De Sciglio è un nuovo giocatore della Juve.

Silenzio.
Qualche lieve mormorio: "Ci hanno bidonati", oppure "L'affare lo ha fatto il Milan" e ancora "Noi gli abbiamo dato uno dei tre difensori più forti al mondo, loro ricambiano con un panchinaro che sarebbe andato in scadenza l'anno prossimo".
C'è chi si rifugia nell'ironia: "De Sciglio era quello che ci voleva per vincere la Champions" e chi va sul classico "Marotta vattene, proprietà spilorcia".
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​Herr Doktor non è così convinto che l'affare lo abbia fatto per forza il Diavolo. Per chiarire la mia posizione intendo basarmi su trattative già concluse in passato tra Juventus e Milan. In particolare mi interessano due giocatori che svestirono la maglia rossonera per indossare quella zebrata: Davids e Pirlo.
Edgar Davids arriva al Milan dall'Ajax a parametro zero nel 1996. Rimane un anno e mezzo e gioca poco o nulla, complice una doppia frattura a tibia e perone. Le incomprensioni tattiche con l'allenatore non lo aiutano e viene trattato dai senatori come un corpo estraneo: Costacurta lo definisce pubblicamente una mela marcia
Costretto a lasciare Milano, approda alla Juve per 9 miliardi di lire (un prezzo di saldo). In bianconero trascorre le migliori stagioni della sua carriera: 235 partite e 10 gol, vincendo 3 Campionati italiani e 2 Supercoppe italiane. Nel suo periodo torinese Davids si dimostra un giocatore completamente diverso rispetto a quello intravisto al Milan e la sua presenza risulta determinante per la vittoria dei titoli succitati.

Percorso analogo per un altro grande ex: il 'Maestro' Andrea Pirlo. Dopo 10 anni - fenomenali - in rossonero, viene giudicato bollito dai vertici rossoneri e lasciato partire a parametro zero. Si accasa nel capoluogo piemontese nella stagione 2011-12, in una Juve che non vince nulla da cinque anni e viene da due settimi posti consecutivi.
Pirlo mostra agli scettici (nonché ai dirigenti del Milan) come sia tutt'altro che finito: la sua presenza risulta fondamentale nelle successive quattro stagioni, dove arrivano altrettanti scudetti, 2 supercoppe italiane e una coppa italia. 164 partite e 19 gol il suo ruolino personale in bianconero. Non male per un giocatore bollito.

E veniamo a Mattia De Sciglio, detto 'lo scarsone'. Il terzino esordisce in Serie A a soli 19 anni e tutti ne parlano un gran bene etichettandolo come erede di Paolo Maldini. Le prime due stagioni sono positive, poi complici il ridimensionamento del Milan (che precipita al 10° posto) e la scarsa considerazione degli allenatori che si insediano dopo Allegri (suo mentore), Mattia cade in una spirale di mediocrità.
Il 20 luglio 2017 De Sciglio diviene ufficialmente un nuovo giocatore della Juventus, dove ritrova il mister che lo ha lanciato. A detta di molti, il difensore ha bisogno di due cose per poter rendere al massimo: un ambiente che creda in lui e non avere addosso pressioni mediatiche eccessive.
Due elementi che a Torino troverà sicuramente.