record individuali come: la scarpa d'oro nel 2020 (conquistata soltanto da altri due, ovvero da Totti e Toni), 4 volte capocannoniere della Serie A ( l'unico italiano a riuscirci) di cui una con il Torino nella stagione 2013/2014 e 3 in biancoceleste, rispettivamente nelle stagioni 2017/2018, 2019/2020, 2021/2022. Numeri da capogiro che lo hanno reso il capitano indiscusso della squadra.
Prestazioni da urlo che hanno scatenato un amore, una stima, un supporto da parte dei tifosi nei suoi confronti che lo hanno consacrato il King indiscusso, la bandiera della sponda Nord del Tevere, il tutto condito da un contratto in scadenza nel 2025, praticamente un legame a vita visto che si concluderebbe quando l'attaccante avrebbe 35 anni.
Un destino già scritto, o così sembrava fino a qualche giorno fa...

Cosa sta succedendo?   
Se vi era una certezza, in questa turbolenta sessione di Calciomercato estivo, era la permanenza del capitano biancoceleste. Per molti, leggere queste frasi al passato, potrebbe risultare un vero e proprio shock...

Sembrerebbe che le sirene arabe stiano facendo tentennare anche il muro maestro in casa Lazio. Ebbene sì, la squadra di Mister Sarri è da quasi una settimana che è partita per il ritiro estivo e pare che nel frattempo, nel quartier generale di Formello, siano state recapitate più offerte da squadre del campionato arabo con l'obiettivo di strappare alle aquile il suo leggendario numero 17.
Inizialmente, il presidente Claudio Lotito ha smentito categoricamente, ma nelle ultime ore sembra si stia aprendo una vera e propria possibilità che il Comandante possa perdere un'altra pedina fondamentale dello scacchiere. Sono giorni di grande difficoltà per Immobile che da una parte non vorrebbe abbandonare la Lazio e i suoi tifosi, ma dall'altra è tentato da un'offerta super di 35 mln di euro per 2 stagioni. Una cifra, un'offerta di denaro che un giocatore di 33 anni non avrebbe mai immaginato di ricevere e che inevitabilmente lo sta portando a delle riflessioni.
È un'occasione che molto difficilmente gli si potrà ripresentare in futuro, e nella sua testa molto probabilmente ci saranno frasi che gli faranno eco, che lo staranno tormentando, come:
Il ferro va battuto finché è caldo.
Ora o mai più!
Non posso lasciare tutte queste persone che mi amano.
   

Lo stato psicologico del bomber partenopeo è sempre più confuso. A  testimonianza di ciò, le immagini che lo mostrano a bordocampo con il Mister che cerca di coccolarlo, di convincerlo per farlo rimanere alla sua corte parlano chiaro. Dall'altra parte, ci sono i tifosi che si sono recati ad Auronzo di Cadore, dove è in ritiro la squadra, che dal suo arrivo, implacabilmente gli intonano la frase: Ciro, non ci tradire!

Il Calciomercato, mai come quest'anno, sembra essere un vero e proprio terremoto per gli assetti societari delle squadre della nostra Serie A.
L'Arabia sta mettendo a rischio le certezze del campionato italiano, sta mettendo a dura prova anche gli uomini ritenuti più fedeli, inamovibile dell'ecosistema di una squadra. Nessuno sembra essere indifferente al mal d'Arabia, che sta di fatto portando ad un fenomeno, ad una trasformazione che nessuno avrebbe mai pronosticato: la metamorfosi di un bene Immobile divenuto… Mobile!